Con il meritevole fine di presentare la Castilla y Leòn (della cui promozione nel Belpaese è lìder maximo del Turismo di Valladolid) ogni anno al milanese Instituto Cervantes appare l’Alberto Bosque. E ogni anno gli rammento che durante la sua presentazione andrebbe proprio bene un paragone, una similitudine, tra il Piemonte (da me, qui di seguito, familiarmente chiamato Vej Piemont perchè nato nella sua capitale) e la CyL (oso permettermi l’uso delle sole iniziali in quanto socio della federaciòn degli scrivani di turismo spagnoli) alias la citata regione magnificata dall’Alberto (un tempo nota come Vecchia Castiglia, perchè ce n’è un’altra, ‘manchega’ a sud e a est di Madrid).

Las Medulas

Las Medulas

E il mio suggerimento potrebbe anche risultare valido, se si pensa che le due sullodate regioni (pardòn, quella spagnola è una Comunidad) possiedono tante similarità, non solo storiche e geografiche (tali, ne sono certo, da convincere l’Alberto). In primis (vicende storiche) CyL e Vej Piemont sono state la “Culla” (licenza poetica che trovo cretina: storia vuol dire guerre, morte, la culla è invece vita, ma lasciamo perdere) dei due Stati nazionali, Italia e Spagna. La prima con le tre ben note Guerre di Indipendenza, la Spagna mediante la Reconquista (di quel Cid che –a parte le eroiche vicende narrate nel film con Charlton Heston- secondo la moderna storiografia sembra non fosse quello stinco di santo venerato in CyL, ma non sfruculiamo gli Idoli Nazionali, tipo il Garibaldi, sennò si finisce per diventare antipatici). E oltre ai riferimenti alla Storia, Cyl e Vej Piemont sono paragonabili per la loro geografia, entrambe ‘continentali’, prive di coste marine, e continentali sono anche le temperature (così, almeno, “la fria”/fredda Soria –una delle capitali provinciali della CyL- apparve all’andaluso Machado). E intorno a Soria (altro “gemellaggio”, stavolta palatale & gastronomico) la terra custodisce quel piemontesissimo Tartufo alias Trifola (beninteso quello bianco, di cui alla imminente Fiera di Alba) rarissimo per non dire introvabile nel resto della Spagna.

La cattedrale di Burgos

La cattedrale di Burgos

Un’altra (poi ho finito) delle tante similitudini tra CyL e Vej Piemont? Chi vi abita: gente seriosa (eppertanto più silenziosa –quasi da apparire scontrosa- appetto a tanti blablabla in altri posti di Spagna & Italia), poche parole tanti fatti, riservatezza, laboriosità.
Ma mi affretto subito ad assolvere l’Alberto dall’accusa di “Omissione di paragone tra la CyL e il Vej Piemont”. Il tempo a sua disposizione è sempre scarno, oltretutto, come d’uso,  è pure previsto un assaggio della gastronomia ‘made in Cyl’ (la Banda della Tartina è sempre in agguato, d’altro canto se non c’è da sbafare la presenza a questi eventi scema di parecchio). E a proposito di Comer y Beber, ok il jamòn (scusomi per la lamentela, ma quanta chirurgica fatica per separarne le fette … la prossima volta, Alberto, t’aspetto con un bel jamoncito de Guijuelo, e a cortarlo ci penso io….), e viepiù migliore il sapido “queso” pecorino, mentre se si parla di vini non so se il ‘duro’ e “inchiostrato” Bierzo può gustare a palati “non piemontesi doc”, pertanto non aficionados al lìder maximo dei vini ‘neri’ (solo dagli anni ’50, in Piemonte, il vino è chiamato “rosso”) la sapida e corposa Barbera.
Assolvo l’Alberto, dicevo, perché non è mica facile presentare & commentare nel breve spazio temporale di un fine pomeriggio una terra così grande come la CyL (“la più grande regione d’Europa”, si affretta a commentare, quasi compiaciuto, il mio amico castellano).

La (millenaria) Fiera dell'Aglio a Santa Marina del Rey

La (millenaria) Fiera dell’Aglio a Santa Marina del Rey

Le province sono infatti tante (9), e belle (per davvero) le città, laddove ce n’è per tutte le esigenze e i gusti del vero viaggiatore: l’Avila religiosa della Santa Teresa; la Segovia romana ma pure del cochinillo (quello che si taglia col coccio di un piatto all’uopo rotto, vabbè, un po’ di scena..); Valladolid laddove vive l’Alberto e morì Colombo; Burgos ma che bella la Cattedrale con tutti quei merletti di pietra (e vicino c’è Atapuerca, andarvi: si conoscono i nostri prozii….); Salamanca, e vai coi paragoni con Bologna in quanto città ‘dottamente’ universitaria; ‘no se tomò Zamora en una hora’ questo detto spiega l’importanza storica della città, ricca di tante belle chiese romaniche; per non parlare di castelli à gogò (nella foto di copertina quello de La Mota), Comarcas o territori, come la Maragaterìa o las Medulas di grande interesse per chi interpreta un viaggio non in “primera linea playa” sotto l’ombrellone (e ci siamo capiti….).
Dopodichè (non senza scusarmi con le tante altre città e località della CyL che non ho potuto lodare causa assenza di spazio) ho finito. Perché potrei anche tentare di descrivere le tante bellezze che si ammirano (e la bontà di quel che si mangia & si beve) nella Comunidad del mè amìs Alberto Bosque, ma non è forse (molto) meglio se tutto quel ben di dio se lo va a godere direttamente il cortese lettore?