1° Maggio, Giorno dei Lavoratori, quelli che, se proletari, non possiedono nemmeno (lo dice il nome, pertanto potrebbero affittare solo la prole…) la Prima Casa….
Epperò nel dramma di questo stramaledetto “Tempo del Colera” quantomeno qualche (vabbè rara) aves, buona notizia (o segnale positivo o dato indicante buone vicende economiche) c’è.

Casa con vista monti, servizi nel deserto (foto gpb nel deserto del Negev, in copertina “Totò cerca casa”….).
Ad esempio si notano (sul “Corriere”) tante info (no problem, tutti ci possono ormai andare, caduti i divieti, todos caballeros etc etc) sulla “Seconda casa” (da cui il, giusto, gaudio delle Pro Loco…).
Se ne parla talmente tanto (delle ‘Seconde case’) da far pensare (parafrasando la nota battuta in “Casablanca”) che ormai sarebbe meglio (passare a) parlare della “Terza casa”.
Perchè, con tutto il rispetto, ormai di morti di fame in possesso di una (sola) “Prima casa” (più una seconda, ‘di scorta’), ce ne dovrebbero essere ormai pochi… .
Roba che (a parte il piacere di constatare che nel Belpaese, di soldi, grana, schei, danèe, svanziche, evidentemente ce ne sono, sennò uno una ‘seconda casa’ mica la terrebbe se si dovesse indebitare… e non ne avesse una terza, appunto, ‘di riserva’) sarebbe forse il caso di dare una spolveratina alla nostra Costituzione.
Un ritocchino da poco: basterebbe, all’articolo 1, precisare che “L’Italia è una repubblica fondata sulle seconde case”….. O no?
Ciao gpb
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