Titolo di un’arcinota – anzi, un vero e proprio tormentone estivo – canzoncina dei Canciòn de Righeira.
Un’estate buttata via? Mah, temo proprio di sì.

La Bruyère…. leggerlo….
Ad ogni buon conto (parlo a titolo personale) un’estate buttata via, vabbè, epperò non tragica, fosse solo per un ameno soggiorno georgico – bucolico in quel di Ro Ferrarese, nonché (e soprattutto) per l’ok di una balda signorina che ieri, nella milanese piazza Santo Stefano, “mi ha misurato la febbre”, 36,6°, da cui si è potuto evincere che non dovrei essere titolare di quel baloss del Coronavirus. Che, invece, sembra, ahilui, esserselo cuccato il Briatore (què le vaya bien).
E qui spezzo una lancia in suo favore, di Briatore, nonostante trattisi di uno juventino o comunque agnelliano (ma probabilmente solo per questioni di immagine, danèe a parte). Poveretto, con la Sardegna così tragicamente viruschiacchierata, ivi compreso il suo Billionaire, adesso il Nostro si ritrova pure – mi sembra già di sentirli – con i soliti, invidiosi (non parliamo poi da quando si è maritato con quella arcinota bela tosa dei rotocalco) corvacci assicuranti che, con tutte quelle sue frequentazioni, ‘sto coronavirus se l’è voluto.
Auguri pertanto al baldo Flavio (che ai gossipari rotocalchi e agli smart set tivù sai quanta pastura gli fornisce?).
L’estate sta finendo…
Ma non finisce il fine (che, appunto, sembra non avere mai fine….) del nostrano, nazionale presidente del Consiglio, che, alla fine della fiera, sarebbe, poi, quello di “comandare” (che, come giustamente disse, e prima di lui tanti altri, Bruno Tassan Din, grande boss Rizzoli, “è meglio che fottere”).

Bellezza a Sabbioneta…..
Buona Fine Estate, pertanto, a Briatore & Conte (e, già che ci sono, anche al nostrano ministro degli Esteri che avrà per certo trascorso la calda stagione tentando di capire cosa mai vogliono dire Yes e Oui ….).
Con una X, incertezza, a proposito del signor Conte, da cui la seguente domanda: il suo, dimostrabilissimo, piacere di stare sul cadreghino è forse dovuto alla missione di far del bene al popolo italico, oppure trattasi, soltanto, di mera vocazione tassandiniana (v. sopra)? Mah.

Meno bello ma più contento nella Cote d’Ivoire …
L’estate sta finendo…
Ma non sta finendo la (stolta in quanto vana) speranza interista di cuccare (nonché distruggere) quel vero e proprio Impero del Male, detto anche Juventus, che, nonostante i Suoi pur immani sforzi, quel genio universale, dalle note iniziali HH (al secolo Helenio Herrera), tentò invano, ahiLui, e ahinoi, di eliminare dal Football nazionale.
L’estate sta finendo…
E con l’estate (per certo la stagione più grassottella di quel business) rischia di finire male pure il Turismo nel Belpaese.
Quella cosiddetta Industria senza ciminiere (appunto finente in fumo… ja ja ja..) che, però, in questa tragica, virusdipendente estate, di fumo (da arrosto) ne vede uscire poco.
Città semideserte, alberghi in gran parte chiusi, ristoranti presidiati e allarmati come la Ridotta Capuzzo (mascherine che nemmeno a Carnevale, all’ingresso di tanti locali pubblici e privati manca solo che a misurarti la febbre invece di un cameriere ci sbattano un’infermiera….), poca gente nella milanesissima Galleria, turisti fai da te e, visto lo sfaccimme che c’è in giro, pure sparagnini (prenotando direttamente risparmi pure le commissioni, nonchè i guadagni – più scic dire mark ups – cuccati da quei noti, voraci intermediari detti anche agenti di viaggi: cosa vuoi di più?).
Che dio ce la mandi buona (diceva quel capofamiglia in attesa della nuova donna di servizio….).
Bravo Pulì, per la costanza -per poco interrotta non per colpa- e per humour. Ciao affettuosamente nella condivisione della triste vicenda umana del nostro lutto.