
Lugo di Romagna, monumento a Francesco Baracca (in copertina: “Xavier facente scarpetta”…).
Toilette, nome dato (fa più scìc) ai cessi che sarebbero poi il bagno, detto anche gabinetto, quando non (nel british UK) ‘powder room’ (pensa tu).
Fu così che, a Lugo di Romagna, dopo aver istituzionalmente assistito alla inaugurazione di una statua a Francesco Baracca (21/6/1936), una principessa (sangue blu) e il suo seguito (di cui invece ignoro il gruppo sanguigno) decisero di sfamarsi andando a desinare da “Chilone”, burbero personaggio oltre che titolare di un’ottima, omonima trattoria (citata – ! – financo in quella delizia di libro che fu “Bocca cosa vuoi”).
E come fan tutti (anche i Savoia) prima di sedersi a tavola, la “princesse” chiese dov’era la “toilette” e lì si infilò. Dopodichè, uscita dal cesso, pensò bene di lamentarsi con il titolare stante la (eufemismo) “non perfezione” della latrina.
E forse forse la principessa non aveva poi tutti i torti (cos’è mai la vita: sia pur una tantum, ti capita di averla pensata come un Savoia). Accade infatti che anche il qui scrivente, a fronte di un’accettabile sala da pranzo in cui si mangiava alla grandissima, trovò la toilette non proprio perfetta (ma solo, per dirla col poeta, per colpa del “cesso alla turca”).
Qui giunti (tornando alla lamentela della augusta discendente di “Sciaboletta”, nel senso di re Vittorio Emanuele III) allo schietto (in quanto rumagnòl) oste lughese non restò che domandare: “SGNORA PRINCIPESSA VO’ A SI VNUDA PAR MAGNE’ O PAR CAGHE’ ?“….
P.S. Anni dopo la Sua mitica domanda alla principessa, al termine di un mio pellegrinaggio pappatorio, come avrei potuto congedarmi da “Chilone” senza baciargli la mano?
(N.B. Ringraziamenti al Vanni Dolcini per la consulenza fornita nella trascrizione del pensiero chiloniano nella lingua indigena …. e rampogne al mai decollato trasvolatore lughese Paolo Figna per info non date, in quanto assente, sulla città natale che, seppur solo geograficamente, lo accomuna al ‘collega’ Francesco Baracca….).
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