Allora, “turisticamente parlando” (quindi le seguenti, amare considerazioni non interesseranno al ministro del Turismo e tantomeno all’Enit…) vediamo un pò com’è messo il Belpaese ….

Ceuta, Museo de la Legiòn, bandiera del Tercio de Lombardia

Spagna a Milano: Ceuta, Museo de la Legiòn, bandiera del Tercio Viejo de Lombardia (stavolta arrivano, invece, legioni di aficionados al Real e all’Atletico).

Venezia è diventata un (grande) museo all’aria aperta, vabbè, ma (tranne qualche arabo miliardario e due o tre petrolieri texani) ci restano in pochi a dormire (una notte in albergo? prima chiedi un mutuo).
Nel Sud del Belpaese, in pratica, il turismo non esiste (la Sicilia potrebbe essere l’Andalusia d’Italia, p.f. per carità di patria meglio non fare paragoni).
Roma (lasciamo perdere) è quella che è (basta leggere i giornali e se poi non ci fossero l’appeal e i danèe del Vaticano non resterebbe tanto grasso che cola, ma tiremm innanz) anche perchè su quei baloss dei rumàn non è il caso di infierire, fosse solo per il fatto che a furia di portare la civiltà nel mondo non gliene è rimasta più a loro.
A Firenze è venuta giù una bella (ma proprio bella) fetta di Lungarno, mezza città al buio e adesso staranno lì a menarla con la loro bella parlantina, ovvìa e blablabla che danno solo aria alla bocca (ma la vergogna resta, ovvia!) o no?.
Napoli non sarebbe mica brutta ma ormai (tutta colpa di quegli scavezzacollo del web) le info girano e ci sono parole, tipo Camorra, degrado, Scampia, Fuochi fatui o puzzolenti, mattoni che si sbriciolano perchè fatti con la monnezza, o quel che l’è, roba che non invita a far la valigia e andarvi.

E Milano (invece, e viaggiatoriamente parlando), Milano sta andando alla grande!!!, gente in giro a consumare (e se la tariffa di un’happy hour -drinks e avanzi del ristorante di fianco- parte da 6 o 7 euro, è segno che i danèe girano), e turisti, in  giro, compresi (che si fermano pure a dormire!), il tutto in un bailamme di avvenimenti: moda, saloni, convegni, financo la finale balompedica di Champions tra le due squadre di quella Madrid (Hala/forza Real!) che per quasi due secoli fu capitale del Milanesado. Città turistica, dunque, Milano? Ebbene sì, un posto, da vedere, Milano, laddove, non abbondando le ‘highlights’, restano il Duomo – il Cenacolo – la Scala, mica tanta roba, ma trattasi di attrazioni tutte bellissime, anzi magnifiche, se non mitiche e per certo di primissima scelta (e pure ben tenute) dopodichè i gitanti (come detto, in grandissimo aumento!) riescono anche ad andare a divertirsi. Vabbè mancheranno grandi panorami, vestigia, scavi (tipo Pompei, ma perché, così belli, li tengono –quasi- sempre –sindacalmente- chiusi?) e mancherà pure O Sole Mio, ciò non di meno pare che a Milano i turisti si divertano, financo in (new entry) una (ok non è Mergellina ma mica si può aver tutto dalla vita) darsena con (pure!) bateaux mouche e motor boat (sul Navìgli, pensa tu!). Il tutto condito con buona presentazione e poca spocchia, per la (meneghina) capacità che potrebbe configurarsi nella parola d’ordine (scusomi per assenza della dieresi sulla U lombarda): “Alsa el cu e fà andà i ciapp” (dopodichè le idee vengono …).
Ma veniamo –mitteleuropamente- al sodo, sperando che al sodo vengano pure quelli dell’Expò (prima coi conti, poi col dire che cosa vogliono fare da grandi, molti mesi dopo aver tirato giù la clèr). Expò che è, anzi è stato, un altro ottimo prodotto del Turismo milanès, ancorchè -si diceva- sarebbe stato il caso di pensarci prima, e non dopo (o forse penseranno a babbo morto) su cosa farne di quell’enorme luna park, forse non culturato come promesso (ma non si doveva parlare di scienza invece che di frittelle?), comunque dall’innegabile, e sostanzioso, appeal turistico.

Piccole donne crescono ... a Milano.....

Piccole donne crescono … a Milano (antan da bere … ma è costata cara….).

Ma tiremm innanz e si concluda.
1) Meditazione: “Chi volta el cu a Milàn volta el cu al pan” (ri-scusomi, ma -come già confessato- non so proprio dove reperire sul pc le dieresi per scrivere la U lombarda/franzosa, e scusomi anche per la precaria ortografia milanesa che segue…).
2) Ispirazione: grazie al grande maestro Giuanìn D’Anzi, ‘taca banda’ e canto… “Oh mè  bela madunina, che te brilet de luntan … tuta d’oro e picinina …. Ti te dominet Milàn … sota ti se viv la vita, se sta mai cui màn in màn, cànten tucc luntàn de nàpule se moer però vegnen chì a milàn, terùn….”.
3) Lacrimuccia finale e un bel Bitter al Zucca (detto anche Camparino….) in Galleria ….

p.s. Per Milàn intendesi il nome della città (scritto in milanès), non certo quello della seconda squadra (non solo in ordine alfabetico) di futbal di Milano ….