Madrid, grande esultanza per il Triplete...

Madrid, grande esultanza ‘xaveriana’ per il Triplete…

Temo, però, di aver fatto un pochino di confusione già dal titolo eppertanto ritengo doveroso ricorrere a un rapido  chiarimento cominciando, Ubi Maior,  dall’Inter (poi sarà la volta della Cina…). Quella mitica squadra, l’Inter, che, a ragione, può vantarsi di possedere il 90% della mia aficiòn pallonara. E stante la suesposta, enorme (non meno che curiosa) ma non totalizzante percentuale di tifo, mi affretto a precisare che (tra doverosa riconoscenza alla mia città natale, e successiva pasiòn derivata dalle mie gite a sud dei Pirenei) il restante 10% del tifo va suddiviso come segue: 7% al Real Madrid Club de Futbol, 2% al Toro nel senso di Vecchio Cuore Granata – fosse solo perché fiero nemico dell’odiata Goeba – e, infine, il restante1% è destinato al Real Betis Balompiè (un po’ perché me gustan gli andalù, un po’ perché quelli dell’altra sponda del Guadalquivir, i señoritos  del Sevilla, esibiscono eccessiva puzzetta sotto il naso e per di più, alle corride, bevono snobisticamente un orrido brandy).

Il Mago Herrera e Dominguìn

Il Mago Herrera e Dominguìn

Quanto alla Mapelli, la sua grandeur non consiste tanto nel ricoprire il ruolo di  docente universitaria (ritrovandosi pertanto collega di mia fioela Milìn, che però, ahilei, si dichiara pallonamente agnostica) quanto, e aggiungerei soprattutto, per lo status di mia grande Sorella Nerazzurra (e ditemi se è poco). Tanto eccellente supporter, la Giovanna Mapelli, da aver convinto a spingersi fino alla Bicocca persino quel Javier (pertanto quasi omonimo di mio nipote Xavier, versione più ‘pirenaica’ del nome) che di cognome fa Zanetti, attuale vice-Vate nerazzurro (tifo da stadio alla sua apparizione, in visibilio le giovani universitarie, e ce credo: pensa a quelle del Milan idolatranti il cartapecorito Silvio, ahimè, e vabbè, coscritto del qui presente cronista ….).

Dopodichè, qui giunti, per ultimare la spiegazione del titolo/rebus, resta soltanto, last but not least, la Cina.

Un Paese dell’Asia abbastanza noto (basti pensare a Mao Polo ) non soltanto perché vasto (e iperpopolato, tanto che alcuni di loro han dovuto emigrare aprendo un bar a Ro Ferrarese…). Solo che, per il definitivo ingresso nell’universo del Who is Who spaziale, la Cina aveva bisogno di una squadra pallonara così autorevole da spiegare tutto alla sola lettura delle formazioni … ad esempio franzosimarchipassalacqua … o, meno preistorica, sartiburgnichfacchetti (e saprei proseguire, fino al magazziniere….).

"YO" Memorias di Helenia Herrera

Cimelio … “YO” Memorias di Helenio Herrera

A ‘sto punto, non senza ricordare il Grande Mago HH (tradussi financo un suo libro “Yo Helenio Herrera”, e che meraviglia le sue stramaledizioni alla Giuve!) preciso che nel foglio/info del Acto  Cultural Nerazzurro Universitario a cui ho presenziato, erano segnalati anche un ‘Carc’ (Contemporary Asia Research Centre) e un Istituto Confucio (noto saggio orientale, probabilmente sconosciuto a Moggi non esistendo arbitri acquistabili rispondenti a quel nome).

Qui giunti, il cortese lettore avrà per certo capito che, con tutta quell’Inter in ballo, la cronaca dell’happening al quale ho assistito non può che rivelarsi disordinata però non di parte (e vabbè, già che ci sono scimmiotto il Mario Appelius, oratore antibritannico dell’Eiar ex Rai durante la  guerra, e proclamo al mondo un bel “Dio stramaledica la Juve!”).

Solo che la cronaca di quel che han detto in questo meeting su Inter e Cina mi è parsa un po’ troppo “commerciale” eppertanto per me (umile dottore in scienze politiche pavesi, quasi sempre bocciato in aritmetica) abbastanza astrusa. Fatta eccezione, però (poi dicono che la venustà non conta … che belle, ad esempio, le morose del Luisito Suarez mentre non ricordo bene quelle del Mariolino Corso …) per la biondissima presidente(ssa?…  è un pò che non si capisce più un cacchio dei sostantivi da femminilizzare…) di SportWide, al secolo, Barbara Ricci. Un’esperta per certo dotta quanto bella, solo che (l’ha confessato lei) “ha lavorato per la Juve”, e allora ciao Pepp, fine del mio breve invaghimento per la hermosa ma ma anche potenziale criptobianconera (roba, comunque, che ‘sta Barbara è più bella dell’attuale moglie dell’utimo agnello…. come si vede, di sport me ne intendo…).

Pasiòn y aficiòn....

Pasiòn y aficiòn….

Ma sempre a proposito di astrusa cronaca seriosa, marketing, fatturati, ‘per cento’, brand, core business, managing e/o quel che l’è, parlino pure gli altri (oltretutto stai a vedere che, quasi certamente, tutti ‘sti professoroni blablabla  potrebbe financo non sapere chi erano Skoglund e Nyers… salvo possedere, forse forse, qualche scarsa nozione su Ronaldo…).   

Per concludere nel modo più aulico possibile, non meno che velenoso, e nobilitare la gloriosa guerra che la neomandarina Nazione Nerazzurra conduce da sempre contro l’Impero del Male, cito quanto sentenziò il mai troppo compianto avv. Peppino Prisco, grandissimo VicePresi nerazzurro (ricordo bene, stavamo volando a Varsavia per un match contro il Legia, ovvio trionfo…): “Caro Bonomi, se stringo la mano a un milanista corro a lavarmela, se la stringo a uno juventino guardo subito se ci sono ancora le dita….”.

Sante parole, caro avvocato, e dire che, ‘a quei tempi’, erano di là da venire i due scudetti bianconeri giustamente revocati (e altrettanto giustamente distrutti pochi giorni fa, negli spogliatoi della Giuve, da quelli del Milan). Perché ogni tanto fanno qualcosa giusta anche i Casciavitt rossoneri … salvo non sapere come vendersi ai cinesi…  (sempre che, dicunt, i danèe in questione, da fare arrivare, altro non siano che di quel baloss del Silvio, non solo mio coscritto ma pure Bilancia …).

Ma questa (avrebbe detto Kipling) è un’altra storia. 

Giusti, i" coscritti", sbagliati gli accappatoi....

Tragico scambio di accappatoi….

E allora, con tante scuse a Mou (ricordi, Xavier, quel tuo Battesimo di Fuoco a Madrid il giorno del Triplete?) si concluda ammonendo che “Chi non crede in Herrera nella vita più non spera …. Sia la sorte azzurra o nera Viva l’Inter Viva Herrera”.      

P.S. All’”Inter Club Universitario” della Mapelli non ho notato (grave pecca) altari (né mi sono stati distribuiti “santini”) del venerato San Magath …. ricordate? … quel suo gol nella finale di Coppa Campioni, Amburgo – Juve, ad Atene (io c’ero… e – tra le due tifoserie – mi beccai gli spunti, degli amburghesi, che mi credevano “Gobbo”, eppoi le botte dei Gobbi, incazzati vedendomi esultare al gol … per la Serie “Martiri Nerazzurri”….) ….

In fede, Gian Paolo Bonomi                                                                                                      (per mondointasca.org)