Il (magnifico) "Colosseo" di El Djem...

Il (magnifico) “Colosseo” di El Djem…

NB La mia sfrenata ‘pasiòn’ per la ulissiana conoscenza (meglio essere informati prima, ma andrebbe bene anche durante la gita) di dati, info, dettagli e quant’altro scibile sui posti che si vedono, si è scontrata con il sussiegoso silenzio (manco un bisillabo durante tutto il viaggio) di chi ha accompagnato il viaggio – stampa che vado a narrare. Mi riferisco alla gita nel sud (a un gran bel Festival del Sahara) voluta dal mai troppo lodato Frej Fekih, colui che al Turismo tunisino di Milano pensa a far conoscere agli scribi il suo delizioso Paese. Ma niente paura, caro Frej, perché (anche stavolta, e sono già tanti i miei sopralluoghi) la Tunisia – ivi incluso il citato  Festival del Sahara – è piaciuta davvero tanto (vabbè, “nonostante”… il tuo ombrosetto accompagnatore, ma, si sa, “nessuno è perfetto”) ed è piaciuta non solo allo scrivente ma pure a agli altri “gitanti – stampa”. Tutto ok, quindi, grazie, Merci, Sciukrà.
Allora (un paio di dati…) … . La Tunisia (‘lo dice’ il Calendario Atlante De Agostini, la mia… Bibbia) è ‘grande’ 163.600 kmq (più della metà del Belpaese) per quasi 11 milioni di abitanti, di cui circa 650.000 vivono nella capitale Tunisi (nelle località da noi visitate: 27.000 a Douz “La Porta del Sahara”; 37.000 a Tozeur; 223.000 a Sousse; 47.000 a El Djem). Kilometri percorsi: Tunisi – Douz, 539; Douz – Tozeur, 126; Tozeur – Sousse, 354; Sousse – Tunisi, 145.

Museo di El Djem, che meraviglia questo mosaico romano (disegno di Versace o Missoni?...).

Museo di El Djem, che meraviglia questo mosaico romano (disegno di Versace o Missoni?…).

Quanto alla storia del Paese, in breve: Fenici (nel senso di Cartaginesi alias Punici), Romani, Arabi, Berberi, Turchi/Ottomani (e chi più ne ha, più ne metta, come da sempre è accaduto nel Mediterraneo) per finire con i Francesi (ma questo è spiegato nello scritto che segue…). Hotels della gita: a Tunisi, ‘Le Coral’; ai bordi del deserto, a Diar (Ksar) Ghilane, tende (…confortevoli); a Tozeur, ‘Ras el Ain’. Moneta: dirham, circa 42 centesimi di euro. Lingue: arabo e francese. PS Attenti (nel senso di dichiararle alla dogana) a entrare con macchine professionali (un fotografo della nostra brigata non l’ha fatto, la – sedicente – guida nulla gli ha detto in merito – chissà se per mera dimenticanza o per strana ignoranza – e fu così che invece che alle 9 am partimmo da Tunisi per il lontano sud alle 17,14 pm… .

Il celeberrimo Brik à l'Oeuf.....

Il celeberrimo Brik à l’Oeuf…..

Allora, rieccomi in Tunisia. E non creda, il già lodato Frej, di aver faticato più di tanto nel convincermi a tornare per l’ennesima volta a Tunisi & dintorni. Perché, oltre alla mia ben nota passione gastronomica (epperò sarà pur gustoso, ma ammannire un Brik à l’Oeuf – o se si preferisce Au Thon – non è poi così difficile, roba che anche un nostrano cuoco pluristellato ci riuscirebbe….) tanti altri appeals mi spingono verso la terra della Delenda Carthago. Che – secondo una mia personale interpretazione della Storia – considero una  nostra (di noi, ‘bauscia’ milanès) sfortunata alleata nella guerra contro Roma (che, vabbè lo ammetto, ha portato nel mondo così tanta civiltà da non essergliene più rimasta ai suoi attuali Cives, basta leggere i giornali). Già, la Storia (quella con la S maiuscola) della Tunisia, quanta, tanta e importante. Basti pensare che, prima della citata Roma vi vennero a fare affari i Fenici (che, appunto, divenuti Cartaginesi sfruculiarono i business di Roma Doma ed ecco spiegate le tre guerre appunto Puniche …. poi si dice gli ideali e i portatori di civiltà…. ). Poi, vai con altri popoli e genti, Vandali, Arabi, Berberi etc etc e (se ben ricordo) davanti a Tunisi ci finì pure Carlo V, quell’onnipotente sui cui possedimenti il sole si guardava bene dal tramontare. Più recentemente, la Tunisia entrò viepiù direttamente nelle vicende storiche italiane. Mi riferisco al Trattato del Bardo (1881) il cui… sottotitolo “Lo Schiaffo di Tunisi” spiega abbondantemente che la Francia ciulò furbamente l’Italia, alla faccia dei tanti coloni picciotti insediati sull’altro versante del Canale di Sicilia (e fu così che adesso in Tunisia si parla francese invece della cosiddetta Lingua di Dante). Né andarono  meglio alla storia del Belpaese le vicende accadute in Tunisia nel secolo scorso: là si concluse male la poco più che cinquantennale avventura coloniale in Africa (e in Tunisia, ricordo le mie prime, colte lettura giovanili, finì prigioniero il Grande Faustocoppi, mio idolo ciclistico giovanile).
Utilità del velo nell'Islàm ...In compenso, più gossiparamente parlando, appetto alla chiacchierata Hammamet di Bottino Craxi…, Tunisi può vantarsi di aver dato i natali alla ultrabellissima Claudia Cardinale e a Nicola Pietrangeli. Quest’ultimo, un grande del Tennis, e chissà (ho suggerito di contattarlo alla ministra del Turismo durante un incontro a Tozeur) che il quasi mio amico Nick, ex grande del tennis mondiale, non voglia dare una mano al necessitante (vedi recenti vicende politiche) incoming turistico tunisino, dando il nome a in un torneo  organizzabile in qualche località balneare del Paese natale…..

Ma eccomi (identica durata del volo da Mxp a Palermo… ma tiremm innanz….) atterrare a Tunisi pensando al Folklore che ammirerò a Douz ‘con vista Sahara’, alla “solita” Sidi Bou Said (gli Yankees definirebbero Mickey Mouse una località così pitturata e perbenino, ma, i tunisini, visto che è lì bell’e pronta, fan pure bene a mostrarla…) nonché – te pareva – rivolgere un pensiero al Brik à l’Oeuf (o, come già detto, e se si preferisce, au Thon).
Dimenticate Sidi e le uova/brik, e steso un velo pietoso sulla già lamentata guida (a volte non basta la vocazione, occorre anche una certa tecnica … ad ogni buon conto, al perdono provvederà il sacerdote nostro coèquipier in quanto cronista i viaggi …), nella prossima puntata narrerò quanto mi è piaciuto (tanto) il Festival del Sahara a Douz. Salàm.

 Gian Paolo Bonomi per  mondointasca.org