RACCONTO DI UNA BELLA GITA NELL’EX PERSIA
1° tomo ….
IL VIAGGIO
22 Novembre, giovedì. Finalmente vado a vedere l’Iran (ebbene, lo ammetto: avevo dimenticato di visitarlo, può succedere, con 120 Paesi già “visti”…) mediante un viaggio organizzato dalla stampa turistica spagnola (ma non sono un imbucato: appartengo davvero a quella benemerita asociaciòn, eppoi non mi risulta che gli scribi turistici nostrani organizzino molte gite…). Partirò dopodomani ma un paio di giorni a Madrid non possono farmi male e ho pure qualche impegno… (per capirci, devo “studiare” da quale venditore comperare il biglietto del “Gordo”, la Lotteria di Capodanno). Volo Iberia da Malpensa a Madrid. All’arrivo, l’aeroporto di Barajas tenta di convincermi che, ahimè, son vecchio: la prima volta che vi transitai, ricordo bene (come accade ai vecchi elefanti), si andava a piedi dall’aereo senza infilarsi nei fingers, ed erano da (quasi) poco scomparsi i bellici Savoia Marchetti dello zio, jefe, in quanto fundador (nessuno è perfetto, io…poi…) de la Aviaciòn del Tercio (parlo della Guerra Civil española 1936 – 1939). Preistoria, Neanderthal. Quanto ai voli d’oggidì, invece, se non ti sei portato da casa la schiscetta, per masticare qualcosa ti tocca pagare (e ovviamente ‘sto malvezzo mica accade solo a bordo di Iberia). Da cui l’ulteriore constatazione della mia allarmante vecchiaia (e della tragica decadenza del ‘modo di viaggiare’, absit iniuria snobistica).

Mah…
Già, perché, “una volta”, forse viaggiava meno gente (ad ogni buon conto io ero fra quelli, oltretutto guadagnandoci in quanto organizzatore e cronista), gente che, però, a bordo mangiava “como dios manda” (in grazia di dio, quantomeno cibo accettabile, caldo, e servito in un vassoietto, beninteso gratis, incluso nel ticket Iata ormai scomparso, perr imbarcarti devi solo mettere un minicartoncino sotto un coso luminoso e la hostess ti fa segno di passare…). Adesso, invece (torno a lu magnare) volare costerà anche solo un pugno di euro, ma che tristesse quel paninozzo in cellophane che azzanni sul Golfo del Leone. Ad ogni buon conto un paio di giorni a Madrid valgono bene una precaria digestione: oltre agli amici da vedere sono sempre d’uopo alcuni sopralluoghi per constatare se certi posti a te cari “ci sono ancora” e in tal caso sono rimasti “come prima” (per fortuna, evviva, i madrileños sono abbastanza conservatori…).
24 Novembre, sabato. Incontro coi colegas Fepet e alle 15,30 si vola da Madrid a Doha. A bordo, più di 7 ore, la Qatar ti ti passa da mangiare, free (evviva!) e pure il vino! Da cui una giusta richiesta di ulteriori razioni datosi che non se ne degusterà più durante tutta la gita nell’Iran, Paese che più dry non si può, bando alle ciucche. (NB Curiosità con riferimento al rigido PI, Proibizionismo Iraniano: e pensare che lo Shiraz, notissimo rosso assai amato, soprattutto nel Veneto, vide i natali – e adesso ne custodisce il nome – proprio da una regione iraniana di cui Shiraz è capoluogo….). Ma tiremm innanz, e in volo controllo la rotta dell’aereo: Barcellona, Roma, Sofia, Bagdad… . A Doha (fuso orario + 2 h) ‘si cambia’ per Shiraz, raggiunta dopo 1 h e 20’ di volo (local time in Iran + 30’ appetto agli Emirates, totale + 2 h e mezza sull’ora lasciata nel Belpaese… ma perchè mai, mi chiedo, ‘solo’ quella mezz’ora iraniana? Mah.).
Per la cronaca (e info del cortese lettore) la gita iraniana (che segue, narrata in pillole) durerà fino al mattino di lunedì 3 Dicembre.

Ma che belle ‘ste iraniane (per davvero…).
IRAN
Grande (quasi 5 volte e mezza l’Italia), più di 76 milioni gli abitanti (grz x info al – a me caro – Calendario Atlante De Agostini mia silenziosa non meno che preziosa guida da ormai più di tre quarti di secolo…). Distanze sensibili (ma strade buone): da Shiraz (prov. Fars) a Persepolis 50 km, a Yazd 441 km; da Yazd a Isfahan 314 km; da Isfahan a Tehran 450 km. Lungo l’itinerario ‘verticale’, Shiraz . Tehran, si conoscono il deserto (Martnabad, tende o bungalows all’Ecoresort), luoghi sacri e località minori (l’Iran possiede 23 “Patrimoni dell’Umanità” e 9 “Giardini – Patrimonio”). Per chi ama girare il mondo in auto: Milano – Iran (Tehran), 4843 km via Balcani. Latitudini nord – sud del Paese: dal 40° parallelo fino (quasi) al Tropico del Cancro (leggasi Mediterraneo meridionale e nord Africa). Curiosa la vicenda della valuta, laddove si parla di Rial e di Toman (che vale 10 Rial), il tutto all’insegna di un’inflazione che fa colpo definire galoppante ma in effetti lo è. Lingua, il persiano (scritto in arabo). Paese musulmano (sciita) ma non arabo (ci tengono molto a chiarirlo….).
per mondointasca.org
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