1 Nepal, Kathmandu, Tennis Club locale, 1985, in gita post match di Coppa Davis a Calcutta, India/Italia 3-2, se l’estrema povertà del campo (vedi foto e ogni descrizione diviene superflua) può impressionare chi ammira la foto, figuriamoci le perplessità di chi visitò quell’impianto dopo aver vissuto la (risultato a parte, mica si può aver tutto dalla vita) dorata trasferta della Spedizione Tennistica italiana (nella Calcutta di Madre Teresa…) …..
Sono ormai passati (più di) 35 anni ma temo che non siano state apportate enormi migliorie a quell’impianto. Ma l’importante è la passione (eppoi, diciamocelo, nei clubs nostrani di gente che se la tira tra tute e borsoni da finalisti di Davis, ce n’è forse un pò troppa, e un filino di umiltà … vabbè prodotta da scarsi danèe…).

Baastad, Svezia, pompa e seriosità all’inizio del tradizionale torneo estivo (e dei match di Davis).
2 Baastad (si scrive così –e si pronuncia O- o almeno lo scrivono i dirimpettai danesi, mentre i padroni di casa svedesi mettono, su una A sola, un circolino, un piccolo zero, operazione però difficile per computers non ‘svenska’). E’ cittadina della Scania, circa 15.000 abitanti, molti di più durante la stagione balneare che poi corrisponde a quella tennistica. Oltre ad eventuali marche di Coppa Davis, vi si svolge in luglio il più importante torneo di Svezia e, almeno un tempo, giocatori & aficionados vi accorrevano numerosi alla caccia, i secondi, di bionde vikinghe (si diceva, almeno un tempo, estremamente libere nel senso di disinibite, e ci siamo capiti), mentre i primi, i giocatori andavano a caccia sia delle vikinghe sia del monte premi. Il torneo di Baastad era/è il clou della mondanità estiva svedese nel pieno di un’estate breve ma sufficientemente calda (per la maturazione delle pere che giovani aficionados nostrani andavano a fregare nottetempo per doverosa alimentazione: a Baastad i tradizionali e canonici gamberetti del Mar Baltico costano un pochino cari, e la fame, non parliamo poi dopo insonni notti sexy, era al topo). L’importanza del torneo (e di eventuali match di Davis) nonché l’amore degli svedesi per la pompa e la solennità (vedi conferimento dei Nobèl) spiegano perché un torneo di tennis (o un match di Davis) devono obbligatoriamente aprirsi con tanto di trombettieri, vedi foto.
3 Coppa Davis, che poi (meglio chiarire sennò rinotommasi si adonta, ciao Rino) non è una “insalatiera” ma è comunque un oggetto che rimase a lungo misterioso al Tennis Italiano, movimento (ma perché quando si parla di uno Sport viene usata questa parola che sa tanto di strade e tram? Mah) che (come il Rino Tommasi) potrebbe adontarsi se malignamente si commentasse che nel ’76 se non si fosse ritirata la Russia (forse) col cavolo che l’Italia l’avrebbe vinta (eppertanto certe foto non si sarebbe potuto scattale) ma questa, avrebbe detto Kipling, è un’altra storia ….
E sulle vicende della Davis nel mondo, non esclusivamente tennistiche bensì turistico – mondane di stampa e suiveurs italici, ci sarebbe da raccontarne un pò. Anzi, lo farò, prossimamente su questo blog turistico – sportivo – viaggiatorio….
4 Xavier, giovane promessa (dopodiché non resta che smentire il proverbio “Tra il dire e il fare…”) comunque auguri da un avo.
Nella foto di copertina: “The Colony”, Longboat Key, Florida, a suo tempo Tennis Clinic e torneo Hackers/schiappe inventato dal giornalista Bud Collins recentemente scomparso….
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