Allora, la Spagna …
Se andate a Marbella solo per ammirare los famosos (dopodichè, però, cosa fate lì tutto il resto del tempo?) lasciate perdere quanto segue (ma imparate almeno a pronunziare acconciamente il nome dell’arcinota località: non Marbella, come sorella, mentre Marbeglia va già meglio…). Parimenti evitate i commenti in calce se andate in Spagna crocieristi in piroscafo (eppertanto direte di esservi stati, e vabbè…), con brevi, escursionistici stop in qualche porto iberico del Mediterraneo. Né quanto segue può interessare chi trascorre un veloce weekend usa & getta a Madrid o Barcelona: tra il Corte Inglès per lo shopping e le Ramblas per bighellonare, resta poco tempo per vedere, quindi capire, cose e vicende delle due più importanti città spagnole (almeno fin quando il separatista català, Puigdemont, si deciderà se fare la guerra al madrilen/gallego Rajoy, e in tal caso chissà che fine farà El Clasico, match non solo futbalistico tra il Barça e l’a me caro Real Madrid ….).
Epperò il discorso cambia se, invece, andate in Spagna per fare intrigantemente andare la zucca, se vi spingete in Andalusia, o nelle due Castiglie, o in Extremadura, non solo per guardare quel che vi mostrano (e suggeriscono) le guide (nel 77,6% dei casi, negozi e magazzini in cui hanno la loro convenienza, ad ogni buon conto, e detto tra noi, è quello che chiede il shopping turista …).

Gite a sud dei Pirenei assommate dal qui scrivente (e forse ne manca qualcuna più recente…)

Se, appunto, andate in Spagna per capirne e goderne l’essenza e la cultura del Paese eppoi (finisce sempre così) raccontarne il fascino agli amici del bar (laddove almeno uno vi chiederò avete visto una corrida, dopodichè vai con le polemiche), beh, in tal caso, prima di partire, è d’uopo leggere “Eterna Spagna”, (Neri Pozza), di Marco Cicala, brillante inviato de “La Repubblica” non meno che gran aficionado al Paese di Cervantes.
Un gran bel libro,  lo (vabbè, immodestamente) garantisco io, che  (probabilmente) di viaggi ne capisco poco ma di gite a sud dei Pirene (allegati, a comprova, i mai troppi itinerari da me percorsi, e forse ne ho pure dimenticato qualcuno…) ne ho compiute tantissime.
Eccomi pertanto, ultimata la lettura di “Eterna Spagna”, dare la mì mas cordial enhorabuena a Cicala (e non certo perché, nei “ringraziamenti” ai tanti che lo hanno ispirato, l’autore si è gentilmente ricordato anche del qui umile scrivente).
“Eterna Spagna”, un libro per chi (scelleratamente) non prevede trasferte in Spagna ma, ad ogni buon conto, vuol saperne di più su storia, geografia, letteratura, arte, folklore, tradizioni, gastronomia di una Terra che, a prima vista, sembra assai simile al Belpaese (sennò, mica si parlerebbe, scioccamente, lo spagnolo aggiungendo… una S alle nostrane parole….) epperò, a ben pensarci, può risultare “più diversa” di quanto crediamo.
“Eterna Spagna”, un libro anche, anzi soprattutto, per chi in Spagna ci va (e per certo vi torna) e, come detto, vuol fare andare la zucca … .
Beninteso prevedendo una trasferta bastante larga, lunga, perchè la Spagna narrata da Marco Cicala oltre che “Eterna” è pure grande (e non aggiungo Libre sennò passo pure per franchista…). Tanto per capirci, si spazia da Al-Andalus ad Almodovar, dalla Carmen Story al Porno Dalì, dal Western andaluso alla Infelicissima Armada, da Cervantes e i frutti di mare al Giorno che morì Manolete, dal Caffè della Madrid perduta ai Nani di Velazquez, da A sud di Granada al Camino de Santiago ….
Buona lettura, anzi, buon viaggio.

per mondointasca.org