Ecuador, “Fritada” (su gentile richiesta, invio della ricetta…).

Prima mattina di metà autunno. L’aria è davvero fresca, quasi fredda, avvisaglie dell’imminente inverno.
Nella sua linda casetta la formica si  prepara ad affrontare la brutta stagione, ha tirato fuori dall’armadio l’abbigliamento invernale, dato una pulitina al minuscolo camino e adesso si concede una pausa con un bel breakfast. E mentre si sta friggendo un bel uovo al tegamino sente bussare, dopodichè, senza nemmeno voltarsi o quantomeno verificare di chi si tratta, esclama un sospirato “avanti”.
E’ la cicala – la formica non ha dubbi – che dopo un’estate dedicata a fare un kazzo,  salvo frinire no stop mentre prende il sole sugli alberi, adesso viene a scippare da  mangiare.
E appare davvero la cicala. Solo che, invece di un normale abbigliamento e di un atteggiamento low profile, la cicala si presenta alla formica giovanilmente agghindata, diciamo alla hippie.
Camicia a fiori, braghe  rosse, berrettino da gioventù perduta, scarp  de tènis, e a tracolla una chitarra (fa compagnia nelle stellate notti sulle spiagge esotiche). Il colpo, per la parca, e matusa minded  formica, è grosso, epperò trova il tempo di proporre alla non risparmiosa cicala di condividere l’uovo al tegamino che sta friggendo.

Emily, “chirurgia dell’ombelico” (‘lo dice’, e pubblica, il “Corriere”)

“Grazie” risponde la cicala “ma ho una gran fretta”. Sono venuta solo per salutarti, parto tra tre ore. Un amico mi ha mandato un biglietto prepagato, giro del mondo: Milano – Parigi (dove oltretutto mi fermo qualche giorno, sua invitata, pensione completa al ‘Ritz’), poi Londra, New York, Honolulu, Sydney, Bangkok, ospite di amici del mio amico”.
Schiumante di rabbia, tremendamente incazzata, la formica si congeda dall’amica in  partenza e mentre la cicala sta salendo sul taxi le domanda: “Se ben ricordo, mi hai detto che vai anche a  Parigi e ti fermi qualche giorno?”
“Sì, hai capito giusto” precisa la cicala.
E la formica: “In tal caso, fammi un piacere: a Parigi fai un salto al cimitero Père Lachaise e quando sei sulla tomba di un certo La Fontaine gli dicessi che andasse affanculo…..”.