1 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (01… ALARCÒN … AMPUDIA)
Per chi gira per la Spagna, posti meno conosciuti, a volte (nel loro piccolo) belli e intriganti quanto i Soliti Noti (e comunque meritevoli di una visita) …..
per mondointasca.org del 8/4/09 – nella foto di apertura, Almagro
Alarcon (Cuenca, Castilla la Mancha)
A due passi (quindi una visita è d’obbligo) dalla A3 Madrid-Valencia, lungo l’antico Camino che da Cuenca portava alla donchisciottesca Mancha (bei paesaggi, verdi pinete contrastanti con il deciso ocra della meseta castellana). L’arroccata Alarcòn, sul rio Jucar, è piccola ma contiene tanta (e vera) storia (Romani, Arabi, Caballeros de Santiago) palazzi rinascimentali, chiese. Il tutto dominato dal castello (e Parador); dalla torre grande, panorama. Davvero bello.
Albarracin (Teruel, Aragona)
Nella provincia più meridionale dell’Aragona, chi si avvicina ad Albarracìn e ammira il panorama del castello e della lunga muraglia che lo circonda, ricorderà di averne già visto la foto da qualche parte, in qualche poster o dèpliant turistico della Spagna. Un posto da foto perché con il sole e il brullo paesaggio montagnoso che fa risaltare colori e contrasti, l’effetto è magnifico. Case medioevali, cattedrale, Palacio Episcopal, chiese di Santiago e Santa Maria.
Alberca, La (Salamanca, Castilla y Leòn)
Nel sud della provincia di Salamanca una montana (Sierra, catena montagnosa – ma non alta – ‘de Francia’) località divenuta (soprattutto nei weekend, quieta e pacifica negli altri giorni) forse troppo “turistica” ma da visitare. Per conoscere sia il placido tran-tran degli abitanti (indaffarati tra botteghe e vicende agricole) sia, soprattutto, la tipica architettura ‘albercana’ (bella la Plaza Mayor) con rudi e semplici portici e case rustiche che si perdono nel tempo.
Alburquerque (Badajoz, Estremadura)
Da non confondere (nel lungo cammino ha perso una R) con il quasi omonimo Albuquerque (dall’arabo Abu Al Qurq, sito delle querce da sughero) nel New Mexico; quello spagnolo vale una sosta (ma solo se si sta visitando il sud della bella Estremadura, tra Badajoz e San Vicente de Alcantara, lungo il confine con il Portogallo) per l’imponente castello medioevale (voluto dal figlio bastardo del portoghese re Dinis). Bello anche il Barrio Medioeval “Villa Ade”.
Alcalà de Henares (Madrid, Comunidad)
Poco visitata perché penalizzata dalla vicinanza (30 chilometri) a Madrid (ubi maior minor cessat). Romana e araba, città natale di Cervantes, culla della Universidad Complutense, dal 1998 Patrimonio dell’Umanità, va visitata (nei weekend da Madrid- Atocha c’è pure un Tren de Cervantes ‘animato’ da attori). Magnifica l’Università (facciata, tre patios, la Capilla de San Ildefonso e il Paraninfo) il bel Monasterio de las Bernardas (1617) e la casa di Cervantes.
Alcantara – (Caceres, Estremadura)
(Da non confondere con Valencia de Alcantara, sessanta chilometri a sudovest, altrettanto interessante con quattro pregevoli chiese, un castello, l’Ayuntamiento e molti dolmen nei dintorni). Alcantara, sotto il lago artificiale creato dal Tago e dall’Alagòn, vale una visita per il bellissimo (e perfettamente preservato Ponte Romano: 104 d.C., sei archi, lungo 194 metri, alto 71) la chiesa di Santa Maria de Almocovar e soprattutto la Conventual de San Benito (XVI secolo, bel chiostro).
Almonte – (Huelva, Andalusia)
Famosa in Andalusia perché nella sua “aldea” (territorio) a Pentecoste (e a Ferragosto quello “chico”, minore) si svolge la Romerìa – pellegrinaggio del Rocìo. Ma la località merita una visita tutto l’anno perchè, accanto alla basilica della Virgen del Rocìo (sulle rive della Marisma – maremma con cavalli pascolanti) si è sviluppata una sorta di città fantasma (pochi abitanti, bianchi edifici a uno o massimo due piani, strade di terra, uno scenario da film western). Bello.
Alquezar – (Huesca, Aragona)
Nell’interno dell’Aragona, tra i primi rilievi che anticipano i Pirenei, si sviluppò durante la dominazione araba (IX e X secolo) con la costruzione di una fortezza che un secolo dopo i sopravvenuti cristiani trasformarono in castello, aggiungendovi un convento (anch’esso quasi fortezza) con un bel chiostro con pitture murali e notevoli capitelli. Più sotto il pueblo rimasto medioevale con stradine e piazza centrale, antico mercato arabo. Gran gastronomia.
Aracena – (Huelva, Andalusia)
A 720 d’altezza, nella omonima Sierra (montagne, più a sud miniere a cielo aperto risalenti ai romani) sulla strada da Siviglia al sud dell’Estremadura e al sudest del Portogallo, centro commerciale (museo) del famoso Jamòn, prosciutto Pata Negra (poco distante la “capitale” Jabugo, dominata da un castello con chiesa simile a fortezza, bella Gruta de las Maravillas. Gran gastronomia (funghi). Interessante anche, a quindici chilometri, Alàjar (Peña de Arias Montano).
Alcaraz (Albacete, Castilla La Mancha)
In una terra aspra e poco popolata (fuori dai soliti itinerari turistici) ricca di rudi panorami così belli all’ora degli infuocati tramonti, il “pueblo” riporta indietro nel tempo chi lo visita, come accade alle floride località decadute. Nel XVI secolo dai tanti telai della cittadina uscivano pregevoli tappeti di artigianato “morisco”, per un benessere che favorì l’erezione di palazzi nobiliari, chiese, torri (le gemelle del Tardòn). Vedere la Calle Mayor per credere.
Alcùdia (Maiorca, Baleari)
Dalla parte opposta (55 chilometri) di Palma di Maiorca, “davanti” a Minorca, nel 123 a. C. vide l’arrivo del console Cecilio Metello che diede il via alla romanizzazione dell’isola (nella vicina Pollença scavi archeologici della ‘civitas romana’ con un bel teatro). Unica località sull’isola con mura del XIII e XIV secolo (ben ricostruite nel secolo scorso) Alcùdia si differenzia per una tipicità “isolana” con ricordi del passato (un bel Oratorio e Casas Señoriales nel centro).
Allariz (Ourense, Galizia)
Poco nota anche perché “fuori itinerari” (interno della Galizia, poco a sud di Ourense, vicino al Portogallo e di Portogallo profumano le strade e le piazze) chi passa da quelle parti deve dedicarle almeno un paio d’ore. Allariz fu infatti importante centro del Reino de Galicia e tra i tanti, “cruceros” (le croci su colonne di granito) tipici “gallegos”, si ammirano il Monasterio de las Clarisas, le chiese romaniche di Santiago, San Esteban, Santa Maria e la Plaza Mayor.
Ampudia (Palencia, Castilla y Leòn)
In un’ampia pianura, a poca distanza dalla strada Palencia-Valladolid, meriterebbe una visita solo per il castello, molto ben conservato (vi girarono alcune scene del colossal El Cid con Charlton Heston). Ma oltre alla Iglesia e collegiata de San Miguel e all’Hospital de Santa Maria chi visita Ampudia è premiato dalla bella vista di “calles” (bella la Corredera) con semplici ma eleganti “soportales”, portici tipici delle località contadine della Castilla y Leòn.
Arcos de la Frontera – (Cadice, Andalusia)Uno dei più grandi e interessanti Pueblos Blancos de Andalucìa (soprattutto della provincia di Cadice) dominante, su uno strapiombo di curiosa origine geologica, la verde pianura creata dal corso del sottostante fiume Guadalete. Conjunto Historico Artistico, dominato dal Castillo de los Duques de Arcos, le sue strade in salita portano alla Plaza del Cabildo (gran panorama) con la Casa del Corregidor (Parador) e la Parroquial de Santa Maria (bella anche San Pedro).
Astorga – (Leòn, Castilla y Leòn)
Tanti i motivi per visitare, sul Camino de Santiago (Leòn, cinquanta chilometri a est) questa capitale della Maragaterìa (terra di una ricchissima corporazione un tempo specializzata in trasporti e poste) importante città romana (Asturica, molti resti, museo ed “Ergastula”) sulla storica Ruta de la Plata. E’ la più antica ed estesa diocesi spagnola (curioso il Palacio Espicopal, disegnato da Antonio Gaudì). Notevoli l’Ayuntamiento (in Plaza España) e la Catedral de Santa Maria.
Alcaraz (Albacete, Castilla La Mancha)
In una terra aspra e poco popolata (fuori dai soliti itinerari turistici) ricca di rudi panorami così belli all’ora degli infuocati tramonti, il “pueblo” riporta indietro nel tempo chi lo visita, come accade alle floride località decadute. Nel XVI secolo dai tanti telai della cittadina uscivano pregevoli tappeti di artigianato “morisco”, per un benessere che favorì l’erezione di palazzi nobiliari, chiese, torri (le gemelle del Tardòn). Vedere la Calle Mayor per credere.
1° continua ….
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2 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (02… ARANJUEZ … BELMONTE)
Per chi gira per la Spagna, posti meno conosciuti, a volte (nel loro piccolo) belli e intriganti quanto i Soliti (posti) Noti (e comunque meritevoli di una visita) per mondointasca.org del 20/4/09
Almagro (Ciudad Real, Castilla la Mancha)
Deviazione (una trentina di chilometri da Manzanares sulla Madrid-Andalusia) d’obbligo per godere una magnifica visita (e c’è un bel Parador ex convento del Cinquecento). Basterebbero la Plaza Mayor (sembra una piazza delle Fiandre, qui i banchieri nordici di Carlo V godettero le ricchezze delle vicine miniere di Almadèn) e il Corral de Comedias, un teatro del Seicento trovato perfettamente intatto. Poi chiese, conventi e sontuosi palazzi. In luglio bellissimo Festival del Teatro Clasico.
Aranjuez (Madrid, Comunidad de)
Famosa perché Sitio Real (sul Tago, a meno di cinquanta chilometri a sud di Madrid). Cominciarono ad andarvi i Reyes Catolicos, poi l’abbellirono i monarchi della Casa d’Austria e infine i Borboni vi costruirono una reggia (circondata da bei giardini) ovviamente ispirata a Versailles (va vista). Nei weekend da aprile a giugno e di settembre e ottobre, bello andarci da Madrid con il Tren de la Fresa-Fragola; a bordo animazione e degustazione di fragole de la Vega (campagna).
Arevalo (Avila, Castilla y Leòn)
A poche centinaia di metri dalla A6 (N VI) tra Madrid (a 125 chilometri) e Tordesillas; stop facile e valido in una località ricca di storia medioevale (vi girarono il film “I Picari” con Montesano); bella la Plaza definita uno “de los mejores ejemplos de la arquitectura popular castellana”. Inoltre un bel castello (notevole la Torre del Homenaje) e ben cinque chiese romaniche e mudèjar. Famosa poi per gli antiquari e per il “tostòn” (maialino arrostito nei tradizionali forni di mattoni).
Atapuerca (Burgos, Castilla y Leòn)
A quattordici chilometri da Burgos, gli Yacimientos, i recenti ritrovamenti archeologici (tanto eccezionali da valere una quasi immediata dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità) hanno rivoluzionato la storia dell’Uomo. Basti pensare al ritrovamento (nella Sima de los Huesos) di resti umani di più di un milione di anni fa (un’enormità rispetto alle precedenti teorie). Si medita (grazie anche alle brave guide/ ricercatori) durante le visite organizzate (davvero da non perdere).
Atienza (Guadalajara, Castilla la Mancha)
Tra Ayllòn e Siguenza, medioevale nonché tipico (della “vecchia Castiglia”) paese storico (sennò non si chiamerebbe Muy Noble y Muy Leal Villa de Atienza, e in effetti salvò un re “bambino” dalle grinfie di un cattivo zio pretendente). Ovviamente dominato da un castello (resti) un tempo strategicamente importante, conta tuttora su chiese (romanico) e scorci che riportano indietro (e di molto) nel tempo (il Rey Niño Alfonso VIII fu salvato nel 1163).
Ayllon (Segovia, Castilla y Leòn)
Tra Segovia e Soria, uno dei più belli e storici dei tanti tipici “pueblos castellanos”, grandi attrazioni della Castilla y Leòn. Conjunto Historico-Artistico, è una “antigua villa” che visse un periodo di splendore nel XV e XVI secolo (ma si ammira anche il Palacio della imperatrice francese Eugenia de Montijo). Della fine Quattrocento la costruzione del bel Palacio de los Contreras. Storiche la Calle Real e la Plaza Mayor. Entrati dall’Arco de la Villa, scudi e blasoni ovunque.
Barcena Mayor (Cantabria)
All’interno della Cornisa Cantabrica, una “chicca” suggerita a chi vuol conoscere e “saperne di più” a proposito della Spagna del nord o Spagna Verde, sulla strada C- 625 (un tempo battuta, dicono che la percorse Carlo V in arrivo dalle Fiandre) che va da Cabezòn de la Sal a Reinosa. Con meno di cento residenti è Conjunto Historico Artistico, con la miglior Arquitectura popular della regione: case “montañesas” in pietra, gallerie e balconate di legno. Un (bel) posto magico.
Bardenas Reales (Navarra)
Nel sudest (confinante con l’Aragona) 42.500 ettari di un incredibile paesaggio lunare, nudo e inospitale, un territorio semidesertico (Riserva della Biosfera), disegnato e scolpito nei millenni dall’infiltrazione dell’acqua nel calcare e nel terreno argilloso. Un’esperienza unica per chi visita questo parco naturale, ancor più impressionante per i contrasti tra i paesaggi grigi e i verdi panorami agricoli percorsi da chi arriva alle Bardenas. Magnifico in bici o a cavallo.
Belchite – (Saragozza, Aragona)
A sud di Saragozza, a pochissimi chilometri da Fuendetodos (casa natale di Goya) località totalmente distrutta in una delle più furiose battaglie (22 agosto – 5 settembre 1937, offensiva dell’esercito repubblicano per la conquista di Saragozza) della Guerra civile spagnola. Un nuovo paese fu costruito poco distante e le impressionanti rovine e distruzioni furono lasciate come erano (da Franco in onore dei difensori, successivamente a ricordo e monito delle sventure della guerra).
Belmonte (Cuenca, Castilla la Mancha)
Poco distante dai mulini di Don Chisciotte a Mota del Cuervo, cittadina storica dominata da un castello di grande fascino e spettacolarità (non si contano i film girati all’interno e sotto le possenti mura di questa fortezza della Mancha, riformata già nel XV secolo ma risalente agli albori della storia). Ma oltre al castello (appartenuto ai duchi d’Alba e all’imperatrice Eugenia de Montijo) meritano una visita i conventi dei Trinitarios e dei Gesuiti, la Collegiata e tre porte.
fine 2a puntata
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3 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (03 BETANCURIA .. O CEBREIRO)
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, da stampare, ritagliare e consultare. Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte tralasciamo altre belle località che avremmo voluto (e dovuto) vedere – gpb per mondointasca.org del 7/5/2009
Betancuria – (Fuerteventura, Canarie)
Quasi al centro della brulla isola (di cui fu la prima capitale) a ventotto chilometri da Puerto del Rosario, deve il nome a Jean de Bethencourt che conquistò Fuerteventura (e si proclamò Rey de Canarias) per il regno di Bastiglia. Più che i monumenti (la chiesa di Santa Maria e i conventi di San Diego de Alcalà e le rovine di quello di San Bonaventura) la località va visitata per conoscere la storia dell’isola, la vita senza tempo e vivere i contrasti con le affollate spiagge.
Burgo de Osma, El – (Soria, Castilla y Leòn)
In una zona di tante interessanti altre “località minori” della provincia di Soria (Calatañazor, Medinaceli, San Esteban de Gormaz e il romanico della stessa Soria) la Uxama romana vanta una bella cattedrale, una Università del XVI secolo con facciata “pateresca” e notevole “patio” rinascimentale. Nei weekend invernali, poi, si svolge il “rito” della più divertente e folcloristica Matanza di Spagna (“sacrificio” del maiale, confezione di salumi e ovvie grandi abbuffate).
Cabo de Gata – (Almeria, Andalusia)
E’ uno splendido territorio divenuto Parque Natural (e Riserva della Biosfera) nella provincia “più luminosa d’Europa” (più di tremila e duecento ore di sole all’anno) con un microclima che permette coltivazioni tropicali, da Retamar a Carboneras (verso Murcia) passando da “poblaciones encantadoras” (San Josè, Los Escollos, Rodalquilar, la Isleta del Moro, Las Negras) con cale, calette, spiagge di assoluta bellezza (Monsul, Los Genoveses, el Playazo, Cala de San Pedro).
Cadaques – (Girona, Catalunya)
Nella parte più alta (e per certo più bella, proseguire vista fino a Portbou-Cèrbere, al confine) della Costa Brava (in catalano, selvaggia) maggior porto naturale della Catalogna, deve gran parte della fama a Salvador Dalì (nella vicina Cala di Port Lligat, Casa Museo, 3ª visita del Triangulo Daliniano con il Museo di Figueras e il Castillo de Pùbol). Località comunque bella, con la Parroquial (immortalata da Dalì) e un Museo de Arte Contemporanea. Bel mare.
Caravaca de la Cruz – (Murcia)
All’interno della Comunidad di Murcia, pochi sanno che con Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela (e San Toribio di Lièbana) è una Città Santa della cristianità perché (oltre che meta di pellegrinaggio) vi si celebra un Anno Giubilare “Permanente” (dal 2003 ogni 7 anni, indulgenza plenaria). La Cruz della devozione, un Lignium Crucis in cui fu crocifisso Gesù; Santuario con Museo de Arte Sacro e la Iglesia del Salvador. Bella anche la vicina Moratalla.
Calatañazor – (Soria, Castilla y Leòn)
Grazie a un gioco di rime, secondo una popolare cantilena spagnola a Calatañazor il capo arabo Almanzor perdette il suo Tambor, laddove si intende che qui fu sconfitto in una scaramuccia e se ne tornò in Andalusia senza suonare i tamburi della vittoria. Vicende medioevali e una antica atmosfera (genuina e non disneyana) di tanti secoli fa, si vive e respira lungo la Calle Real, nella Plaza Mayor, tra muraglie, chiese, castello e “rollo”, colonna gotica.
Candelario – (Salamanca, Castilla y Leòn)
Una visita aiuta a smentire almeno il luogo comune della Spagna tremendamente “caliente” (credenza che nasce dallo stereotipo delle roventi Tardes de Toros nell’assolato sud). Che da queste parti il freddo invernale picchi, è dimostrato dai festeggiamenti il 2 febbraio (in Italia la Candelora) e da una architettura (tanto legno e pietra) che rende piacevole una sosta: strade ripide, balconate, “batipuertas” (doppie porte contro il freddo) una chiesa del XVI secolo.
Carmona – (Siviglia, Andalusia)
Una località tutt’altro che “minore”, da vedere assolutamente e pertanto ricordata solo perché chi percorre la Siviglia-Cordoba non si lasci vincere dalla fretta e proceda a una visita (e per chi deve dormire ci sono poi tre eccellenti strutture). Tanta storia per la posizione strategica dominante la “vega” (pianura) quindi una necropoli della Carmo romana, l’Alcazar de la Puerta de Sevilla, la chiesa Prioral e nel bianco immacolato, palazzi rinascimentali e barocchi.
Casares – (Malaga, Andalusia)
Sulla strada Malaga-Gibilterra, prima di Manilva, si volta a destra e dopo quindici chilometri appare un bel “pueblo blanco” protetto dall’immancabile castello con annessa chiesa (de la Encarnaciòn). Vicino al mare, ma arroccata nella montagna andalusa, Casares è storia. Prima dei Moros fu romana (secondo leggenda Cesare curò la rogna ai bagni di Hedionda, più a valle) e costituì il quartier generale di don Giovanni d’Austria nella guerra contro i Moriscos. Vale una visita.
Castrillo de los Polvazares – (Leòn, Castilla y Leòn)
Sul Camino de Santiago, poco dopo Astorga, a prima vista (nuove “seconde case” di pietra e mattoni, tutto ben disposto e “pulitino”) sembra un posto “turistico”, anzi lo è, per il semplice fatto che nelle feste comandate è meta di visite in gran parte gastronomiche (il “cocido” (bollito), il Bacalao al Ajoarriero, la “cecina” (bresaola). In realtà è un vero “pueblo” dei Maragatos, la potente gente locale che per secoli possedette in Spagna una sorta di monopolio dei trasporti.
Cebreiro, O – (Lugo, Galizia)
Al confine tra Castilla y Leòn e Galizia, 1100 metri di altitudine, punto di inizio del Camino de Santiago “Gallego” (galiziano) poco più di centocinquanta chilometri a Compostela. Posto storico ovviamente legato al Camino, con santuario pre-romanico dell’XI secolo, ex monastero dei benedettini e antico hostal per la sosta notturna dei “peregrinos”. Ma anche posto folcloristico (e di bellezza naturale) per la presenza delle “Pallozas” (rusticissime case di pietra con spessi tetti di paglia).
fine 3a puntata
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4 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (04 CHINCHILLÀ .. FRIGILIANA)
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in ”saccoccia”. Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte tralasciamo posti che avremmo voluto vedere – per mondointasca.org del 4 6 2009 …
Chinchillà de Momte Aragon – (Albacete, Castilla la Mancha).
Pochi minuti da Albacete sull’autostrada che ad Almansa si biforca per Alicante o Valencia, su un’altura strategica, celtica (Cincilia, posto dalle mura corte, necropoli) romana (Saltigi) araba (Ynyila) cristiana nel XIII secolo, dal Quattrocento godette per un paio di secoli uno splendore oggi esibito da tanti bei monumenti assai ben preservati (castello, ayuntamiento, conventi, chiese, palacios e tante eleganti case nobiliari). Un salto nella storia della Spagna imperiale.
Chinchon – (Madrid, Comunidad de).
Il posto più vicino a Madrid (quarantacinque chilometri a sudest) per conoscere la Spagna paesana e contadina, va visitata (anche di sera, ed essendo gita “fuori porta” dalla capitale, non mancare tanti Mesòn dove mangiare e c’è pure un bel Parador ex convento). “Villa muy noble y muy leal”, castello, chiesa parrocchiale (con un “Goya”) museo enologico, famosa distilleria di un noto anice e su tutto una meravigliosa, porticata Plaza Mayor (anche de Toros, rare ma pittoresche corride).
Coria – (Caceres, Estremadura).
Chi arriva da queste parti (settanta chilometri a nord di Caceres) visiterà (se non l’ha già fatto) anche Plasencia (quaranta chilometri a est). Grazie a un lungo passato (e alla buona conservazione) Coria vanta un Casco Historico di tutto rispetto, dalle “Murallas” (gran esempio di architettura romana) al castello dei Duchi d’Alba, dal ponte medioevale alla Cattedrale – costruita sulle Murallas – del XIV secolo, di fronte l’elegante facciata del Palacio Episcopal; bello l’edificio del Seminario.
Covarrubias – (Burgos, Castilla y Leòn).
A sud (quarantadue chilometri) di Burgos, visitabile con la vicina Santo Domingo de Silos, un tuffo nella storia (e nella cucina “castellana”, specialità il cordero/agnello) nei bei paesaggi del rio Arlanza. Possenti mura della cinta medioevale sovrastate dal massiccio Torreòn de Doña Urraca, molto bella la Colegiata Gotica (nella Capilla de los Reyes un bellissimo Trittico dei Re Magi di Gil de Siloè); bei palazzi (del Conde Fernàn Gonzalez) e ricche Casas nobiliari (de Doña Sancha).
Cudillero – (Asturie).
Se non la più bella, certamente tra le più tipiche località di mare delle Asturie, sulla litorale che conduce in Galizia, un paese (circa duemila abitanti nella parte vecchia) le cui case “salgono” dall’antico porto (è stato recentemente costruito uno più esterno, si perde pertanto il fascino dell’arrivo delle barche da pesca) “arrampicandosi” fino alla sommità del monte, divise da una sola strada “verticale”. Nella “calle” principale, bar, ristoranti (sardinas a la plancia e sidra).
Durro, Vall de Boì, Taull – (Lleida, Catalogna).
Caso raro (perché non motivato da scenari naturali) una Valle (“chiusa”, ai piedi dei Pirenei catalani) dichiarata (2001) Patrimonio dell’Umanità per la presenza di magnifici capolavori del Romanico (alcuni opera dei Maestri Lombardi, su tutti Ramòn Llombard). Chiese ed “ermitas” a Durro, a Taull (Sant Climent e Santa Maria) a Erill La Vall (Parroquial) a Boì (Sant Joan), a Barruera (otto chiese). Incredibile, ancor più meraviglioso perché insperato.
Estella/Lizarra – (Navarra).
In una zona chiamata “Merindad de Estella” ricca di viti e cantine, tra Pamplona e Logroño, capitale della vinicola La Rioja, la località vanta l’architettura medioevale come ogni punto visitato dal Camino de Santiago. Nella città vecchia romanico religioso (Iglesia San Miguel) e civile (Palacio dei Reyes di Navarra), gotico (Santo Sepulcro), bella la facciata del Palacio del Gobernador, poco distante monastero benedettino di Irache (a Ayegui) e cistercense a Iranzu.
Frias – (Burgos, Castilla y Leòn).
Una deviazione non corta (ma ne vale la pena) da Miranda de Duero (tra Vitoria/Gasteiz e Burgos) risalendo l’Ebro dalla pianura agli inizi dei rilievi della Cordillera Cantabrica, in una località ricca di storia e quindi di costruzioni che riportano indietro nel tempo e rendono affascinante l’atmosfera (fotografatissimo castello dominante, Iglesia de San Vicente cui si arriva dal ponte percorrendo la antica calle de la Muela,monastero del Vadillo, case “appese”).
Frigiliana – (Malaga, Andalusia).
Solo sei chilometri da Nerja (grotte) ubicata sulle prime alture sovrastanti la Costa de Sol, vale una deviazione e visita per la tipicità contadina mantenuta nonostante le tante visite dei turisti delle località balneari tra Malaga e Almerìa. Soprattutto nella parte superiore non mancano angoli tipici, case dal bianco accecante. Frigiliana fu l’ultimo ridotto dei “moriscos” di Granada, cacciati dall’Andalusia (bei mosaici/azulejos nelle strade ne ricordano la storia).
4°continua
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5 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (05 ALCANTARA … CARAVACA)
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in ”saccoccia”. Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte tralasciamo località che avremmo voluto vedere – per mondointasca.org del 10/6/2009
Alcantara – (Caceres, Estremadura)
(Da non confondere con Valencia de Alcantara, sessanta chilometri a sudovest, altrettanto interessante con quattro pregevoli chiese, un castello, l’Ayuntamiento e molti dolmen nei dintorni). Alcantara, sotto il lago artificiale creato dal Tago e dall’Alagòn, vale una visita per il bellissimo (e perfettamente preservato Ponte Romano: 104 d.C., sei archi, lungo 194 metri, alto 71) la chiesa di Santa Maria de Almocovar e soprattutto la Conventual de San Benito (XVI secolo, bel chiostro).
Almonte – (Huelva, Andalusia)
Famosa in Andalusia perché nella sua “aldea” (territorio) a Pentecoste (e a Ferragosto quello “chico”, minore) si svolge la Romerìa – pellegrinaggio del Rocìo. Ma la località merita una visita tutto l’anno perchè, accanto alla basilica della Virgen del Rocìo (sulle rive della Marisma – maremma con cavalli pascolanti) si è sviluppata una sorta di città fantasma (pochi abitanti, bianchi edifici a uno o massimo due piani, strade di terra, uno scenario da film western). Bello.
Alquezar – (Huesca, Aragona)
Nell’interno dell’Aragona, tra i primi rilievi che anticipano i Pirenei, si sviluppò durante la dominazione araba (IX e X secolo) con la costruzione di una fortezza che un secolo dopo i sopravvenuti cristiani trasformarono in castello, aggiungendovi un convento (anch’esso quasi fortezza) con un bel chiostro con pitture murali e notevoli capitelli. Più sotto il pueblo rimasto medioevale con stradine e piazza centrale, antico mercato arabo. Gran gastronomia.
Aracena – (Huelva, Andalusia)
A 720 d’altezza, nella omonima Sierra (montagne, più a sud miniere a cielo aperto risalenti ai romani) sulla strada da Siviglia al sud dell’Estremadura e al sudest del Portogallo, centro commerciale (museo) del famoso Jamòn, prosciutto Pata Negra (poco distante la “capitale” Jabugo, dominata da un castello con chiesa simile a fortezza, bella Gruta de las Maravillas. Gran gastronomia (funghi). Interessante anche, a quindici chilometri, Alàjar (Peña de Arias Montano).
Arcos de la Frontera – (Cadice, Andalusia)Uno dei più grandi e interessanti Pueblos Blancos de Andalucìa (soprattutto della provincia di Cadice) dominante, su uno strapiombo di curiosa origine geologica, la verde pianura creata dal corso del sottostante fiume Guadalete. Conjunto Historico Artistico, dominato dal Castillo de los Duques de Arcos, le sue strade in salita portano alla Plaza del Cabildo (gran panorama) con la Casa del Corregidor (Parador) e la Parroquial de Santa Maria (bella anche San Pedro).
Astorga – (Leòn, Castilla y Leòn)
Tanti i motivi per visitare, sul Camino de Santiago (Leòn, cinquanta chilometri a est) questa capitale della Maragaterìa (terra di una ricchissima corporazione un tempo specializzata in trasporti e poste) importante città romana (Asturica, molti resti, museo ed “Ergastula”) sulla storica Ruta de la Plata. E’ la più antica ed estesa diocesi spagnola (curioso il Palacio Espicopal, disegnato da Antonio Gaudì). Notevoli l’Ayuntamiento (in Plaza España) e la Catedral de Santa Maria.
Belchite – (Saragozza, Aragona)
A sud di Saragozza, a pochissimi chilometri da Fuendetodos (casa natale di Goya) località totalmente distrutta in una delle più furiose battaglie (22 agosto – 5 settembre 1937, offensiva dell’esercito repubblicano per la conquista di Saragozza) della Guerra civile spagnola. Un nuovo paese fu costruito poco distante e le impressionanti rovine e distruzioni furono lasciate come erano (da Franco in onore dei difensori, successivamente a ricordo e monito delle sventure della guerra).
Cadaques – (Girona, Catalunya)
Nella parte più alta (e per certo più bella, proseguire vista fino a Portbou-Cèrbere, al confine) della Costa Brava (in catalano, selvaggia) maggior porto naturale della Catalogna, deve gran parte della fama a Salvador Dalì (nella vicina Cala di Port Lligat, Casa Museo, 3ª visita del Triangulo Daliniano con il Museo di Figueras e il Castillo de Pùbol). Località comunque bella, con la Parroquial (immortalata da Dalì) e un Museo de Arte Contemporanea. Bel mare.
Caravaca de la Cruz – (Murcia)
All’interno della Comunidad di Murcia, pochi sanno che con Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela (e San Toribio di Lièbana) è una Città Santa della cristianità perché (oltre che meta di pellegrinaggio) vi si celebra un Anno Giubilare “Permanente” (dal 2003 ogni 7 anni, indulgenza plenaria). La Cruz della devozione, un Lignium Crucis in cui fu crocifisso Gesù; Santuario con Museo de Arte Sacro e la Iglesia del Salvador. Bella anche la vicina Moratalla.
Fine 5a puntata
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6 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (06… GARACHICO … LERMA)
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in ”saccoccia”. Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte tralasciamo posti che avremmo voluto vedere.
gpb per mondointasca.org del 10/7/2009 nella foto, Guernica: la quercia dei Fueros
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in “saccoccia” (versione slang della “tasca” di Mondo). Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte, per ignoranza (intesa come “non conoscenza”) tralasciamo a poca distanza luoghi che avremmo voluto (e dovuto) vedere…
Garachico – (Tenerife, Canarie)
Sulla costa ovest, sotto il Teide (la più alta montagna di Spagna) che quando fu vulcano (1706, tremenda eruzione) distrusse quasi totalmente quello che – fondato da un banchiere genovese – era stato il più importante porto di Tenerife. E anche il più bello, tant’è che oggi Garachico è una piccola città museo, un “must”, un dovere visitarla (e fare un bagno nella lavica piscina naturale). Castelli di San Miguel e San Felipe, chiese e conventi, eleganti case “particulares”.
Gernika – (Bilbao, Paesi Baschi)
In spagnolo Guernica, tristemente famosa per il bombardamento (26 aprile 1937) durante la Guerra civile (da cui il capolavoro di Picasso). Ma la località è storicamente e tradizioalmente ben più famosa perché da epoche remote, sotto l’Albero (una quercia), suo simbolo tuttora esistente, il popolo basco decideva i suoi destini, in assoluta libertà e indipendenza, ottenuta e garantita dai re spagnoli. Inoltre: tre chiese e un museo sulle distruzioni dal bombardamento.
Grazalema – (Cadice, Andalusia)
A 830 metri di altitudine, per chi fugge dall’assolata Andalusia, Ronda a 33 chilometri, poco distante la Costa del Sol, non solo il fresco (e piogge non rare dovute alle nuvole in arrivo dal golfo di Cadice) ma anche magnifici panorami e interessante fauna (capre selvatiche, falchi, avvoltoi, aquile reali) nel Parque Natural (che quanto a flora vanta il Pinsapo, una sorta di conifera, vera e propria reliquia dell’ultima glaciazione, protetto dall’Unesco). Tipico il Pueblo Blanco.
Estremadura, Guadalupe
Guadalupe – (Caceres, Estremadura)
Località di grande interesse storico e religioso, di devozione per la Virgen Negra (appunto di Guadalupe) che secondo il re Alfonso XI favorì un’importante vittoria sui Moros. Per il suo decisivo apporto fu costruito un monastero con chiesa simile a una fortezza. Qui venivano a ringraziare i reduci dai viaggi in America e nella “fuente” della Plaza Mayor furono battezzati i primi Indios provenienti dal Nuovo Continente. Bello il centro abitato, tipico “extremeño”.
Guadix – (Granada, Andalusia)
Una zona da conoscere nel senso che la visita va estesa a Purullena, 7 chilometri, vantante oltre le case “trogloditiche”, un infinito mercato su strada di artigianato di terracotta e ceramica, e il castello de La Calahorra, 17 chilometri, di Lorenzo Vazquez, splendido esempio di architettura rinascimentale italiana. A Guadix oltre alle “cuevas” case scavate nel tufo (curiosi i comignoli spuntanti dalla terra) si visitano la bruna Alcazaba con murallas, Catedral e Plaza Mayor.
Guardia, La – (Vitoria/Gasteiz, Paesi Baschi)
Capitale della Rioja Alavesa (nella zona visitare anche Labastida) tra Vitoria e Logroño, tra un mare di vigneti che forniscono tra i migliori “caldos” (vini) di Spagna (tante le Bodegas nella zona) si ammira questo complesso medioevale chiuso da mura con cinque porte. Dalla Plaza Mayor, belle viuzze con palacios di pregio, ma è Santa Maria de los Reyes a entusiasmare, con la meravigliosa, policroma Portada Gotica (XIV secolo) raro esempio di bellezza in Europa.
Aragona, Iglesula del Cid
Horta de San Juan – (Tarragona, Catalogna)
All’interno della strada mediterranea Barcelona-Valencia, al confine Catalunya-Aragòn, appartenne ai Templari; vale una deviazione e una visita per le caratteristiche di località tipica del nordest spagnolo. Vanta due soggiorni di Picasso (e quindi si visita un museo con opere eseguite durante il suo soggiorno). Bel Casco Antiguo con la Plaza Mayor arricchita da un Ayuntamiento rinascimentale e dalla chiesa gotica di San Giovanni Battista. Gastronomia.
Iglesuela del Cid – (Teruel, Aragona)
Ubicata nel montagnoso Maestrazgo tra Teruel e il mare, questa “poblaciòn” di poco più di cinquecento abitanti, riporta indietro nella storia, ai tempi del mitico ed eroico Cid Campeador che appunto da questi posti organizzò la conquista di Valencia. In un’atmosfera tipicamente medioevale il Casco Urbano (monumento storico- artistico) riserva angoli interessanti: la Torre de los Nublos, la iglesia parroquial, i Palacios Matutano e Daudèn, la Casa Santa Pau.
Lerma – (Burgos, Castilla y Leòn)
Tipica località “castellana” tra Burgos e Madrid, Monumento Historico-Artistico grazie alle grandi ricchezze accumulate (a spese del re Filippo III che pagò abbastanza cari gli inviti ad assistere alle corride nella magnifica Plaza Mayor) dal primo duca. Il magnifico Palacio (sulla Plaza) è da poco un elegante e maestoso Parador. Nel Casco Antiguo belle strade con portici, notevole la Colegiata de San Pedro y San Pablo. Solita ottima gastronomia (zuppe e arrosti).
fine 6a puntata segue….
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7 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (07 MEDINACELI … OLIVENZA)
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in “saccoccia” (versione slang della “tasca” di Mondo). Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte, per ignoranza (intesa come “non conoscenza”) tralasciamo a poca distanza luoghi che avremmo voluto (e dovuto) vedere
Medinaceli (Soria, Castilla y Leòn)
Un posto dalla storia importante, fu romano, lo dimostrano due magnifici archi, uno romano, visibile dalla sottostante strada Madrid – Zaragoza e l’altro arabo (vi morì il famoso sovrano Almanzor) ed edifici rinascimentali (la Colegiata de Nuestra Señora de la Asunciòn, il Palacio de los Duques de Medinaceli). Più recentemente molte case nobiliari sono divenute residenza di artisti e letterati (Ezra Pound vi dimorò a lungo e alla località dedicò una poesia).
Medina De Rioseco (Valladolid, Castilla y Leòn)
Una cittadina (più di 5000 abitanti) che merita uno stop (soprattutto il mercoledì, mercato con vendita di agnelli e maialini, per i grandi arrosti castigliani). Ben nota la Semana Santa. Da vedere la porticata Calle de la Rua, la chiesa di Santa Maria de Mediavilla, le chiese di Santa Cruz, Santiago e il convento di San Francisco. Posto originario degli Enriquez, gli Almirantes (ammiragli) de Castilla (con il mare tanto lontano). Nella zona il (curioso) Canal de Castilla.
Medulas, Las (Leòn, Castilla y Leòn)
La più importante miniera d’oro dell’impero Romano, dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Poco distante da Ponferrada, giustificherebbe una visita la sola visione dei forti contrasti (eccezionali sotto il sole) tra il verde della vegetazione e il rosso carminio della terra. A ciò si aggiunga lo stupore e l’eccitazione nell’apprendere le tecniche minerarie (perforazione della montagna, acquedotti, tunnel) usate dai Romani (e descritte da Plinio il Vecchio) per 250 anni.
Merida (Badajoz, Estremadura)
Patrimonio dell’Umanità. Non è una ‘località minore’ (ed è pure ‘capitale’ della Comunidad Autonoma dell’Extremadura) ma non è capitale di provincia. Trattasi dell’antica Augusta Emerita, costruita per i veterani della X Legione (provincia della Lusitania) una delle più importanti (se non la più importante) città dell’Impero romano. Da non perdere il Museo de Arte Romano, l’Anfiteatro e il Teatro (grandi spettacoli estivi) e tanti altri monumenti.
Miravet (Tarragona, Catalogna)
Nella Ribera d’Ebre, a una settantina di km da Tarragona, località storica sull’Ebro (qui attraversato dall’ultimo traghetto non a motore). La posizione dominante l’Ebro ne fece un punto strategico di grande importanza, da cui la ovvia presenza – salendo da un bel borgo medioevale – di un castello fortezza (enormi torri e possenti mura, all’interno una chiesa romanica) arabo, poi appartenuti ai Templari indi agli Ospitalieri. Magnifico il panorama.
Mojacar (Almerìa, Andalusia)
Un tuffo indietro nel passato (anche quello remoto: su una altura dominante la costa -bella, lunga e accogliente la spiaggia- non poteva non insediarsi l’uomo del neolitico). Località storica del turismo spagnolo, lo testimonia (una icona) una vecchia foto delle donne di questo ‘pueblo’ velate e vestite rigorosamente in nero, sullo sfondo case dal bianco accecante, stradine ripide che salgono verso la piazza animata come un suk, giochi d’ombra da casbah.
Molina De Aragon (Guadalajara, Castilla la Mancha)
È detta ‘de Aragòn’ ma si trova nel nord della Castilla la Mancha, al confine (almeno questo) con l’Aragona. Altra particolarità, è considerata il posto più freddo della Spagna. Chi vi arriva è colpito alla vista dell’imponente Castello-Alcàzar e della muraglia musulmana (fino al 1129). Bello anche il ponte Viejo, chiese e ‘casonas blasonadas’ (non per niente Molina è Consunto Historico dal 1965). Nella zona tanto lo Zafferano (c’è pure un interessante museo).
Morella (Castellòn, Comunidad Valenciana)
Vale la pena una deviazione di una sessantina di km a Vinaròs (tra Barcelona e Valencia) per visitare, su una montagna del Maestrazgo, una delle città più fortificate della Spagna. Un posto così strategico possiede tanta storia, dall’antichità alla Guerra Civile. Con tante cose da vedere: il castello (gran panorama), le mura, la chiesa gotica di Santa Maria la Mayor (XIV secolo) e la romanica di San Nicolàs, il convento di San Francisco e la porticata calle Blasco.
Olivenza (Badajoz, Estremadura)
Confina con il Portogallo, una ventina di km a sud di Badajoz, fu portoghese fino a inizio ‘800 e visitandola si osserva una sorta di architettura ‘mista’ (e si ammira l’unico esempio di stile ‘manuelino’ fuori dalla terra lusitana). Da vedere: la cittadella e il castello, l’Hospital de la Caridad, le chiese di Santa Maria de la Magdalena e di Santa Maria del Castello, la Puerta del Calvario. E va gustato il Tècula Mècula, tipicissimo dolce locale di origine arabo giudaica.
7ma puntata …. segue ….
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8 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (08 … OSUNA …. PONTEVEDRA)…
Per chi si appresta ad andarvi in auto, informazioni utili, magari da stampare e ritagliare, tenendole in ”saccoccia”. Raccomandazione personale: basta con le descrizioni dei soliti posti. A volte tralasciamo località che avremmo voluto vedere.
gpb per Mondointasca.org del 7/10/09 …
Osuna – (Siviglia, Andalusia)
Tra Siviglia e Malaga stop d’obbligo: posto storico (resti di una colonia romana di Pompeo) sedi dei potenti Duchi di Osuna, edifici civili e religiosi (prevalente barocco); le case con le finestre con “rejas” (inferriate) nella calle San Pedro (dichiarata dall’Unesco “una delle più belle strade d’Europa”) il palazzo del Marquès de la Gomera (hotel) il museo del Monasterio de la Encarnaciòn; infine, eccellente monumento, la Collegiata de Santa Maria de la Asunciòn.
Pals – (Girona, Catalogna)
Sul mare (cinque minuti d’auto) della Costa Brava (selvaggia, almeno un tempo) con un “casco” (borgo) antico, chiamato “pedrò” in parte salvato dal rischio di risultare troppo “turistico”, la località merita una visita per il ben preservato aspetto medioevale (estese mura, castello, torri, chiesa gotica, ayuntamiento e museo di archeologia sottomarina) tra bei paesaggi (nella zona è ripresa la coltivazione del riso) e ricordi storici. Nei dntorni le belle Begur e Palafrugell.
Pampaneira – (Granada, Andalusia)
Una delle più belle località (con Capileira, Bubiòn, Yegen, Trevelez, nota questa per i prosciutti) delle Alpujarras, la montagnosa regione – tra i picchi della Sierra Nevada e la Costa del Sol – che nel corso della storia diede rifugio alle genti dell’Andalusia incalzate dalle invasioni (vi abitò a lungo lo scrittore inglese Gerald Brenan che sulle Alpujarras scrisse “A sud di Granada”). Un territorio diverso dal resto dell’Andalusia per tradizioni, architettura, artigianato, cultura.
Pastrana – (Guadalajara, Castilla la Mancha) Una quarantina di chilometri a est di Alcalà de Henares (due visite combinabili) oggi poco più di mille abitanti, un tempo (Cinque e Seicento) ricco centro storico di importanza politica (la principessa di Eboli e Santa Teresa). Tanti i monumenti (palazzo ducale, fontana quattro Caños, tre conventi, casa de Moratìn e altre “señoriales”) su tutti la Colegiata, nella sacrestia un mastodontico catafalco con ventiquattro candelabri di bronzo (ultimamente usati solo per tre funerali, tra cui quello di Franco)
Pedraza de la Sierra – (Segovia, Castilla y Leòn)
Basterebbe la porticata Plaza Mayor (con campanile romanico della chiesa di San Juan e i palazzi dei marchesi di Lozoya e Miranda) per giustificare una visita che riporta d’incanto nella Spagna medioevale e in quella imperiale della Castilla y Leòn, in un contesto di stradine, viuzze chiuse da case nobiliari, “casonas” (e non manca il carcere). Bello il castello dei Duques Condestables de Castilla (XVI secolo) oggi proprietà della famiglia del pittore Zuloaga.
Peñafiel – (Valladolid, Castilla y Leòn)
Alla confluenza del Duero con il rio Duratòn. In avvicinamento, affascina la visione del castello costruito su un lungo colle (più di duecento metri di mura, al centro la torre principale; sembra una nave galleggiante su una pianura ricca di vigneti). Molto bella nella sottostante “poblaciòn” la antica Plaza del Coso (edifici in legno, vi si celebrano corride). Nel centro della Ruta del Vino (di cui un interessante Museo nel castello) in zona Bodegas del grande vino Ribera del Duero.
Peñaranda de Duero – (Burgos, Castilla y Leòn)
A sud di Burgos, poco distante da Aranda de Duero, vale uno stop per chi passa in questa parte della Castilla y Leòn lungo il Duero (che più “vinicolo” non si può: in zona tante Bodegas ed eccellente “cordero”/agnello). In lontananza la lunga sagoma del castello illude chi poi ne scoprirà le precarie condizioni. Molto bello El Palacio del Conde de Miranda, in realtà vari edifici di differenti stili ed epoche. Da non perdere la più vecchia “botica” (farmacia) di Spagna.
Peñiscola – (Castellòn, Comunidad Valenciana) Chi percorre la strada mediterranea Barcellona-Valencia, non può non vedere questo solido promontorio. E a sua volta questo consistente fenomeno geologico (belle le spiagge circostanti) è ovviamente dotato di un imponente non meno che possente castello (mèta della visita) che non può non essere stato un importante “punto strategico della storia”. Eccovi allora Amilcare Barca, Annibale, i Romani, i Moros, i Templari e pure il noto anti-Papa Luna (alias Benedetto XIII).
Pontevedra – (Galizia) Al fondo della omonima Ria (fiordo) nonostante sia (piccola) capitale di provincia è un filino dimenticata negli itinerari galiziani (in cui prevale l’offerta di “natura” e paesaggi marittimi). Va invece visitata per la bellezza del centro storico, assai ben preservato (risalgono al Medio Evo la chiesa di Santa Maria e la Plaza de la Herreìa) con “calles” lastricate, case “señoriales” e bei monumenti (chiese di San Francisco e de la Peregrina, il Monasterio de Santa Clara).
Fine 8a puntata….segue…..
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9 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (09 PRADES – SANTA CRUZ DE LA PALMA)
Per chi va in Spagna, informazioni utili, da stampare, ritagliare e tenere in ”saccoccia”. Basta con le descrizioni dei soliti posti che ormai tutti conoscono. A volte per poca informazione si tralasciano posti che meritavano una visita.
gpb per mondointasca.org del 10/12/09
Prades – (Tarragona, Catalogna)
Una deviazione di una sessantina di km (per chi si trova dalle parti di Tarragona lungo la litoranea Barcellona – Valencia) valida se si estende la visita (dista una dozzina di km) al bel monastero cistercense di Poblet, Patrimonio dell’Umanità, XII secolo. Prades è località storica nota come ‘villa vermella’ per il colore della pietra usata nelle costruzioni: due eleganti porte di ingresso, un castello, mura, la chiesa di santa Maria. Notevoli la plaza e la calle Mayor.
Puebla de Sanabria – (Zamora, Castilla y Leòn)
Castellana’ ma poco distante da Galizia e Portogallo (Bragança), sovrastante il rio Tera (e poco distante un lago d’estate affollato) e a sua volta dominata dal bel castello (XV secolo) del 4° Conde de Benavente, è Conjunto Historico Artistico con una pregevole ‘calle mayor’ che conduce alla piazza principale con bel Ayuntamiento (XV secolo) e chiesa romanica de Nuestra Señora de Azogue (con bella Ermita de San Cayetano). Succulenta gastronomia.
Puente La Reina – (Navarra)
A 24 km da Pamplona, solo 2.500 abitanti ma tanta e importante storia, legata al Camino de Santiago che qui vede unificarsi quello Francès (il più percorso) e quello Aragonès. D’obbligo il passaggio sul romanico Puente de los Peregrinos, sei archi, un emblema del Camino, una visita del Casco Urbano con tanti edifici medioevali e delle chiese di Santiago e del Crucifijo. A 6 km la bella chiesa ottagonale di Santa Maria di Eunate, gioiello romanico del XII secolo.
Ribadavia – (Ourense, Galizia)
Nella ‘comarca’ del Ribeiro (vino tipico galiziano), poco distante dal Portogallo, all’interno della Galizia meridionale, sul fiume Miño, località storica che possedette una importante Juderìa (il cui centro era en la plazuela de la Magdalena). Gran parte delle case del centro storico risalgono al XIV e XV secolo e sono costruite in granito locale. Tanto da vedere: il Castello de Sarmiento, la plaza Mayor, chiese romaniche, il convento di Santo Domingo.
Ribadeo – (Lugo, Galizia)
Al confine della Galizia con le Asturie (sulla parte opposta della Ria, fiordo, del fiume Eo, le asturiane Castropol e più addentro Vegadeo) è ‘galiziana’ porta di ingresso del Camino Norte (a Santiago via Lugo, magnifiche e in gran parte originali mura romane) e nel Casco Antiguo vanta importanti ed eleganti edifici, come il Pazo del Marquès de Sargadelos e la modernista Casa de los Moreno. Nella vicina Rimlo, posto di mare con ‘encanto’ Cofradìa de Marineros.
Rubielos De Mora – (Teruel, Aragona)
Da non confondere con un centro abitato poco distante curiosamente chiamato Mora de Rubielos (bella Collegiata). Piuttosto isolata in un territorio montuoso tra Teruel e il Mediterraneo, la località rivela architettura medioevale e fu fiorente nel ’600 per la produzione e il commercio della lana. Chi passa da quelle parti non perde tempo visitando l’ayuntamiento, i conventi delle Agustinas e delle Carmelitane, le mura e Santa Maria.
Sabiote – (Jaèn, Andalusia)
Dopo aver visitato le vicine Ubeda e Baeza (recenti Patrimonio dell’Umanità) va trovato il tempo per fare un salto anche in questo ‘pueblo’ che fu dell’Ordine di Calatrava. Molto bello il castello riedificato (dopo esser stato romano e arabo) da Andrès Valdelvira, architetto del Renacimiento Andaluz. In più, un palazzo (Melgarejo), la chiesa di San Pedro, le casonas con gli scudi nobiliari e la tipica tranquillità ‘andalusa’ di un sonnecchiante borgo denso di storia.
Sanlucar De Barrameda – (Cadice, Andalusia)
Alla foce del Guadalquivir, località intrigante per svariate ragioni. Nel corso dei secoli fu teatro di tante storiche imprese marittime (incluso i viaggi di Colombo). Sull’altra sponda del fiume si estende il meraviglioso Parco di Doñana (da Sanlucar partono escursioni in battello). E’ terra della Manzanilla (il biondo vino ‘fino’ tipo il Jerez) con ‘bodegas’ per assaggi, grande gastronomia (pesce) nei ristoranti sul fiume, in agosto (rarità) corse di cavalli sulla spiaggia.
Santa Cruz de la Palma – (La Palma, Canarie)
In una bella e isola (detta La Isla Bonita) con vulcani ancora attivi (il Teneguia eruttò nel 1971) con uno dei più grandi crateri del mondo (la Caldera de Taburiente, Parco Nazionale) con boschi di Laurisilva, Riserva della Biosfera, il capoluogo conserva i bei monumenti di un passato che conobbe i fasti di ricchi commerci marittimi tra l’America e l’Europa. Nella Calle Real e Plaza de España, case nobiliari e chiese, arte sacra fiamminga, elegante architettura.
fine 9a puntata ….. segue….
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10 MINIGUIDA DELLE LOCALITA’ ”MINORI” DELLA SPAGNA (10 … SANTILLANA DEL MAR … TARIFA)
Per chi va in Spagna, informazioni utili, da stampare, ritagliare e tenere in ”saccoccia”. Basta con le descrizioni dei soliti posti che ormai tutti conoscono. A volte per poca informazione si tralasciano posti che meritavano una visita.
gpb per mondointasca.org del 21/12/2009
Santillana del Mar – (Cantabria)
Una visita d’obbligo (a solo 30 chilometri da Santander, a 5 chilometri le celeberrime Grotte di Altamira) in una località (Monumento Nazionale) sorta nel medioevo per accogliere le reliquie della Santa Illana. Un posto piccolo, in pratica due ‘calles’ conducenti alla splendida Collegiata romanica del XII secolo, con un chiostro dai magnifici capitelli. Ma che bello. Tanti i palazzi, le ‘casonas solariegas’ (due sono Paradores) con scudi nobiliari e testimonianze di un glorioso passato.
Sigüenza – (Guadalajara, Castilla la Mancha)
Poco distante dalla Madrid-Saragozza (vale la deviazione e si aggiunga poi una visita di Medinaceli) tanta storia e tanti monumenti sembrerebbero finti (una sorta di disneyworld) invece è tutto vero e ben tenuto (se non fosse un posto davvero bello e intrigante non sarebbe stato organizzato un treno turistico in partenza da Madrid). Su tutto, il Castello-Palacio degli Obispos-Vescovi (Parador), la cattedrale (statua del Doncel) e il bel romanico di San Vicente.
Santo Domingo de Silos – (Burgos, Castilla y Leòn)
Oltre a qualche interessante dettaglio nella vista del ‘pueblo’ (case tipiche ‘castellane’, un arco, un antico lavatoio) l’attrazione massima è costituita dal bel monastero che possiede uno dei più notevoli (se non il più bello) chiostri romanici della Spagna. Qui si ascolta il più puro canto gregoriano (anni fa un disco dei monaci conquistò un record di vendite) si vive in un’atmosfera di altri tempi (e di un altro mondo) e si visita una antica, storica Botica (farmacia).
Sépulveda – (Segovia, Castilla y Leòn)
Località storica, Monumento Nazionale (e meta dei gastronomi attirati dall’agnello arrosto, tanti i ristoranti); dalla plaza Mayor (con ovvio Ayuntamiento) si dipartono stradine e viuzze verso i Barrios (quartieri) che nel medioevo ospitarono Judìos e Moros. Più che i pochi resti del castello, contano la chiesa romanica di San Salvador, di San Bartolomè e tante Casas Señoriales. Nei dintorni le Hoces (gole) del fiume Duratòn (sorvolate da avvoltoi ‘leonados’).
Setenil – (Cadice, Andalusia)
Un posto assolutamente unico, una vera e propria ‘curiosità’ nel viaggio, qualcosa di raro a vedersi. Un Pueblo Blanco (storico, fu romano e arabo, vi si coltiva la vite che resistette anche alla fillossera) che invece di apparire (come tanti altri) su alture o fianchi della montagna, risulta non solo incassato nella profonda gola di un fiume (Guadalporcùn) ma annovera pure (nelle Cuevas de Sol) case scavate nella roccia lungo il letto del fiume, mai raggiunte dal sole.
Sos del Rey Catolico – (Saragozza, Aragona)
Così chiamata perchè vi nacque il re Fernando di Aragona che sposando Isabella di Castiglia formò la coppia dei Reyes Catolicos unificatori della Spagna. La località (buon Parador) vale da sola una visita per l’impronta medioevale (ripide stradine lastricate) la Casa Consistorial del XVI secolo e la Iglesia Parroquial del Salvador e diventa ancor più importante se visitata con le altre cittadine della Comarca aragonese delle Cinco Villas (assai bella Uncastillo).
Tabarka – (Alicante, Comunidad Valenciana) Piacevole visita di poche ore di un’isola piatta raggiungibile in barca (mezz’ora) con regolari servizi da Santa Pola e da Alicante (esistono anche un buon albergo e hostales). Intrigante e molto curiosa la sua storia: antica Plumbaria e Planesia, nel 1769 per volere di re Carlo III fu popolata (come accadde a Carloforte in Sardegna e anche qui molti cognomi sono genovesi) da abitanti della tunisina isola di Tabarka riscattati dalla dominazione araba. Pesce e risotti.
Tarazona – (Saragozza, Aragona)
Poco più di 15 chilometri di deviazione (strada Saragozza-Pamplona o Logroño); località tipica aragonese (visitare anche il vicino monastero di Viruela con un interessante Museo del Vino). Oltre a vantare belle ‘calles’ (nella Juderìa) la parte alta e medioevale della cittadina contiene due chicche: la cattedrale (XIII secolo gotico-mudèjar) e l’Ayuntamiento (XVI secolo, gran bella facciata). Nella parte bassa, vedere la ‘abitata’ Plaza de Toros ottagonale (XVIII secolo).
Tarifa – (Cadice, Andalusia)
All’ombra del castello arabo (possente la Torre di Guzmàn el Bueno) i suoi abitanti possono definirsi “i più meridionali d’Europa” con l’Africa di fronte, a soli 13 chilometri. Oltre alla cittadina tra mare (Mediterraneo) e oceano, sono godibili i dintorni (con 38 chilometri di lutorale sabbioso, soprattutto sulla costa atlantica); la ventosa spiaggia di Valdevaqueros (mecca dei surfisti e tanti altri sport acquatici) e la baia di Bolonia con i resti della città romana di Baelo Claudia.
fine 10ma puntata….. segue….
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