Circa le 9 a.m.
Sento le sirene delle autoambulanze (e, ahimè – un filino di ipocondria non guasta mai – anche le vedo: le finestre di casa danno sul Policlinico).
Mi chiama P.
Si commentano giornate noiosissime chiusi nelle dimore per colpa del Coronavirus, e P. mago eccelso dei fornelli (almeno secondo alcune sue aficionadas ‘over 80’, età muliebre di cui va ghiotto) ha pertanto ampio tempo per esercitarsi sulle Melanzane alla Parmigiana (piatto che sta tentando da un po’ di decenni, ma non è che faccia grandi progressi…).
Dopodichè, tra i passatempi presi in considerazione per sfangare la giornata, il qui scrivente, vecchio romantico, gli commenta anche il sesso, dando ad ogni buon conto per scontato (come detto sono le 9 a.m.) che, per certo, P. si sarà già fatto quella che tutti (tranne, stranamente, il Mantegazza) da sempre chiamano la “Scopata del Gallo”.
“Ho appena finito di cagare”, mi risponde laconico, non meno che poetico, il mio amico.
Da cui si evince che – se un dì si dovesse mai ricorrere a paragoni -, meglio il Colera del Coronavirus (e tra Gabo Marquez e il mio amico P.,vuoi mettere?….).
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