In primis, tante grazie a Memo Remigi per avermi ispirato (“Innamorati a Milano”, 1965) il titolo di questa mia ennesima (per questo motivo non possiedo più vocaboli per titolarla) nefandezza letteraria vertente su fiere, mostre, borse, saloni con ascendente Turismo. Laddove mi riferisco ai tanti, festosi Happenings (solo che, almeno un tempo, negli stand giravano molte più tartine e spumantini ancorchè eccessivamente gasati) inventati per dare da campare a quel moderno (cominciarono, more solito, gli inglesi nel ‘700 con il Grand Tour) fenomeno sociale noto come “Viaggi & Turismo”. Epperò continuo a non capire perché mai vai alle citate manifestazioni di “Viaggi & Turismo” e ti ritrovi chi propone “Spiaggia & Ombrellone” (e se tieni famiglia, “Secchiello & Paletta”) laddove, vabbè, si parla pur sempre il “Tempo Libero” ma per certo di “Viaggi” (& Turismo”) se ne fanno pochini, se non per a/r dalla città di residenza e, dopo cena, trasferimento pedestre della famigliola a mangiare il gelato.
Ciò premesso, eccomi a Lugano, ai “Viaggiatori, Fiera delle Vacanze”, che, se ben ricordo, dovrebbe costituire l’ultimo Happening turistico di questo 2017 forse non Horribilis comunque non fantastico. Non credo infatti che nel nord del Belpaese, prima dell’ormai prossimo 2018, siano in programma ulteriori Fiere Mostre Saloni etc etc proponenti Turismo (con “Villaggi” e “Pensioni Conchiglia” incorporati, vedi sopra…).
Una “Fiera delle Vacanze”, nella capitale (almeno quanto a danèe e turismo, quella amministrativa è Bellinzona) del Ticino, invero curiosa. Nel senso che (nel gioco del Balùn direbbero che “sono saltati gli schemi”), invece dei soliti stand dei soliti Noti (Aerei, Navi, Uffici Turismo, Tour Operators) al luganese “Viaggiatori” cucchi e parli con espositori che, in gergo ippico, definirei outsiders. Gente venuta a vendere posti e località Carneadi che puoi anche aver sentito nominare ma non ti aspetti di vederle presentate in una esposizione fieristica. Tanto per dire, l’anno scorso scoprii e conobbi (era lì bello tranquillo, en solitario, due posters e un pò di scotch) un addetto al Turismo di Baños de Agua Santa; una (molto) poco nota (epperò davvero carina, oltretutto a due passi dalle fascinose Amazzoni) cittadina dell’Ecuador, sotto un bel vulcano andino, a me nota in quanto ospite del mè amìs Guido Calderòn, albergatore del posto nonchè periodista di Viaggi & Turismo.
Ma veniamo al dunque, nel senso del presente, a chi ho cuccato quest’anno durante la mia rituale visita ai “Viaggiatori” (viepiù piacevole grazie, in a/r, a una rasserenante passeggiata sul lago, salvo breve incazzatura chiedendoti chissà perché ‘sti Ticinesi, vabbè “svizzeri”, ci mancherebbe, epperò definiti anche con la parola “italiani”, girano in strade non zozze prive di molestatori, le panche dei loro giardini sono occupate solo dai turisti, e se vogliono ammirare i “vucumprà” ciàpan su e vengono nella vicina Milano … chissà perchè… mah).
Orbene, della passeggiata ai “Viaggiatori” ricordo (beninteso ‘alla rinfusa’ e ‘senza impegno’, imperocchè mica, carduccianamente, “tiro quattro paghe per il lesso”…) …..
“Piemonte con Gusto” [email protected] (così recita il dèpliant, quindi tentare, ma più probabilmente si scrive ‘gorup’) alias Itinerari Slow Good (“oh, basta, là…”, un pochino di sabaudo – torinese ce lo mettiamo o no?) laddove ho pure appreso che a Milano, il 12/11, al 190 di via Ripamonti, sarà officiata una Sagra del Tartufo (il giorno precedente ricordarsi di rapinare banca dopodichè una bella grattata sull’uovo a burro ci sta proprio bene).
“Don’t Go To Iran … You Might Have the Best Trip of Your Life” titola scherzosamente (pensa tu, con tutti quegli ayatollah che vedi alla tivù estremamente seriosi…) il bel dèpliant che mi slunga Sara della Gonbad Abi (www.gonbadabi.com) mentre contestualmente le confesso che (nessuno è perfetto) ho visto, sì, 116 Paesi del mondo, ma m’è scappato l’Iran (e aggiungo che, beninteso, pagando, si intende, ma “meno”, un salto ce lo farei…).
La mia gita “Viaggiatori-a” prosegue, ed eccomi a ciarlare con Stavros, manager del Turismo di Cefalonia ([email protected]) al quale chiedo se conosce il mio (grande) amico cefaloniese (si dirà così?) Angelo Linardatos, ma lui obietta che nell’isola non meno del 94,7% degli abitanti porta quel cognome. Kalispera.
Ben certo che, oltre all’occhio anche il palato “Vuole la sua parte” (meglio se “nel senso di-vino”) compio doverosi (non meno che assetati) stop in qualcuno dei (tanti) stand del (a me caro) Vej Piemont. Alla “Osteria del Vino Libero” (evviva, sono sempre stato un libertario…) [email protected], a “Guido ristorante” ([email protected]) e al ristorante Castello (www.ristorantecastellodisantavittoria.it) commento che i Piemontesi sono un po’ pirla (non parliamo poi i torinesi… e posso dirlo perchè, come diceva Totò “vi nacqui”). Loro si incazzano, io spiego il perché (con tutti quei vini eccelsi, meravigliosi, che può vantare il suol d’Aleramo vai in un ristorante e il cameriere ti propone il solito “Nero d’Avola”), a ‘sto punto ci siamo capiti e vai con un bel congedo finale, Cerea, neh….
E datosi, infine, che non si beve poi così male nemmeno nell’Uzbekistan, stop (ma senza fini di assaggio, non vedo tracce di bottiglie) nello stand della Uzbekistan Holidays (www.uz-holidays.com) e a Fatima Israilova ([email protected]) comunico che, non solo “sono già stato” nel suo Paese, ma, anche, che mi è piaciuto molto.
Più prosaicamente, dall’Asia torno nel Belpaese, per la cronaca a Sanluri, che scopro essere in Sardegna (confondevo con la, da me visitata, e bella, Sanliurfa, però in Turchia…), laddove (a Sanluri) ecco la www.sbcarni.it produrre Salsiccia, Coppa, Guanciale, Pancetta, Arista, Salame.
Chiudo, infine, con un errore di stampa (nel peraltro, bel, dèpliant, dell’hotel “Vanni” www.hotelvanni.com della divertentissima, “in quanto romagnola”, Misano Adriatico): nella dida della foto delle due “Aszdore” che tirano le tajadèl c’è una S che cresce (almeno così giurano a Lugo, di Romagna….). E vai col lìssio….
Fine del mio sopralluogo luganese (solo che, una vota, si risparmiava facendo il pieno di benzina, adesso costa come quei rapaci dello Stato italico …), a vedere cosa combinano quei baloss dei Viaggiatori (oltretutto, oltre all’assenza di polveri sottili mi godo quella bella parlata lombarda, a Milano, ahimè, ormai scomparsa…. mah….).
per mondointasca.org
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