Partito da Città del Messico comincio una bella gita visitando Tlaxcala, minicapitale del più minuscolo Stato messicano (ma “piccolo è bello”, anche stavolta)

gpb x mondointasca.org del 9 1 14 

mex 10 chiapas s cristobal locale bar ridDopo Città del Messico,  super popolata e inquinata capitale, ecco le più piccole, ma non per questo meno interessanti, attrattive di questa cittadina, un tempo fiera avversaria degli Aztechi dominatori…..
Arruolato in una bella gita nel Messico da Konradtravel (baldo tour operator romano che giudiziosamente crede ancora nell’utilità di mandare in giro gli scribi turistici affinché descrivano) nella precedente, prima puntata, ne ho narrato le fasi iniziali, leggasi il volo via Londra (Iberia ha fatto con British Airways la stessa fine che farà Alitalia con AF o con qualche arabo o con chissà chi), eppoi una notte a Città del Messico e infine l’andata a Tlaxcala. Un trasferimento, da Città del Messico, abbastanza lungo perché preceduto da una visita della capitale pro cultura dei neofiti (quarta o quinta mia presenza, invece, al Museo di Antropologia eppure mi emoziono vieppiù ogni volta che lo ammiro).

Visitare e ‘respirare’. Un bel problema!
Tempi del viaggio eccessivi, dicevo, perché l’uscita dalla megalopoli azteca (ma quanti abitanti ha? Mah, sembra che dopo averne contati 20 milioni abbiano deciso che era meglio lasciar perdere) può costarti ore di traffico horroroso (peraltro non imputabile a strade strette e contorte, la Insurgentes misura 43 km! e pure il Paseo de la Reforma quanto a distanza non scherza). Da cui il problema della respirazione, talché anche qui, parimenti a quanto mi accade a Milano nella lotta contro lo smog e le malditas polveri sottili alias Pm10, non mi resta che respirare in apnea (ma quando inventeranno minibombole dorsali per turisti sub in visitanti le ormai tante città mefitiche?).

Zocalo, cuore di Ciudad de Mexico
Raspino in gola a parte, Ciudad de Mexico è per certo più godibile, ripittata e più vivace, e chi vi capitasse in una domenica soleggiata può trascorrere qualche piacevole ora sotto la colonna del dorato Angel, girando tra la gente, fotografando giovani coppie di sposi campesinos e raduni di aficionados alla bici. Chi invece preferisce un contesto meno ecologico e naturale ma più interessante quanto a storia e architettura andrà allo Zocalo, cuore, chilometro zero del Messico e dalla terrazza del Gran Hotel ammirerà un panorama che i poco fantasiosi cronisti di viaggi chiamano “mozzafiato” (n.b. l’albergo va visitato fosse solo per ammirare la fantastica Art Nouveau e l’immenso, vetrato soffitto di Tiffany).

Una piccola capitale ‘anti-Azteca’
Tlaxcala, poco più di 100 km dalla Capital Federal dell’immenso Paese (lungostrada bella veduta del Popocatèpetl, Montagna Fumante, 5500 metri) la definirei “il contrario di Città del Messico” per vari motivi, tra cui quelli storici. Oggi piccola (meno di 100.000 abitanti) capitale dell’omonimo Stato, il più minuscolo dei 31 (più il D.F. Distrito Federal) della Repubblica federale, nei secoli precedenti l’arrivo dei Conquistadores le genti di quel territorio odiarono cordialmente il vicino impero Azteca e non vennero mai soggiogate. Non solo: dopo un’iniziale resistenza a Hernan Cortès, sbarcato sulla costa poco lontana, Tlaxcala (in Nauhatl: luogo delle tortillas di mais) si alleò con l’invasore (i nemici dei miei nemici …) e il suo territorio divenne testa di ponte spagnola che permise la conquista di Tenochtitlàn, Città del Messico.

Tlaxcala ‘colonial’: monumenti e canzoni

Dia de los muertos in Messico

Dia de los muertos in Messico

Primo insediamento (e vescovato) spagnolo nella Nueva España, Tlaxcala (oltre a due interessanti siti archeologici, Cacaxtla e Xochitecatl, cultura Olmeca – Xicalanca, e al parimenti poco distante santuario de la Virgen di Ocotlàn, bella facciata churriguerresca) esibisce monumenti ‘d’epoca’, leggasi colonial. Su una collina, nel Conjunto Catedralicio (ex convento Franciscano de la Virgen de la Asunciòn) la chiesa ospita il primo pulpito del continente americano, nella Plaza de la Constituciòn (pure qui meglio noto come Zòcalo) il Palacio de Gobierno e quello de Justicia risalgono al XVI secolo. Ma Tlaxcala me gusta (da cui un’idea un filino bislacca per il turista-lettore perché non pernottarvi mentre si visita Città del Messico?) anche per altre motivazioni a cui non sono insensibile. E mi riferisco ai tori (nel senso di corride), alla cultura (Tlaxcala è città universitaria e in un bel museo incontri opere di Frida Kalho che lì soggiornò) e al folklore (è nel campo che nascono las canciones rancheras, e nel Messico, si sa, “hanno la musica nel sangue”) mentre, per quanto concerne il bere, trovo un po’ leggero il locale, preispanico Pulque (succo del Maguey-agave, tra i 7 e i 18°, la prima descrizione risale a Bernardino de Sahagun, frate investigador de la cultura Nahua.

Nel ‘Palenque’ di Tlaxcala, spettacoli e galli ruspanti

Maria Felix

Maria Felix, messicana (forse) “la più bella donna del mondo”

Tante – nello Stato di Tlaxcala – le ganaderias-allevamenti, e quindi tante le corridas (e bella non meno che storica la Plaza, proprio sotto il Conjunto Catedralicio, in cui ho assistito a una pittoresca Charreria , sport nazionale messicano, in cui un jinete-cavallerizzo eccelle solo se cavalca eccellenti cavalli). E sempre a proposito di folklore, che colpo di sedere (non credo che alla Konradtravel abbiano curato pure questo dettaglio) nel ritrovarmi a Tlaxcala durante l’annuale Feria autunnale. Gran parte della notte nel Palenque (l’arena, il posto dedicato a questo tipo di spettacoli) a godermi emozionanti combattimenti di ruspanti galli, prima, eppoi le canzoni di Edith Marquez, una grande (non meno che arcibella) della canzone messicana (beninteso accompagnata dai Mariachis, ça va san dire).
Da quanto sopra si evince che quando la già citata Michela, dolcemente dirigente noi gitanti in nomine Konrad, mi disse che si doveva alzare i tacchi da Tlaxcala, non mi trovò per niente d’accordo. Ma fatti non fummo per viver come brutos, e la vida sigue …(come seguirà il racconto della gita, alle prossime puntate … Andale, andale, esclamò il noto Speedy Gonzales, beninteso messicano).