”Maria Bonita” alias ”La Doña” alias Maria Felix
gpb x mondointasca.org del 15/05/2008
Una splendida creatura, pura bellezza latina (anzi, messicana) idolatrata in tutto il mondo per la sua prorompente personalità e per la sua “carriera” cinematografica. Maria Felix ha suscitato invidia in milioni di donne e ha fatto impazzire generazioni…..
“Acuerdate de Acapulco, de aquella noche, Maria bonita, Maria del alma, acuerdate que en la playa con tus manitas las estrellitas las enjuagabas. Amores habràs tenido, muchos amores, Maria ‘bonita’, Maria del alma, pero ninguno tan bueno ni tan honrado como el que hiciste que en mi brotara, recibelo emocionada y jurame que no mientes porque te sientes idolatrada …”
(Ricordati di Acapulco, di quella notte, Maria ‘bonita’, Maria anima mia, ricordati che sulla spiaggia sciacquavi le stelle con le tue manine. Avrai avuto amori, tanti amori, Maria ‘bonita’, Maria anima mia, nessuno però tanto puro né tanto vero come quello che tu facesti sì che in me nascesse, accettalo emozionata e giurami che non menti perché ti senti idolatrata).
Le musicali parole di Agustìn
Ma chi sarà mai stata la donna tanto fantasticamente eccezionale da meritarsi così accorata non meno che romantica dichiarazione d’amore?
Quella donna è stata Maria Felix e il poeta compositore che le dedicò “Maria Bonita” altro non fu che l’altrettanto mitico Agustìn Lara, del quale seguirà identica, ispirata non meno che ammirata biografia.
Maria Felix, attrice messicana che fece impazzire il sesso cosiddetto forte di tutto il mondo, massime il mondo della celluloide da Hollywood a Cinecittà, da tanti definita (oltre che, appunto, Maria Bonita e La Mexicana) “la più bella Donna del Mondo”, o tout court “La Señora” e ancor più eloquentemente “la Doña”.
Una giovane, bellissima “maschiaccia”, donna di carattere
Maria venne al mondo l’8 aprile del 1914 nel “rancho” di famiglia a Alamos, nel settentrionale stato di Sonora, confinante con l’Arizona. Lì formò il suo carattere indipendente e altero, derivato dagli insegnamenti della madre, Josefina, cattolica ultraconservatrice e dall’esempio del padre, Bernardo Felix, militare di ascendenza India Yaquì. E nella libera vita dei campi Maria imparò, insieme a dodici tra fratelli e sorelle, a montare a cavallo, salire sugli alberi, giocare d’azzardo e scommettere (preferendo la compagnia dei fratelli a quella delle sorelle).
Un caratterino dai capelli corvini, gli occhi grandi e neri, eternamente in pantaloni (siamo agli inizi del 1900) che correva al galoppo montando “a pelo” Mil Pesos, uno splendido e focoso cavallo color cannella.
Dalla provincia a Città del Messico
o.Amico dell’allora presidente del Messico, il generale Alvaro Obregòn, don Bernardo fu nominato Jefe della Hacienda (intendenza di finanza”) di Guadalajara e lì trasferì la numerosa famiglia Felix. Divenuta “tapatìa” (abitante dello stato di Jalisco, di cui Guadalajara è la capitale) Maria, oltre a imparare a suonare la chitarra nell’orchestrina creata in famiglia, fu incoronata regina degli studenti della locale università, da cui la sua assidua presenza alla consegna di premi, corride di toros e serate danzanti. Nel bel mezzo di tanta giovanile vita mondana la Felix (solo sedicenne) sposa Enrique Alvarez Alatorre (rappresentante della Max Factor) nasce Enrique, unico figlio de La Doña, ma le reciproche infedeltà e gelosie fanno naufragare il matrimonio. Maria se ne va dai genitori, a Navojoa, Sonora, se non che la vita in provincia di una madre divorziata non è delle più facili. A quel punto la futura grande (non meno che bella) attrice non poteva che finire a Città del Messico e lì trova un impiego come “receptionist” nello studio medico del dottor Del Ri
Ha inizio l’avventura in celluloide
Un bel mattino del 1940, nel negozio di un antiquario, la Felix incontra il produttore e cineasta Fernando Palacios che diviene il suo pigmalione, procurandole lezioni di
recitazione, ballo, dizione, inglese e francese. E’ fatta.
In un Messico “machista” anni Quaranta, dominato dagli “hombres”, la “donna più bella del mondo” esibisce sicurezza, personalità e un filino di arroganza per una carriera cinematografica che sommerà quarantasette films. Con “Doña Barbara” (1943) la Felix diventa La Doña, protagonista di un corposo gossip (la nostra eroina amava essere al centro dell’attenzione, oggetto del desiderio) eternamente dedicato alle sue vicende amorose, tante quanto burrascose.
Amore tempestoso con Agustìn Lara
E sposa (1945) Agustìn Lara, “El Flaco de Oro”, un altro focoso personaggio dalla forte personalità, divenuto compositore di fama mondiale con canzoni di enorme successo (“Granada”, “Solamente una Vez”, “Cuando vuelvas”, “Madrid”, “Noche de Ronda” e “Maria Bonita” appassionatamente dedicata alla Felix).
Ma la bonaccia del viaggio di nozze ad Acapulco diventa subito tempesta. Anche perché la sposa, eternamente vogliosa di regali belli e costosi, pensa bene di accettare la collezione dei gioielli di Gloria Swanson, espressamente comprata per lei nella Fifth Avenue di New York dal “poderoso” politico Jorge Pasquel.
Agustìn non ci sta e dopo averle sparato un bel colpo di revolver (così garantì agli amici) molla Maria.
Da Hollywood all’Europa: pellicole e passioni
Che poco dopo molla a sua volta il citato Pasquel, divenuto suo moroso grazie anche all’acquisto dei citati gioielli hollywoodiani (ma forse bastavano soltanto quelli).
La Doña si libera dunque di sposo e amante messicani, a Madrid (frattanto passa da Hollywood dove diventa amica di Marlene Dietrich, Kirk Douglas, Cary Grant, Ava Gardner, Frank Sinatra) l’attendono gli amori dell’eccelso matador Luìs Miguel Dominguìn (quello che poi sposerà Lucia Bosè). Dalla Spagna Maria spazia in Francia e con “La Corona Negra” (1950) girato nel suk di Tetuàn, diventa oggetto di Cult del mondo cinematografico francese. E circondata dal lusso (vestiti, gioielli, pellicce) approda infine in Italia (1951) protagonista di “Incantesimo Tragico” e “Messalina” (fa storia l’incredibile “cachet” pagatole, due milioni di pesetas).
Aprile, mese del destino
Il tempo passa ma La Doña non demorde, anzi, vive l’ennesimo grande amore, sposando (mediante ovvie “nozze del secolo”, tutto il Messico della politica, dell’arte, dei “poderosos” siede al desco nuziale) il mitico, grande attore Jorge Negrete. Ma il destino crudele, sempre dietro l’angolo, condanna lo sposo a una morte improvvisa, mentre la Felix gira in Francia “La Bella Otero” (1954).
Qui giunti, la carriera cinematografica della grande protagonista di questa intrigante vicenda umana prosegue (tanti i suoi film, l’ultimo data 1970). Ma di vivere la vita vera, quella delle passioni e dei focosi sentimenti, Maria Felix non se la sente più. E scompare la mattina dell’8 aprile del 2002 nel giorno (un tocco di stravaganza non guasta mai) del suo compleanno.
Non restava che la grande scena dell’apoteosi finale: il Palazzo de Bellas Artes e gli aficionados di tutto il Messico in lacrime, a salutare La Doña.
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