Con tutto il freddo che ha colpito il Belpaese, ci sta proprio bene una seppur rapida descrizione (con invito a visitarla) dell’isola della Primavera Eterna

MADERA, UN PARADISO NELL’OCEANO

WebVi hanno soggiornato George Bernard Shaw, l’imperatrice Sissi, Jacques Cousteau, Umberto II, Massimiliano e Carlotta imperatori del Messico, Baden Powell, re Gustavo Adolfo di Svezia, James Cook, Alberto di Monaco, Paolo Mantegazza, il Conde de Barcelona, Carlo I e Zita imperatori d’Austria-Ungheria, Winston Churchill, Amalia Rodriguez, Gregory Peck, Giovanni Paolo II, Cristoforo Colombo.

Il posto è Madera, un punto geografico nell’immensità dell’Atlantico. E se per andare a visitarla si sono scomodati tanti celeberrimi personaggi (fino a una quarantina d’anni fa non v’era nemmeno l’aeroporto e per quanto un’imbarcazione possa risultare lussuosa le onde dell’Atlantico sono frequentemente rabbiose), è il caso che anche un viaggiatore non di sangue blu ci faccia un pensierino (solitamente i potenti, i ricchi e le teste coronate -tra posti di vacanza, champagne e orologi- non sbagliano… mai). Soprattutto perchè Madera è davvero bellissima.

Lo è per motivi geologici (l’isola nasce da un vulcano estintosi milioni d’anni fa) e geografici: 741 Kmq (22 km da sud a nord e 57 da est a ovest) di terra fertilissima adagiata in un azzeccato punto dell’oceano (tra le Canarie e le Azzorre, a poco meno di 1000 km da Lisbona -un’ora e mezza di volo- e a 540 km dalle coste africane del Marocco).

Il posto ideale per panorami deliziati dai capricci di forme e disegni che solo gli ex vulcani sanno inventare e colorati da piante e fiori che -trasportati da tanti altri posti del nostro pianeta- non hanno avuto il minimo problema nel riprodursi. La sommaria descrizione botanica spiega che Madera ha un clima del tutto peculiare: gode di una primavera eterna, mai un freddo inverno e nemmeno una calda estate, una temperatura media estiva di 21 gradi, in inverno 16.

In così ideali condizioni climatiche, per i portoghesi lo sfruttamento dell’isola fu uno scherzo. Presone possesso nel 1420 (proveniente dalla vicina Porto Santo, occupata un anno prima) il navigatore Gonçalves Zarco battezzò l’isola Madeira (legno: aveva avvistato immense foreste da trasformare in navi per le storiche esplorazioni marittime volute da Enrico il Navigatore) e al posto degli alberi sacrificati piantò con ottimi risultati la canna da zucchero e la vite, provenienti da Creta e Cipro.

Oggidì la canna da zucchero ha ceduto il posto alle banane, mentre il raffinato e ‘costruito’ vino locale continua a deliziare i salotti inglesi postprandiali (in una adega, bottega di Funchal, la capitale, il più importante produttore di vino Madeira è prodigo di assaggi, forse non esaltanti i nostri palati).

Ma, come noto, nulla è perfetto, nemmeno il prodotto turistico offerto da Madera (informazione rivolta ai nostrani vacanzieri d’agosto, eccessivamente vogliosi di località balneari incasinate, climi torridi, posti di moda). Non ricchissima di spiagge (sulle poche esistenti l’acciottolato lavico non è molto ospitale) e con una temperatura “atlantica” e non “mediterranea” dell’acqua, Madera (per essere chiari e onesti) è da sconsigliare a chi cerca un’altra Rimini o Alassio (e tanto meno le Maldive) in mezzo all’oceano Atlantico.

E’ invece una intrigante e curiosa destinazione, un posto di vacanza (non mancano infatti la mondanità, il casinò, il canonico shopping) per chi ama le forme e i colori offerti da madrenatura, per chi cerca il relax, le soporifere temperature di un’eterna primavera, il dolcefarniente in riva al mare sotto un sole non feroce, i paesaggi lunari e i panorami mozzafiato in cima a Picos da altitudini alpine.

Madera è soprattutto la méta ideale per una luna di miele “all’antica”, per chi “usa ancora così” (e comunque un posto per innamorati, per due che stanno bene insieme, sposati da poco o da mai o da sempre) ….