Il giornale Travel Quotidiano (12/2) pone una domanda ‘pleonastica’ (nel senso di superflua, la risposta è già nota) scrivendo: “Commissioni alle Agenzie Viaggi: cosa succede?”.

Viaggi rischiosi... la Carretera de la Muerte in Bolivia....

Viaggi rischiosi… la Carretera de la Muerte in Bolivia….

Succede infatti che col cacchio, ormai, che le Agenzie Viaggi cucchino commissioni, antan dette “provvigione” a riconoscimento dell’intermediazione, (o se gliele danno, costituiscono poco più di un’elemosina o di un ‘contentino’). Ma perché? Elementare, Watson. Fin quando l’agente di viaggi costituiva un mediatore tra il cliente e un albergo e/o una compagnia aerea e/o una compagnia di navigazione, quest’ultime erano (se non umanamente quantomeno commercialmente) “obbligate” a scucirgli qualche soldo (la già citata commissione/provvigione), se non che, adesso, con internet, apps, uotsàp (o quel che l’è) l’utente (che ritienesi furbo e crede di risparmiare –e a volte in effetti accade- o non gli sta simpatico l’agente di viaggi) schiaccia un paio di tasti e vai con il booking, l’acquisto, l’offerta scontata & diretta, appunto “on line”, di camere, pasti, tickets di aerei & cabine di nave e quant’altro, il tutto ‘al netto’ di quanto antan dovevasi elargire all’agenzia viaggi). Morale? Mah. Poca roba. Se non concludere che, a suo tempo, invece di bearsi pappa & ciccia fidandosi di alberghi & compagnie aeree, le agenzie viaggi avrebbero dovuto stare un filino in campana o quantomeno rendersi conto (anche se poco o nulla si sarebbe potuto fare per evitarlo) che prima o poi i loro amichetti avrebbero provveduto a “fargli la festa” … cosa che sta puntualmente accadendo … c.v.d. come volevasi dimostrare.

p.s. antan “qualcuno” agli agenti di viaggi glielo “aveva detto”….

(nella foto di copertina: Sensali al mercato delle vacche, gli è riconosciuta una commisssione/provvigione nelle vendite, e pure congrua,,,,,)….