A proposito di viaggi, sia ben chiaro che il “consuntivo” precisato in un mio recente articolo (Paesi ‘visti’ nel mondo, 132) è solo provvisorio.
Nel senso che, vabbè il condannante Ruit Hora (il tempo passa e l’anagrafe incalza), ma, alla faccia delle primavere accumulate non me la sento proprio di rinunciare a programmare future gite & escursioni esiliando la valigia in soffitta (parafrasi scimmiottante – preciso sciorinando vera cultura – i giocatori di Calcio che, divenuti matusa, appendono le scarpe al chiodo … ja ja ja).
Oltretutto un vero sportivo (e ne ho conosciuti molti, durante tantissimi viaggi, molti dei quali “sportivi”, da me inventati) non deve mai mollare.
Anzi! La sua più nobile missione consiste nel miglioramento dei risultati raggiunti.
Non parliamo, poi, se si tratta di battere un record.
E a proposito di record (dallo sport torno al turismo), tempo fa lessi che c’è un tizio che di Paesi visti nel mondo ne ha sommati – se ricordo bene – 142.
Non mi resta pertanto che intraprendere ulteriori gite & escursioni, fosse solo per battere il primato del suesposto globetrotter (dal quale – v. sopra, e per dirla in gergo ippico – mi separano, soltanto, 10 “lunghezze”….). Un viaggiatore, il citato recordman, che, chissà, il qui scrivente (tour leader in quanto squattrinato goliardo voglioso di vedere il mondo eppoi giramondo in proprio in quanto – pure! – giornalista) potrebbe avere incontrato da qualche parte (quelque part, n’importe ou … cantava Gilbert Becaud in Un jour tu verras….).
Già, amarcord, i viaggi in gruppo. E chi – ‘a quei tempi’ – li organizzava. I Grandi Viaggi, l’Utras, poi venne la Francorosso… . I partecipanti erano “min. 15 – max. 36”, e tra loro non mancava mai la cliente single che, bella o brutta, noiosa sciuretta (ma talvolta anche acculturata tardona), il tour leader doveva provvedere a (si fa per dire, e nelle sue varie accezioni) “accontentare”. Una sorta di operazione sexumanitaria… fosse solo perché, solitamente, alla fine del viaggio era lei che raccoglieva il tip, la mancia per colui che a Roma chiamano il Cicerone, mentre nel Turismo è più internazionalmente etichettato t/l tour leader (anche escort, fin quando questa parola british non assunse una connotazione vilmente sexy quindi più puttanesca).
Eh sì, i viaggi… O tempora o mores… .

Pizza kazaka…. (non si può aver tutto dalla vita….)
Oggidì, ad esempio, mi commenta un giovane amico (perbene benchè tour operator: è infatti arcinoto che questi imprenditori praticano il ladrocinio avendoci – ‘sui viaggi’ – quella convenienza altrove, riconosciuta financo a geometri e, non parliamo, poi, ristoratori…), fare un gruppo tirando su il canonico “minimo 15 persone”, l’è più dura.
Nel senso (spiegazione) che in questa era del pc (e della rincorsa a chi è più furbo, à la page) la cosiddetta gente preferisce andare a vedere il mondo organizzandosi direttamente i viaggi.
Ormai trionfa il Fai da te (quasi sempre, ça va sans dire) nella versione Mordi & fuggi.
E quanto alle ferie balneari, a fine estate vai in banca e mentre ti cambia una banconota di 100 euro il cassiere ti confida di essersi trovato bene a “Mallorca” (doppia L pronunciata come Belluno) in un “3 stelle, primera linea playa” suggeritogli dal collega cassiere nella banca girato l’angolo.
Tutto ciò premesso, disperatamente commentati alcuni momenti di quel fenomeno del Tempo libero, chiamato Turismo, e preso atto che Nessuno è perfetto, al qui scrivente non resta che procedere ad un accorato suggerimento…. .
Viaggiate (come volete), cara gent (e vi ritroverete meno pirla….), ‘ma’ viaggiate…..
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