AUDACE RAID (DI SUPERFICIE) “A EST DI MILANO”… NN Narrazione Natalizia…

I ‘Testaroli’ da “Toti” (nella foto aerea – Google g.c. – di copertina) Paullo (treno e auto da Milano, aeroporto più vicino, Linate).
Campo base della Spedizione Paullese: un appartamento in corso di Porta Romana. Attrezzatura: un sacco da montagna contenente i due – ingombranti, più di 1000 pagine l’uno – volumi della “Storia del Terzo Reich di William Shirer, di cui il Grande Viaggiatore (di qui in avanti GV) ha deciso, a distanza di tanti anni, di intraprendere l’ardua, nel senso di lunga, rilettura, perché 1000 e + pagine x 2 sono tantine (e ad ogni buon conto ne suggerisco la lettura all’aficionado …alla politica, capirà tante cose…) .
Il sacco da montagna, inoltre, contiene alcune copie (da omaggiare agli amici residenti nella esotica Paullo) del mini (quindi facilmente tascabile, quindi utile x chi va in Spagna e pensa anche di andare a mangiare al ristorante…) Dizionario Gastronomico Italiano – Spagnolo – Italiano, opera del GV (e disponibile nel suo sito/blog per i curiosi vogliosi di consultarlo nonché scaricarlo).
Poco importa, poi, nel contesto di questa narrazione, se tutto quel ben di dio letterario tornerà (inutilizzato) nell’abitazione del GV in corso di Porta Romana in quanto:
1 E’ risultata chiusa la biblioteca comunale alla quale il GV voleva chiedere l’ok di un
prolungamento del prestito (in caso contrario il GV avrebbe correttamente lasciato i due volumi alla biblioteca).
2 Quanto ai mini Dizionari Gastronomici, Italiano – Spagnolo – Italiano, portati dal GV fino all’esotica Paullo per essere donati a padroni e amici dell’enoteca ristorante Totti, il citato GV si è dimenticato di omaggiarli (e così son tornati in corso di Porta Romana). PS In più, non pago del carico, il sacco da montagna si arricchirà di un ulteriore, pesante fardello – consegnato al GV in portineria durante l’uscita – contenente una pesantuccia non meno che ingombrante confezione contenente il magnifico, e utilissimo, “Calendario Atlante” (nonché un intrigante, curioso, volumetto, l’“Atlante delle bandiere”) tradizionalmente donatogli dal suo amico Paolo, megaboss dell’Istituto Geografico De Agostini (laddove, nella benemerita istituzione geografica novarese l’imberbe GV cominciò a girare il mondo spostando i ditini sulle carte geografiche e notificando, ai curiosi presenti interroganti, le capitali di – quasi – tutti gli Stati del mondo).
Imbarcato sul metrò (Linea Gialla, in codice M3, campo base Crocetta) il GV si è spinto fino al capolinea, guadagnandolo a San Donato (che sembra il nome di un Comune fuori Milano, ma, invece, resta nel Comune meneghino eppertanto non si paga nemmeno il supplemento, come, ad esempio, a Milano Fiera Rho) e ivi ha compiuto, per via terrestre, il trasbordo sul bus z412 avente come meta Paullo.
A bordo dell’ameno bus, genti variè, roba che sembrava l’Onu (ma c’erano anche dei lumbard), tant’è che il nostro GV è riuscito financo a venire a capo della curiosa vicenda di quelle coiffures composte da un’infinità di treccine estremamente non meno che elegantemente manufatte. Interrogata una bella tosa assai abbronzata (più probabilmente nata a Kinshasa che a Gorgonzola) il Nostro ha infatti appreso che, in un negozio di una (non ricordo) località della bassa che si estende da Lodi a Milano, invece di un sarto cucente il ben noto “Bavero color zafferano” (Quartetto Cetra, 1954) c’è un parrucchiere per Signora che compone quelle sottili, non meno che affascinanti, treccìne, corvine capigliature che ti fanno tanto pensare alla savana. E a completamento di quanto appreso, informo anche che per intrecciare il tutto occorrono almeno tre ore, dopodichè la coiffure dura circa tre settimana, max 4, e quanto al salutare lavaggio l’operazione va compiuta soltanto nei minimi spazi della cute intercorrenti tra una treccìna e l’altra (tutto chiaro, sciurette milanès semmai un bel dì voleste far colpo sullo sposo e/o sull’amante troppo tradizionalmente bacchettone e perbenista?….).
Fine della vicenda “Treccìne subsahariane a Paullo”. Amena, già detto, località, che, oltretutto, se ben ricordo, assurse pure a sconfinata notorietà mercè una canzone (appunto) intitolata “Chiaro di Luna a Paullo”.

Partenza autobus da Milano (southeast Corvetto), destinazione casearia (beninteso ‘naturale’, detto, anche, stupidamente, ‘piccante’, e diffidare da quello cosiddetto ‘dolce’ non è Gorgonzola bensì solo formaggella per sciurette…) ….
Quanto a Lu Magnare (mica siam fatti di legno, eppoi el mè amìs Nicola, mèta finale della mia gita, è Akkademiko Cuciniere ma, stranamente, e nonostante ciò, di mangiare se ne intende abbastanza) comme d’habitude eccomi da “Toti”. Laddove, provenendo il citato ristoratore dalla Lucchesia (nella Milano del dopoguerra il 78,9% dei trattori veniva da Chiesina Uzzanese e si mangiava alla grandissima), zona ok (non solo mangereccia, gente che fa, invece di blaterare…) della Tuscania (mica quei blablabla del Cerchio di Firenze & Arezzo, e ci siamo capiti…) ho degustato un magnifico Baccalà e non meno eccelsi Testaroli. Al tutto, poi, si aggiunga, ancorchè stoltamente si pensi che poco possa contare (ma a Torino, già segnalato, dicunt, “Neh che aiuta?”) l’ampissimo non meno che “sorridente sorriso” della bella PadronaViviana (e semmai non bastasse il sorriso vai con quello che antan chiamavasi “davanzale”, roba che, però, per meglio ammirarlo, non ti resta che attendere la calda estate). Da tutto quanto sopra è facile evincere che, come affermano a fine comida/pasto i miei amici spagnoli “He comido/mangiato como un cura/prete”, e dicesi anche “de puta madre”.
Ciao.
1° PS Quanto agli altri vizi capitali proposti da Paullo, non sarà il massimo, tipo Montecarlo, ma davanti alla bottega Notarile del Nicola c’è pur sempre un bar laddove si gioca al SuperEnalotto e finisco queste note in quanto devo affrettarmi a vedere se ho vinto … . Simpatici i clienti, che (intelligentemente) stan lì a sentire quel che dici (nell’adiacente Milano, invece, non si ciciara più, indaffarati e/o paura che tu sia un fuorilegge…).
2° PS …. Chi l’ha detto che “Per fare turismo” okkorre fare il Giro del Mondo…?
3° PS … Ho scimmiottato il titolo da “A sud di Granada” gran (bel) libro di Gerald Brenan, che consiglio (caldamente) di leggere (al posto di questo sciammannato reportage…).
per www.mondointasca.org
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