Uno de Enero, dos de Febrero, tres de Marzo, cuatro de Abril, cinco de Mayo, seis de Junio…. SIETE DE JULIO, SAN FERMIN!!!!
Già, Sette di Luglio, San Fermìn! Pamplona.
Quanti ricordi suscita questa data.
E di amarcord  ne ho bisogno, in quanto attualmente (nonché felicemente) autoesiliato in un (per me troppo) tranquillo, epperò non meno che ameno, angolo di campagna emiliana, per l’esattezza a Ro Ferrarese, mio buen retiro c/o la casa de campo del mè amìs Nicola.
Solo che, al pensiero di San Fermìn, quindi Pamplona, potrebbe scapparci un lacrimuccia.
Quante gite ho compiuto nella capitale navarra in occasione di questa canonica data, attirato dall’amarcord, della Fiesta mirabilmente scritto da Papi Hemingway.
Posso infatti vantarmi di appartenere a quei baldi non meno che verdaderos aficionados che ai primi di Luglio mollavano tutto e si fiondavano  a correr los toros, alias vivere un meraviglioso momento del Folklore mondiale (e che tristeza pensare che, quest’anno, ay ay ay, di Sanfermines nì hablar, nemmeno parlarne…).
Mi riferisco alla Fiesta per eccellenza, la più Fiesta di tutta la Spagna, alle cui pierre provvide quel magnifico giramondo che fu Papi Ernest Hemingway.

Mah….

Il più grande promotore di Viaggi & Turismo, mediante i racconti sull’Africa dei safari, Cuba, vissuta da Papi tra i bar de La Habana e la Finca Vijia (n.b. chi va nell’isola di Fidel la visiti), l’Europa di Spagna e Italia, negli scenari di umane vicende ambientate durante due guerre, una Civil e una Mondiale (la ‘Prima’), eppoi gli States, Gregorio e quei Marlins  che proprio non ne volevano sapere di arrendersi.
Quanti, i miei ricordi pamplonicas di ahimè troppo brevi giorni e notti: che poi erano la stessa cosa, perché durante la Fiesta  buio e luce contano poco, c’è da pensare alle rimpatriate e alle nuove amicizie, talchè l’orologio è il marchingegno più inutile da indossare.
I Sanfermines. Che casino di gente nei bar, aficionados rigorosamente agghindati in bianco e rosso, a charlar e bere, bere e charlar, e in questa divertentissima, non meno che assetata bolgia compivi un’alcolica full immersion fin quando non giungeva l’ora dei toros.
Dopodichè, celebrata la corrida, tutti in piazza (del Castillo) per la Tertulia a commento, cena, e poi e poi e poi….
Uno de Enero, dos de Febrero, tres de Marzo, cuatro de Abril, cinco di Mayo, seis de Junio…. SIETE DE JULIO, SAN FERMIN!!!