
Turismo d’oggidì…. due cuori e una capanna (la … 3234, ponte 18….).
Propormi una gita (e viepiù chiamarmi e offrirmi ricetto) a Venezia è come invitare un’oca a bere. Perché rispondo immantinente (non meno che Garibaldinamente) “Obbedisco!”, e parto.
Le ragioni (di tanta ‘aficiòn lagunare’)? Mah.
Forse forse cotanto entusiasmo è mutuato dalla passione per la Storia. Quella Maestra di Vita, oltretutto gratuita, che continuiamo a ignorare (ma che l’uomo sia un gran pirla, privo di esperienza, si sa già benissimo, sennò, una volta preso il raffreddore col cavolo che ne cuccherebbe un altro…).
Ma torniamo a Vce, che sarebbe, poi, Venezia (ormai si vive soltanto di sigle, uotsàp, imèil e social, il tutto alla luce del sole, senza, davanti, nemmeno un’ombra che ti tolga la sete … ancora un po’ – di diete, e igienismo – e brinderemo a Boario e San Pellegrino….).
Quella Venezia, anzi, quei veneziani che (mi sono casualmente ritrovato in un dibattito sulla vicenda) stanno lì a menarla sulla “indipendenza”, ma non dalla Repubblica Italiana (e in tal caso sarei financo pronto a immolarmi per la Causa del Leon di San Marco, affascinato dalla sua Storia, già detto) bensì da … Mestre. Nel senso di farne due Comuni (forse un tempo si diceva Municipi, adesso non so) separati, ‘indipendenti’.

Sul vaporetto (ormai, a Venezia, manca solo il turismo sessuale…).
Un argomento/discussione che mi sembra un filino illogica. Perché (per quel che capisco, ma anch’io ‘ho letto un libro’…) tenere uniti, fare un ‘tutt’uno’ di Venezia e Mestre (ivi ricordo una residenza di 5gg per un match di Coppa Davis, Italia – Romania) è come mischiare il Diavolo e l’Acqua Santa, un Lappone e un Maghrebino, un Interista e uno juventino (nb: non è che non sappia ‘come fare’ la j maiuscola, solo che….).
Mestre è una (degnissima) città della (civilissima, altro che il Bacino della Ruhr) pianura Padana (che – come ben dimostrato da statistiche e studi – se soltanto potesse farsi i cavoli suoi, alla tanto strombazzata Baviera je farebbe na pippa).
Venezia, invece, è tutto il…. contrario (di Mestre).
Anzi, e invece, è (forse) ‘tutto il contrario’ di tantissime altre città, e non di Italia bensì del mondo, beninteso di tutto il mondo. Perché, e di posti ho visto tantissimi, mica saprei paragonare, trovare una affinità tra Venezia e altre località del pianeta (vabbè, la menano con la storia di Amsterdam, la ‘Venezia del Nord’, eppoi ci sarebbe un paio posti intersecati da due o tre canali, ma, suvvia….).
Né manca, oltre a ‘sta stolta polemica (v. sopra), chi, razzisticamente (stavolta, meno male, solo in termini economici) invece di tantissimi turisti con pochi schei vorrebbe meno visitatori, anzi pochissimi, epperò ricchissimi, come (se non proprio, almeno quasi…) Zio Paperone. (La concha de la lora… esclamerebbero più o meno volgarmentei miei amici del cono sudamericano…).
Sarebbe, invece, forse più utile chiederci: ma ‘non è mica’ che Venezia sta diventando una sorta di Disneyworld?
Una incasinata Disneyworld lagunare in cui, alla faccia delle dotte info ammannite dalle brave guide (che belli tutti quei turisti dietro l’ombrello del cicerone emergente come un periscopio…) sarà facile confondere il 1° Doge di Venezia (per la cronaca Paulicio Anafesto, 696-717, ‘lo dice’ Wikipedia…) con quel pirla di Pippo??? ….
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