BERE (UN BICCHIERE) A MILANO … MA QUANTO CI COSTA!!!!!
AL BAR …. QUEL “FURTO” (vabbè legalizzato, o se si preferisce derubrichiamolo in “Gherminella”) CHIAMATO “HAPPY HOUR” (vigente a Milano & dintorni … ma – guarda caso – non in Spagna e nei civilissimi Bacari della Serenissima Venezia ….)
per mondointasca.org web magazine di viaggi….

Pinchos. Bar Bergara CD nº 6 Imagenes NEF

Pintxos al bar Bergara di San Sebastiàn (e un evviva anche agli Schizzetti dei Bacari Venexian…)

Davvero una (bella e grossa) presa per il culo, questa Happy Hour. Che a Milano miete vittime senza che nessuno si incazzi, faccia (almeno) un plissè. Almeno nel centro città, non c’è ormai bar (chi ne conosce uno, p.f., info) in cui all’ora dell’aperitivo tu possa berti un buon non meno che normalissimo calice di vino (e vabbè, con una patatina e un pario di olive, e finisce lì) dopodichè paghi il giusto e te ne vai in grazia di dio a cenare, a casa, al ristorante o dove cacchio ti pare.
Nossignore.
Oggidì, giusta questa attuale vague modaiola del menga, entri in un bar, mentre chiedi un bicchiere di vino ammiri schifezzine variè (quel che quelli del bar han trovato nel frigo, sottaceti in svendita alla Metro, scarti di paninozzi del prestinèe di fronte, quando non avanzi dei pranzi del ristorante di fianco, …) vedi ‘sti mangiarini slungati sul bancone, dopodiché ti sorseggi il tuo vino e quand’è il momento di pagare ti ritrovi (legalmente) derubato di un importo (quasi) folle (e comunque “immorale”).Sì, perchè ormai, nei bar milanesi (almeno in centro) ti cuccano 5 euro (o poco meno), per la deglutizione di un (normale) calice di vino. Un importo, 5 euro, che in termini relativi non sarà importante, ma il prossimo si frega anche sottraendogli pochi danèe, mica devi sempre compiere la ‘rapina del secolo’.
Ma perché questo “furto legalizzato”?

Bevitori

Bevitori vittime della Happy Hour….

La colpa è di ‘sto cacchio della “Happy Hour”, ‘sta demenziale invenzione (tra l’altro non yankee e tanto meno british, di esotico c’è solo la scimmiottatura del nome ….) per cui (per stare nelle spese) sei obbligato a divorare tutto quel che ti sbattono davanti, sennò eccoti dare del ladro al barista (che, per inciso, se ne fotte se tu hai piluccato o no, facendoti magari uno sconticino se hai solo bevuto: a Milano son tutti ricchi e un cameriere, solo per non perdere un cliente che non desidera happyhourorizzarsi,  sta mica lì a perder tempo a vedere se tu hai consumato o no … e fu così che ti ritrovi fottuti i suesposti 5 euro o poco meno …).
Ma se la (koglionesca) vicenda della “Happy Hour” funziona (perchè, lo ammetto, funziona) sarà perché (commenterà l’attento lettore) alla gente piace. E non nego neppure ciò, ancorchè (a proposito di Happyouristi) si parli di derelitti che (andando poi, ad esempio, al cinema) considerino “cena” e quindi abbrutiscano l’alimentazione del loro fine giornata a quegli avanzumi (vedi sopra) sbattuti lì sul tavolo (invece di andarsene a casa a Cenare – c maiuscola – in grazia di dio, con le gambe sotto il tavolo e un bel piatto di fumanti e formaggiati Turtlèn a portata di cucchiaio…. e questa, cara gent, è vita, il resto è vivere da barboni…).
Fankùlo l’Happy Hour, pertanto.
E (datosi che sto manifestando i miei malumori su un web magazine di Viaggi&Turismo) eccomi a suggerire dove turisticamente fuggire per evitare quest’obbrobrio dell’Happy Hour …

A Venezia, laddove nei (mai troppo lodati) Bacari (che magnifiche osterie, e col Giulio le giro come si fa a Pasqua coi sepolcri) tu bevi quante Ombre vuoi dopodiché – se ti viene l’uzzolo – te magni uno o più “schizeti” e li paghi parte, perchè un conto (appunto) è il bicèr/ombra e un conto sono gli schizeti (uno due tre …). Mica male, così, no (ma Venezia è un posto civile, i Sior non sono mica quelli con tanti soldi ….)?
Idem nella (mì querida) Spagna … un vaso/bicchiere di vino (che a fine articolo trovo ancora spazio per ribadire che – appunto il vino – “è Rosso” – e prima degli anni ’60 si chiamava Nero – mentre il Bianco è una sia pur a volte buona “bevanda”) … dopodiché torno ai bar spagnooli precisando che col tuo vaso/bicchiere in mano, se ti gira, passi alle tapas (al sud, pintxos al nord) …. ti prendi una due tre tapas/pintxos e le paghi a parte….
E questa, gentili lettori … è civiltà (ispano serenissima ….)….
Invece qui (a Milano) l’Happy Hour (ma fa così chic, eppoi quelle magiche parole straniere, dette magari da chi non sa nemmeo cosa vuol dire Good Morning …. epperò fa tanto fino, guarda com’è andato di moda Halloween … che se solo si fosse chiamato Festa delle Streghe manco a Quarto Oggiaro l’avrebbero festeggiato…).
Merry (con la E, non con la A …. ah ah ah) Xmas and Happy New Year, cari lettori (ma Happy, Hour, giammai, imperocchè trattasi solo – dicunt a Venezia –de una gran ciavàda …. ).