Sono andato a trovare il Giulio a Venezia e (non senza garantire, e alcuni la prenderanno come una minaccia, che, in merito, scriverò più a lungo, e forse seriamente), sul treno del ritorno mi è pure capitato di pensare a quel avevo testè visto. E a proposito di treni, che casino: un vita dedicata al Turismo, biglietto da visita con su scritto ‘Travel Consultant’, pluridecennale uso di vettori variè etc etc, solo che, adesso,  tra l’Italo, il Trenitalia, le FFSS e compagnia cantando, non ci capisco più una beata fava… ma cos’è successo, si son messi tutti a fare i ferrovieri? Nel senso che vige ormai la formula “Un, due, tre Liberi Tutti” e sui binari si può girare liberamente à gogò? In tal caso, evviva! (Beninteso, e non meno che ‘fermo restando’, che nei prossimi duemila anni, e alla faccia delle voci quasi quotidiane, Mamma AZ – ci mancherebbe- continuerà imperterrita a ciucciare le tette di para-Stato… ma in ‘sto caso si parla di aerei, ce n’est pas, baby?…). Ma Tiremm Innanz.
Narrerò la gita a Venezia, e già fin d’ora posso procedere a una smentita con ‘domanda incorporata’…: ma perchè mai, quel balosso – non meno che tristissimo, bastava guardarlo in faccia… – di Charles Aznavour andava in giro per il mondo a cantare “Com’è triste Venezia…”? Bastava che (come ‘immodestemàn’ faccio ‘je’) il lamentante cantante francese ex armeno si infilasse in un pò di bacari col mè amìs Giulio, e la ‘tristesse venexiana’ gli sarebbe per certo passata…. .
Sottotitolo di “Come è triste Venezia”: ma, l’Aznavour, qualche bacaro, l’ha girato?…..
P.S. (Gratuito) consiglio “giornalistico – ferroviario”. Se in partenza da Venezia (mediante treno) vi scappasse mai l’idea di leggere qualcosa durante il viaggio eppertanto meditaste di comprarvi qualche stampato, tipo un giornale, scordatevi il folle progetto. Caso (probabilmente) unico al mondo, alla stazione di Venezia il qui umile scrivente (dopo lunghe ricerche e raccolte parecchie testimonianze) ha scoperto che “non c’è un’edicola”, non funeraria o celebrativa, bensì una normalissima rivendita di giornali, riviste etc etc etc …non parliamo, poi, della “Settimana Enigmistica”, più che canonica per chi in treno viaggi….(in compenso ti attirano, da decine di vetrine, reggitette di organzina e slippini di sexynvitante pizzo nero…).