Nella Hispanidad (termine inventato da Miguel de Unamuno e relativo ai tanti Paesi di lingua spagnola nel mondo) esistono tantissimi Suarez (un cognome/apellido abbastanza comune).
Tra loro, ad esempio, c’è un Luìs Suarez “Gallego” (quindi nato in Galizia, per la precisione a La Coruña, Spagna, il 2/5/1935, lo so da quando giocava nell’Inter), grande campione e persona tanto per bene quanto modesta (fu così signore da chiacchierare financo con il qui scrivente durante un volo Iberia Milano/Madrid, talchè quasi quasi potrei definirlo un mè amìs/amigo…).
E poi c’è un Luìs Suarez “Uruguayo” in quanto nato nella (prendere nota della definizione corretta) Republica Oriental del Uruguay, di professione footballeur, scriverebbe l’Equipe , o, se si preferisce (scriverebbero la Gazzetta e/o Tuttosport) calciatore (ma oltre che con i calci si difende anche bene a morsi…).
Per farla breve quest’ultimo Luis (pertanto l’uruguayo, non il gallego) si sarebbe messo nei guai avendo (secondo l’accusa) estafado/truffato la Repubblica Italiana. Nel senso che – per diventare cittadino del Belpaese – aveva garantito di sapere l’italiano: e invece (lo hanno cuccato), niente (si limita – ‘lo dicono i giornali’ nonchè le tivù– a profferire verbi all’infinito).
Ai posteri (meglio se si tratterà di prof di italiano, e meglio ancora se glottologi) l’ardua sentenza.
Dopodichè, qui giunti, ci sembra di capire che “per diventare italiano” devi conoscerne la lingua.
Ma, allora, non sarebbe (anche, e molto) meglio se un cittadino del Belpaese che vuole ‘fare il ministro’ (degli Esteri…) parlasse un accettabile italiano?
E quanto a conoscenze linguistiche, ci aggiungerei pure – viste le frequentazioni con gente “internazionale” che di lingue ne sa come minimo 3 o 4 (perchè in tanti Paesi mica sono provinciali come costì)… – il sapersi esprimere in almeno una, dico almeno una, lingua straniera: ma forse è chiedere troppo…?
Oltretutto, ormai, a (saper) dire Merci, Danke e Thank You sono ormai capaci tutti, financo i posteggiatori (abusivi e non).
Salvo un ministro (degli Esteri… per lo meno in televisione).
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