“Open” di Andre Agassi (in copertina, Maria Sharapova, foto Reuters)

Avviso ai naviganti: “Open, la mia storia”, di Andre Agassi (Einaudi, 20 euro) può essere  (soprattutto) letto dagli aficionados al tennis, ma per certo può anche intrigare lettori che non hanno mai impugnato una racchetta. NB Il libro è (forse) un pò meno raccomandato a quei pochissimi allocchi –  ce n’è ancora in giro qualcuno – saccentemente sentenzianti che “Il tennis è uno sport da signorine”… provino loro a correre avanti e indietro, per ore e ore, tirando colpi a destra e a manca, mediante una fottuta racchetta dalle ancor più fottute vibrazioni, il tutto sotto il cosiddetto solleone, dopodichè ribadiscano la loro assoluta certezza …..
Dell’autore, i tennisofili sanno praticamente tutto: nasce a Las Vegas (la stranota Città del Piacere, nel senso del Gioco, d’azzardo, difatti il padre lavorava in uno degli innumerevoli casinò allineati sulla Strip) e in quella strana città del Nevada vive fino ai nostri giorni (ma nel frattempo va a conquistare trofei tennistici in tutto il pianeta). Per la precisione 8 tornei del Grande Slam (i 4 tornei più importanti del circuito mondiale), un Golden Slam (vittoria dei 4 Slam nello stesso anno) e un Oro olimpico. In 21 anni di carriera conquista innumerevoli altri trofei rivaleggiando con Jimmy Connors, Pete Sampras e Roger Federer (e ça va sans dire non può mancare quel mattacchione di John McEmroe), mentre, se si parla di conquiste femminili, nel palmarès può vantare – tra tanti altri trofei cuccati in gioventù ai tempi dell’apprendistato da Nick Bollettieri – Brooke Shields e la grande (mai tanti matches vinti da una tennista) Steffi Graf, sua attuale consorte.
“Open, la mia storia”, può, anzi, deve, pertanto, costituire una divertente lettura per chi ama uno dei più importanti sport del pianeta, viepiù intrigante in quanto sport individuale (il ‘doppio’ si gioca ormai nei giorni di ressa nei circoli …)

Xavier (chissà) futuro campeòn (colpo non male, c’è del buono, direbbe il Carducci…)

Ma il libro può anche essere (tranquillamente) letto da chi non ha mai praticato lo sport che più british non si può, inventato (ma il meraviglioso “500 Anni del Tennis” del Gianni Clerici lo fa risalire ben più indietro nel tempo….) dal maggiore Walter Lingfield (te pareva: la Great Britain vittoriana tenne a battesimo un fracco di discipline sportive e fu solo un caso se l’olimpico barone De Coubertin nacque in Francia). E a chi volesse saperne di più (sul tennis) è il caso che legga anche Giorgio Bassani, giocatore (fin quando non fu inventata una demenziale “legge”, si fa per dire) nel delizioso circolo “Marfisa” di Ferrara.
Un libro, pertanto, per…. tutti, né devono spaventare le quasi 500 pagine, che vengono velocemente, e piacevolmente, affrontate, e superate, grazie all’estrema varietà delle vicende vissute e narrate da Andre Agassi.
Un volume intrigante perché narra, e spiega, due differenti vicende vissute da un (forse insolito, non solo per quella bandana coprente una testa diversa tra tanti pelosi conformismi) personaggio dello sport alle prese con l’attuale logorio della vita moderna…..
La vicenda umana, quanta difficoltà nel sopportare un padre – padrone che inventa un infernale “sputa palle” e lo impone al rampollo non senza una sorta di perfido piacere … .
E la vicenda sportiva. Laddove, al netto del dover ‘rimandare di là’ un (più o meno) milione di palle annuali sparate dalla macchina del babbo, ti ritrovi intrigato nella incasinata vita di un campione, stress variè, su e giù da aerei, orologi da regolare secondo fusi orari, dentro e fuori camere d’albergo, buste paga a fine mese per vari addetti (manager, allenatori, fisioterapisti, familiari e affini, etc etc), tutti lì a pensare come cavar fuori più dollari possibili dai tuoi services, smashes, volleys, game, tie break, set, match ….
Bravo Andre …. e buona lettura… .

per mondointasca.org