I numeri non mentono mai. Naturalmente a patto che siano onestamente allineati. Quelli che si riferiscono al prodotto Turismo del nostro amatissimo Paese sono, perlomeno, deprimenti. Ce la faremo a migliorare, ora che abbiamo un governo che “corre”?

Nel Belpaese – diceva Flaiano – si comincia coi drammi e si finisce in farsa. Nel caso del Turismo in Italia (in yankee noto come incoming, gli arrivi dall’estero eppoi ci sono gli italici in giro a casa loro) è eccessivo parlare di drammi (ancorché a mio avviso la situazione sia, se non proprio drammatica, quantomeno grave). E nemmeno è scaduto nella farsa. Anzi, tutto va ben madama la marchesa, se si sta a sentire gli addetti ai lavori. E non ho scritto gli esperti perché inesistenti, vedi il caso dell’ultimo ministro, che forse non sapeva nemmeno di essere stato incaricato a far venire i turisti in Italia per il semplice motivo che il suo ex ministero si chiama, in primis, dei Beni Culturali (un tesoro beninteso importante ma business poco) dopodiché, ma solo se c’è spazio o qualcuno se ne ricorda, alla suddetta dizione viene talvolta aggiunto “e del Turismo”. D’altro canto (sempre a proposito dell’ex ministro) mica puoi essere esperto di viaggi o di alberghi o di aerei dopo che hai sempre insegnato tutt’altre cose e invece della tassa di soggiorno ti sei trastullato con libri ed enciclopedie (per la meneghina serie, offelé fa el tò mestée, che potrebbe tradursi: se sei pasticciere non fare il ministro del Turismo).

Da Totò alle “Spending Reviews”

totosceiccoSarebbe però sciocco far cadere in farsa il Turismo (che, lo scrivo da sempre, costituisce la seconda industria nel mondo, oltretutto non inquinante perché senza ciminiere), è forse meglio metterla sul ridere (ridendo castigat mores, diceva il principe Antonio De Curtis nel film Totò sceicco, e poco importa se – male interpretando Orazio – schiaffeggiava beffardo i Mori invece di criticare i costumi e le umane vicende). O no? Più seriamente, di fronte a tanto intrigante dilemma (Il Turismo Incoming in Italia: Dramma o Farsa?) penso che non resti che leggere quanto “dicono” noti quotidiani e gazzette del trend), dopodiché al cortese lettore l’ardua sentenza…

Il “pianto greco” dei numeri

minerva-grecaCorriere della Sera, 9/2, pag 17, Gian Antonio Stella: “Il ‘marchio’ Italia perde punti nell’anno magico del turismo globale, maglia nera in Europa: pernottamenti scesi del 4,6%…
Vi pare possibile che ‘Il paese più bello del mondo’ perda turisti nell’anno del boom mondiale del turismo? Va sotto del 4,6% mentre perfino la Grecia cresce del 11%… Da un immenso tesoro di arte e ricchezza ricava solo il 4,1% del Pil, Prodotto interno lordo… Niente alibi (crisi ecc), mai si erano visti tanti benestanti in vacanza quanti nel 2013: 1.087 milioni, dati Uwtb, 52 in più rispetto al 2012, nel 1980 erano 280 milioni).
Il turismo globale è divenuto una delle più importanti industrie del mondo…
Abbiamo più siti Unesco, 49 (diventeranno 50 con le Langhe) di chiunque altro nel pianeta…

La “vallis lacrimarum” delle statistiche

statisticheMacché: spiega l’ultimo dossier Unwtb che siamo al 5° posto per arrivi ma per fatturato siamo scivolati giù al 6°, dietro Macao e tallonati dalla Germania.
Per competitività turistica la classifica ci vede arrancare al 26° posto nel mondo e al 17° in Europa.
Il turismo contribuisce al Pil italiano con appena il 4,1% e con l’indotto arriva a malapena al 10,3%, lontanissimo dal 18,5% immaginato dalla Confindustria. Nei prossimi 10 anni solo 9 Paesi su 181 cresceranno meno dell’Italia.
Pernottamenti nel 2013: Ungheria + 5%, Gran Bretagna + 6,5%, Grecia + 11% e Italia – (meno) 4,6%.
N.B. “Dalle tabelle pubblicate: Paesi con più turisti (milioni, dati 2012): Francia 83, Stati Uniti 67, Spagna e Cina 57,7, Italia 46,4.
Paesi più a misura del turista: 1° Svizzera, 2° Germania, 3° Austria, 4° Spagna, 5° Gran Bretagna, 26° Italia. Per peso economico dell’e-commerce sul turismo: 1° Gran Bretagna, 2° Islanda, 3° Irlanda, 4° Repubblica Ceca, 5° Lituania, 17° Italia. Nel rapporto economia e turismo, il contributo del turismo al Pil (2012) 161,2 miliardi di euro, persone nel settore turistico (diretto e indotto) 1.099.500.

“Allegrie” varie

Pompei: Crolla un muro della "Casa del Moralista"Corriere del mezzogiorno, 8/2: “Aeroporto di Napoli Capodichino, cacca sui muri, cessi schifosi (sciopero delle pulizie da 70gg), viaggiatori schifati e indignati”
Corriere della Sera, 13/2 (sempre Gian Antonio Stella): “Castelli, mura del ‘600, monumenti, il patrimonio italiano si sta sbriciolando …. dalle fortificazioni di Palmanova ai bassorilievi della Galleria Umberto I a Napoli”
Corriere della Sera, 26 e 27/2: “Affondano le vie d’acqua dell’Expo. Ecco perché si faranno solo a metà. Erano il fiore all’occhiello del progetto”… “Ci sono stati sabotaggi”… “Vie d’acqua, Pisapia: occasione persa ….affossato, il Decreto SalvaRoma fa saltare anche i 35 mil previsti per l’Expo” … (Giangiacomo Schiavi): “La suggestione di un canale dalla darsena all’Expo aveva un innegabile fascino….”.
La Repubblica, 3/3: “Pompei, altro crollo, il responsabile Unesco: un piano globale o viene giù tutto”.
Frattanto, a Volterra, vengono giù le mura etrusche che è una bellezza. E vabbè, hanno più o meno due millenni e mezzo. Pensate invece al più o meno ventennale hotel costruito sulla tangenziale di Milano per il Mondiale di Calcio: potrebbe essere, ad esempio, un valido albergo cheap per la gioventù, vedi prossima Expo – ma è ormai un inutile rudere. Cuntent?