RUSTICAE  ……Brevi descrizioni dei Pequeños Hoteles con Caracter e con personalità: palazzi, conventi, mulini, casonas, nella natura…semplici o lussuosi, sempre diversi.. invece dei “soliti alberghi”.

Pamplona

Pamplona

Andalusìa – Agua Amarga (Almerìa) – Hotel Tio Kiko

In un villaggio di pescatori nel Parco Naturale di Cabo de Gata, architettura bianca dei pueblos andalusi, terrazze vistamare, mobili esotici, luce mediterranea. Piscina e sauna, relax, 23 doppie 2 suites. Oltre al mare, Granada, Sierra Nevada, Almerìa. P 22,10 €. Tariffe:

Andalusìa – Almonte (Huelva) – Cortijo Los Mimbrales

Vicino al Parco Nazionale di Doñana e al Rocìo, a 10 km dalle spiagge di Matalascañas, ex piantagione di aranci, fattoria e case dei contadini divenute raffinati alloggi tra giardini, fiori, fontane, piscina. 20 camere doppie, 4 quadruple, 2 cottages. Cavalli.

Andalusìa – Arcos de la Frontera (Cadice) – Hacienda El Santiscal

Podere Andaluso donato a Juan Armario per eroismo nell’assedio di Ronda, 1485. Tra il biancodelle mura, un Patio sempre fresco, 11 camere con mobili antichi, pavimenti di terracotta. Giardino con piscina.Visite: Arcos (2 km), Jerez de la Frontera, Pueblos Blancos.

Andalusìa – Arcos de la Frontera (Cadice) – La Casa Grande

Casa-palacio costruita da don Francisco Javier Nuñez de Prado nel 1729. Bello il Patio porticato con piante, dalla terrazza vista mozzafiato sullo strapiombo. Solo 4 doppie e 2 suites, mobili antichi e coloniali di lignaggio, terracotta, bagni con ‘azulejos’.

Andalusìa – Jabugo (Huelva) – Finca La Silladilla

‘Finca’ fattoria di 140 hq con vista sulla Sierra de Aracena, vicino a Jabugo, capitale del famoso prosciutto. Nelle 11 camere caldi colori pastello, mobili antichi, bagni con pavimenti di cotto portoghese, mogano, ceramica, rame. Passeggiate a cavallo.

Andalusia – Siviglia – La Casa del Maestro

In pieno centro, tipica casa-patio del XIX secolo appartenuta al Maestro di chitarra spagnola Manuel Serrapì, arredata con eleganza e ‘coqueterìa’ (11 doppie e 4 quadruple con Tv satellitare, a/c, prima colazione servita in camera).Dalla terrazza gran vista su Siviglia.

Andalusìa – Ubeda (Jaèn) – Palacio de la Rambla

Nella bella Ubeda, palazzo storico del XVI secolo della famiglia Meneses de Orozco, che tuttora vi abita. Patio attribuito a Andrès Vandelvira (Rinascimento Andaluz). Nelle sale e nelle 7 camere e 1 suite, ceramiche di Ubeda, tappeti di sparto, tappezzeria portoghese.

Asturias – Alevia – La Casona D’Alevia

Poco all’interno della costa tra S. Vicente de la Barquera e Llanes, ricco di architettura tradizionale e ‘indiana’, questa quieta Casona Asturiana, alloggi e stalle ristrutturate con buon gusto e legni ‘nobili’ (6 doppie e 2 ‘especiales’, mansardate) risale al XV e al XVIII secolo.

Asturias – Caravia – El Babù

Casona del XVIII secolo (6 doppie e 1 quadrupla) ristrutturata da Pilar e Pedro in stile moderno, colori neutri, tanto vetro per la luminosità e non perdere la vista di verdi colline, il mare all’orizzonte, parti bucolici. Spiagge, escursioni, caccia e pesca. Serve pranzi e cene.

Asturias – Cadavedo-Villademoros – Torre de Villademoros

Scappato dai rumori della città, Manolo ha ristrutturato una casa nobiliare asturiana del XVIII tra prati, dirupi, ‘horreo’/granaio, torre medioevale. 10 camere, salone con camino, si cena con vista su torre, prato e pascoli. Da non perdere i tramonti guardando il mare dal portico.

Asturias – Cudillero – Casona de la Paca

Sopra il più pittoresco villaggio di pescatori delle Asturie, datata 1877, la Casona (16 doppie, 2 singole, 1 suite, nelle stalle di pietra ristrutturate ‘studios’ per famiglie con bambini) vanta anche un giardino con piscina tra camelie, magnolie, querce. Spiaggia a 2,5 km, ‘paseos a caballo’. Eccellenti ‘desayunos’.

Asturias – Peruyes – Cangas de Onìs – Hotel Aultre Naray

Casona asturiana del XIX secolo a 12 km da Ribadesella, arredata in stile locale arricchito da qualche tocco di modernismo, 10 camere su 2 piani. Al primo, vista sui monti e sui giardino, al secondo piano gusto romantico e bucolico nelle camere mansardate. Sullo sfondo i Picos de Europa.

Cantabria – Cabezòn de la Sal – El Jardìn de Carrejo

Edificio in mattone, decorato con estremo gusto, legno con tessuti di lino e cotone, colori in toni ‘crudi’. Taglio ‘vanguardista’ per i mobili creati da artigiani del posto. Nelle 8 doppie e 2 suites, tv satellitare, minibar. Bel giardino tra palme con alberi centenari e il fiume.

Cantabria – Villacarriedo – Palacio Soñanes

A 35 km da Santander. Imponente palazzo barocco, XVIII secolo, sorto intorno all’antica torre dei Diaz de Arce, diplomatici sotto Filippo V, con una monumentale scala di tre piani. Interni, 28 doppie e 2 suites, decorati da Paco Entrena, design e luci per un relax totale.

Cantabria – Valle Ruesga – Torre de Ruesga

A 50 km da Santander e a 50 da Bilbao, sobrietà ed eleganza nel palazzo del XVII secolo (6 doppie, 4 suites, 5 ‘cabañas’, tutte con tv satellitare, radio e minibar) sul rio Asòn. Nei saloni, affreschi del pittore catalano Leòn Criach.Salone con camino, sauna e palestra.

Castilla y Leòn – Santiago Millàs (Leòn) – Hospederìa Guts Muths

Sul Camino de Santiago, a 8 km dalla storica Astorga, questa tipica casa di ‘arrieros maragatos’, del XVII secolo, 9 camere arredate dagli studenti della Facoltà delle Belle Arti di Salamanca, stile rustico, eclettico, psichedelico. Ingresso con portico di legno, patio con giardino.

Castilla y Leòn – Ampudia (Palencia) – Casa del Abad

Tra Palencia e Valladolid, in un centro storico-monumentale, edificio del XVII secolo rivive il passato splendore di residenza ‘señorial’ (soffitto all’ingresso, la cappella del Abad, mobili, quadri, altri oggetti di antiquariato) con 12 doppie e 5 suites. Piscina, palestra, garage.

Castilla y Leòn – Valverde de Majano (Segovia) – Caserìo de Lobones

EC 80 A 8 km da Segovia e 96 da Madrid, nella ‘finca’ podere omonimo, in piena campagna. Un complesso risalente al XVII secolo, restaurato nel rispetto dei materiali originali, con un’eleganza non comune nella zona: tende, tappezzerie, mobili dell’800, camino, in 9 doppie e 1 singola.

Castilla La Mancha – Alcuneza (Guadalajara) – Molino de Alcuneza

Antico mulino di farina (in pietra, legno, ferro) del XV secolo sulle rive del fiume Henares, a 5 km dalla storica Siguenza (nelle vicinanze visitabili Atienza, Medinaceli, Palazuelos), tra Zaragoza e Madrid (a130 km), 11 camere con servizi e tv satellitare, salone con camino, relax.

Castilla La Mancha – Almagro (Ciudad Real) – Casa del Rector

In una bellissima, ma poco conosciuta, località della Spagna, questa Casa del XVIII secolo. Su un bel patio centrale coperto, 9 doppie e 2 suites, tutte con ‘saloncito’, letti spaziosi, eleganti lavori di ebanisti e artigiani. Nella piccola ‘bodega’, prodotti tipici della regione.

Castilla La Mancha – Ballesteros de Calatrava (Ciudad Real) – Palacio de la Serna

In stile neoclassico, costruito alla fine del XVIII secolo in pieno boom minerario, poi fattoria, Casa del Popolo e Accademia Militare, ospita 7 doppie, 2 ‘speciali’ e 10 suites, in stile ‘vanguardista’ e mobili antichi, ciascuna con le opere di un pittore, come una mostra. Piscina.

Castilla La Mancha – Cuenca – Posada San Josè

AS 33 Una Casa Colgada del XVII secolo appartenuta alla famiglia Velazquez, in pieno ‘casco historico’ con vista sul rio Huècar. Ciascuna delle 21 camere è diversamente arredata con eleganza e semplicità, baldacchini o terrazza, mobili antichi e curiosità nei saloni comuni.

Castilla La Mancha – Huete (Cuenca) – Palacio Conde Garcinarro

A 120 km da Madrid, in una cittadina storica nel cuore della Alcàrria, palazzo del XVI secolo rimodellato nel XVIII, 14 doppie intorno a un patio con balaustre di legno su colonne di pietra, tra mobili antichi, oggetti decorativi e travi a vista. Desayunos nell’ampia e antica cucina, nel retro giardino con relax.

Catalogna – Gualba (Barcellona) – Masferrer

La Casa Señorial più antica di Gualba (a 55 km da Barcellona, uscita 11 della A7), una Masìa (fine XIII secolo), 9 camere, 2 suites. Salone di ingresso nell’antica cucina, sala pranzo con finestroni sulla campagna, salone biblioteca antico pagliaio, camere con mobili antichi, bagni eleganti.

Catalogna – La Bisbal (Girona) – Castell d’Empordà

In una tenuta di 10 ha., resti romanici, una costruzione gotica del XIV e la torre barocca del XVI secolo per albergare 3 doppie e 12 suites (3 ‘giardino’, 1 superiore) dalle quali ammirare campi e prati dell’Ampurdàn, mare e montagne, giardino, piscina. Interni arredati in stile moderno.

Catalogna – La Selva del Camp (Tarragona) – Mas Passamaner

A 98 km da Barcellona, 15 da Tarragona, stesso architetto della Casa del Abad, prossimo Relais et Chateaux, in una tenuta di 20.000 mq. il Mas (19 doppie e 7 suites, alcune nella Masìa annexe) è un edifico modernista dell’architetto Domènech i Muntaner. Piscina, sauna, bagno turco, eliporto.

Catalogna – Viladrau (Girona) – Xalet La Coramina

‘Hotelito encantador’, nel XX secolo residenza ‘de campo’ di una famiglia catalana nel Parco Naturale del Montseny (a 70 km da Barcellona). Ingresso e salone da tè con camino al piano terreno, 8 doppie ai piani superiori, tutte con arredamento personalizzato. Facciata sempreverde, giardino con stagno.

Estremadura – Rocamador (Badajoz) – Monasterio de Rocamador

Impressionante monastero del XVI secolo nella pianura estremegna, quasi un paese, adesso più di un albergo (22 doppie e 3 suites). Spazi ampi e luminosi, fusi con elementi naturali come la pietra, decorazione semplice e sofisticata, nella vecchia cappella ricette elaborate da Xabi e Aizpea.

Estremadura – Trujillo (Caceres) – Posada Dos Orillas

Tra le mura, in una calle ove nel XVI secolo si cucivano lino e seta, Posada restaurata come Casona Palaciega ‘extremeña’, scudi degli Hidalgos partiti per las Indias, 7 doppie evocanti le Trujillos americane: Honduras, Perù, Mejico… Patio-terrazza sotto una torre romanica.

Galizia – Camòs (Pontevedra) – Pazo de Touza

A 25 km da Vigo, 8 doppie e 1 suite, tutte vista giardino, superato il muro di cinta sorprende questo Pazo in granito del XVI secolo, con riforme barocche nel ‘700, in un giardino di siepi, palme e alberi di frutta. Un elegante ambiente aristocratico e storico con decorazioni classiche tra mobili antichi.

Galizia – A Fervenza (Lugo) – Casa Grande da Fervenza

A 14 km da Lugo, vicino al Camino de Santiago (Portomarìn), una casa (7 doppie e 1 ‘especial’, in stile rustico) di fine del XIX, in un’altra del XVII un curioso ristorante. Vita bucolica: un’isola sul rio Mìño con cascatella e piscina, mulino, telaio, fucina, forno, magazzino, ceramica.

Galizia – Padròn (La Coruna) – Casa Antiga do Monte

Vicino a Santiago (21 km a sud, verso le Rias Baixas), Casa (14 doppie, 3 ‘especiales’) in pietra evidenziante il ferro battuto dei balconi. Camere con pareti ‘empapeladas’. Nel giardino pergolato, con panorama, piscina e un ‘horreo’ granaio del XVIII secolo. Cucina tradizionale.

Galizia – Ribadeo (Lugo) – Casa de Doñano

Un secolo fa un eccentrico ‘gallego’ che aveva fatto fortuna a Cuba costruì la Casa (8 doppie) in pietra e legno, intorno un prato, 4.000 mq di fondo. Al pianterreno, saloni comuni con sofà e camino, l’antico magazzino e il pagliaio sono ora un Bodegòn con prodotti locali e ristorante.

Galizia – Santiago de Compostela (La Coruna) – Pazo Cibràn

A solo 7 km dalla mèta del Camino, accolti dalla proprietaria Maica nella Casa nobile (XVIII secolo) mobili, cappella, architettura orginale, tra 15.000 mq di ‘huerta’ e ‘finca’ podere. Confort nelle 11 doppie ricavate dalle scuderie in pietra. Ottima la prima colazione, elegante e di qualità.

La Rioja – Briñas – Señorìo de Briñas

A 3 km da Haro e poco distante dal Camino de Santiago, il Palacete, del XVIII secolo, 11 doppie e 3 suites, fu Comando delle truppe italiane durante la Guerra Civile. Camere luminose ed eleganti, colori e tessuti, ceramiche e arredamento ricercato. Murales dell’artista polacco Jull Dziamski.

Madrid – Santorcaz – Casona de Eboli

In un centro abitato già noto nel XII secolo, a 8 km da Alcalà de Henares (distante 20 km dall’aeroporto di Madrid), l’edificio è conosciuto anche come La Casona de la Princesa (di Eboli), 5 camere con tv e minibar, salone con camino. Patio con alberi e gelsomini.

Navarra – Vera de Bidasoa – Hotel Churrut

A 25 km da San Sebastiàn e a 75 da Pamplona, antico edificio del XVIII secolo tuttora abitato dalla famiglia Churrut, decorato con mobili, quadri e ricordi del passato. Spaziose e confortevoli le 12 doppie e 5 suite. Saloni, riposante vista sul giardino, palestra e sauna.

Valencia Comunidad – Dènia (Alicante) – Hotel Buena Vista

Su una collina tra il mare (Dènia a 2 km) e il Parco Naturale del Montò, edificio principale dell’hotel risalente al XIX secolo, 16 camere e 4 suites, con jacuzzi, a/c, tv satellitare, minibar. In una ‘finca’ podere di 15.000 mq tra aranci, palme, cipressi, salici. Cucina mediterranea.

————————————————————————————————————————

 

RUSTICAE … QUEI ”PEQUEÑOS HOTELES” IN 3 CONTINENTI

Strutture eleganti, belle, chic, ”con caracter” in Spagna, Portogallo, Argentina e Marocco
GPB … da www.mondointasca.org del 30/11/2006 ….

 

San Sebastian, spiaggia cittadina

San Sebastian, spiaggia cittadina

Rusticae a Menorca, Alcaufar Vell
Il “carattere” è un segno, una caratteristica – sempre che non si tratti di un “caratterino” o un di un “caratteraccio” – che definisce qualcuno o qualcosa in termini positivi. Quanto alle dimensioni, un tempo si magnificava la grandezza, l’estensione, oggidì è invece di moda lo slogan “piccolo è bello”; fa chic dire e scrivere “a misura d’uomo”, si usa sempre più il prefisso “mini”.
Se si parla di alberghi, “Piccolo con Carattere” potrebbe essere definito il “manifesto”, la filosofia che da dieci anni vede impegnate due giovani signore spagnole (Isabel Llorens e Carlota Mateos) nella ricerca e nella commercializzazione di strutture turistiche diverse dal solito, dalle giuste dimensioni (quando non davvero piccine) eleganti anche se a volte non “deluxe”, sempre comunque di buon gusto.
Piccoli alberghi (a volte anche troppo, il Molino de los Gamusinos in provincia di Avila dispone di sole tre camere) capaci di soddisfare “un estilo de vida inspirado en el arte de vivir” (uno stile di vita ispirato all’arte di vivere).

L’arte di “ospitare” dall’Europa al Polo Sud

Rusticae in Portogallo, Viana da Ca, Quinta da Bouça d’Arques
Un impegno chiamato “Rusticae, Pequeños Hoteles con Caracter” che dopo una sperimentazione nel Principato (Isabel e Carlota collaudarono i loro progetti nelle natie Asturie) ha preso il volo nel resto della penisola iberica (170 hotels in Spagna, 12 in Portogallo, compresi gli eleganti hotels di città “Metropoli”) ed è già atterrato in due continenti. Ben 13 sono le strutture di Rusticae in Marocco (quattro nella sola Marrakech, eccellente il Palais Rhoul, un tempo nobile residenza) e25 in Argentina, tra cui un Boutique Hotel e una House Design a Buenos Aires, “estancias” nella Pampa e giù giù fino alla città più meridionale del mondo, Ushuaia, con il suggerimento di prenotare per tempo alla Hosteria Tierra de Leyendas (ha solo quattro camere doppie).
L’estrema varietà e differenziazione delle proposte di Rusticae raggiunge il top nell’offerta alberghiera in Spagna e Portogallo, non tanto per le origini delle ideatrici, quanto per l’enorme presenza nei due Paesi iberici di edifici storici, tipici, secolarmente legati alla terra e alle tradizioni (“condicio sine qua non” – salvo per le moderne strutture di “Metropoli” – per essere selezionati e divenire un Pequeño Hotel con Caracter).

Dimore storiche e contadine ristrutturate

Ampudia, Casa del Abad
Non occorre nobiltà – ove si intenda essere stato un castello o un monastero – per fare parte della prestigiosa Collezione Alberghiera. Bastano un mulino o una stazione ferroviaria, una “casona” asturiana, un “pazo” galiziano o una “hacienda” andalusa, beninteso sapientemente ristrutturati.
Sotto il Molino de Alcuneza (a cinque chilometri dalla storica Sigüenza) scorre il fiume Henares, caro a Cervantes, all’ingresso un atto notarile del XV secolo ne testimonia l’antichità, nelle dieci camere doppie la decorazione fonde mirabilmente oggetti rurali con arredamento moderno, muri di pietra con raffinati dettagli.
Nel XVII secolo l’abate di Ampudia (bella non meno che ignorata cittadina storica nei pressi di Palencia) mai si sarebbe sognato che quasi tre secoli dopo l’architetto Angel Garcia Puertas avrebbe ristrutturato la sua residenza, la Casa del Abad, coniugando tendenze decorative moderne con i materiali originali, la pietra, il mattone crudo, il legno, il ferro battuto, i decisi colori della sala di ingresso e della cappella.
Ininterrotta (dal XVI secolo) residenza dello stesso casato, accoglie signorilmente l’ospite il proprietario, Enrique Varela Paz, discendente di Don Ramiro I de Aragòn, ilPazo la Buzaca, a Moraña, spiega meglio di tanti libri lo stile, le tradizioni e le consuetudini delle nobili famiglie della Galizia, angolo nord occidentale della Spagna proiettato nell’Atlantico. Il Pazo (casa signorile “gallega” come quasi tutte, di grigio granito) tredici camere, vanta saloni dal severo arredamento, orologi inglesi, sofà, mobili risalenti al XVII e XVIII secolo.

Calda accoglienza nella solare Andalusia

Sevilla, Hacienda de Oràn
Dalla Spagna Verde al sole andaluso, dai Pazos alle Haciendas (poderi) nella terra del cavallo. Nel 1485 per l’eroismo dimostrato durante l’assedio di Ronda, Juan de Armario ebbe in feudo un terreno sul quale costruì la Hacienda el Santiscal ad Arcos de la Frontiera (dodici camere) edificio quadrato dalle bianche facciate (tradizione andalusa) bel portale di ingresso, patio centrale fresco e tranquillo. All’interno, arredo antico, pavimenti di terracotta, mobili a intarsio a ricordo della cultura islamica.
A Utrera, poco distante da Siviglia, la Hacienda de Oràn (sedici doppie) costituisce la quintessenza del “sabor campero” della “campiña sevillana”: tra palme e ulivi, muri dalla candida calce spezzata da decorazioni rosso mattone, il color pastello dell’argilla tra archi e finestre ogivali. Nelle camere, tra tendaggi e pavimenti in cotto, un caldo arredamento rustico. Più andaluso di così non si può.
A Granada, nello storico Barrio Albaycìn, la Casa Horno del Oro, residenza “morisca” del XVI secolo, vanta due chicche che suggeriscono di soggiornarvi: l’architettura e l’arredamento arabo ante “Reconquista” dei Re cattolici nonché, dalla terrazza, l’emozionante vista delle mura della Alhambra.
Nel centro città, a due passi dal museo Garcia Lorca, le opere del poeta hanno ispirato il restauro della Casa de Federico (quindici doppie). Camere semplici ma linde e funzionali, buon rapporto qualità-prezzo. Dal terrazzo (con servizio di “tapas y vinos”, gran vista su Granada e la vicina cattedrale.

Dimore “Rusticae” anche in Portogallo

Marialva, Casas do Coro
La Guida di Rusticae (tanto chic da essere venduta nelle librerie spagnole) si sposta in Portogallo, a Portalegre (Alto Alentejo) nella Quinta (casa colonica, cinque camere) da Dourada, che la famiglia di Nuno Malato Correia possiede da più di due secoli. Stufo della vita da manager a Lisbona, da qualche anno Nuno accoglie gli ospiti facendoli sentire a casa loro, pane caldo davanti alla porta il mattino, in un ambiente (arredamento e rapporti umani) tipico dell’eleganza signorile.
Tra storia e fiaba le notti a Marialva, nelle venti lussuose Casas do Coro, per una idilliaca sveglia in un autentico – e soprattutto tuttora vivo – villaggio medioevale sotto le mura di un severo castello, che tra ulivi e mandorli si specchiano in una piscina contornata da sofà con baldacchino.
Sempre nel nord del Portogallo, a Lousada, è un privilegio soggiornare alla Casa de Juste accolti da Fernando e Ana Guedes, discendenti della famiglia che possiede questo Pazo dal XIV secolo; solo cinque camere dalla raffinata eleganza, tra cinque ettari di vigne, un magnifico giardino rinascimentale, una splendida cappella barocca. Ricchi gli spuntini con Vinho Verde della Casa e formaggi tipici.
(Informazioni sul sito www.rusticae.es)

—————————————————————————————————————————-

NAVARRA (VERA DE BIDASOA) – HOTEL CHURRUT

bonomi guida Ristoranti SpagnoliRASSEGNA ALBERGHIERA – I POSTI GIUSTI DOVE DORMIRE IN SPAGNA
GPB … la vida buena es cara, hay otra mas barata, pero no es vida …

SPAGNA – NAVARRA – HOTEL CHURRUT – Collezione Rusticae
A Vera de Bidasoa (25 km da San Sebastiàn, 20 dalla Francia, 75 da Pamplona) antico edificio –XVIII secolo- della famiglia Churrut rehabilitado en hotel confortable con 10 doppie, 1 doppia speciale, 2 suites e 1 junior). Eleganza e soprattutto bella evidenza di tradizioni familiari tramandate da questa famiglia della alta società bilbaina. E la sensazione di un ambiente familiare è subito data dal salone di ingresso con muro in pietra e vetrata con vista sul giardino. Decorazione voluta dalla famiglia con mobili, quadri, ricordi di proprietà. Stile rustico con disegno avanguardista nel ristorante Lenkonea ricavato dall’ex capannone delle carrozze. Relax nei dintorni, a disposizione palestra e sauna. Da Vera verde strada (in parte attraverso la adiacente Francia) a Roncesvalles (località navarra punto di partenza del Camino de Sa

———————————————————————————————————————-

PAESI BASCHI E NAVARRA … A ZONZO NEI ”PEQUEÑOS’ HOTELES” DI ”RUSTICAE”

Un bella gita nel nord della Spagna
GPB … da www.mondointasca.org 30/8/2007

Nel Paese Basco

Nel Paese Basco

PAIS VASCO E NAVARRA

A zonzo nei “pequeños hoteles” di “Rusticae”

di Gian Paolo Bonomi

(segue da pag. 0)

Pagine articolo: 1 | 2 | Pagina successiva

Secondo itinerario. Laddove (nella prima parte) si è viaggiato nelle aragonesi Cinco Villas, nelle desertiche Bardenas Reales e ai Sanfermines di Pamplona, per finire ai piedi dei Pirenei dei Paesi Baschi.

E’ il 14 luglio, e mentre a Pamplona si concludono i Sanfermines, dall’altra parte dei Pirenei si festeggiano la Liberté, l’Egalité e la Fraternité, di cui alla tentata e quasi riuscita (grazie Wellington per la provvidenziale opposizione in quel di Waterloo) esportazione sui mercati europei da parte del Bonaparte.
E poiché la Francia dista solo cinque chilometri da Vera de Bidasoa, nel cui delizioso hotel Churrut (e brava Rusticae a scovarlo) io e Sergio abbiamo pernottato, eccomi proporre al baldo “coèquipier” di addentrarci nella terra dei Gabachos (termine usato spregiativamente dagli Spagnoli nei confronti dei Franzosi).

Percorsi oltre “frontera”

Greggi e armenti in Aragona
In un’atmosfera di festa nazionale, commento, si sarebbe giunti a Saint Jean Pied de Port (ultima tappa gallica del Camino de Santiago appunto detto Camino Francès) e di lì saremmo rientrati in Spagna, prima a Roncisvalle (inizio “ufficiale” del Camino ancorché Coelho, nel suo romanzo dedicato alla “Strada Maestra della Cultura Europea” collochi lo start nella sullodata cittadina gallica) e poi nuovamente (solo di passaggio) a Pamplona.
Si parte, ma lungo la strada, di festa nazionale (alla faccia dei tanto citati Bals Musette festeggianti il 14 Luglio nelle strade parigine) se ne vede poca, soprattutto perché, per sciovinista e isteronazionalista che possa essere le terra in cui pascolano, pecore, capre, cavalli e vacas, sembrano non essere interessate alla presa della Bastiglia o averne dimenticato gli immortali valori. Per dirla meno politicamente, di gente in giro se ne vede poca solo perché lo scrivente – ufficiale di rotta – ha fornito pessime indicazioni stradali al pilota Sergio, ritrovatosi a guidare su strade sterrate e tratturi di pelati colli montagnosi a forma di panettone tra perplessi greggi e armenti (per smuovere una “bruta vaca” che ostruiva il tratturo lo scrivente si è dovuto improvvisare torero con esibizione di una perfetta “veronica”).
Guadagnata (finalmente) Roncisvalle (località nota per il noto agguato in cui – ogni tanto è sempre meglio dare una aggiustatine alla Storia – non furono i Moros ad accoppare Rolando bensì furono i Baschi) il povero Sergio entra in Pamplona per la quinta volta (tra Encierro, ricerca dei biglietti dei Toros, sbagli di percorso ecc) in due giorni. Meglio comunque abbondare – consiglia giustamente il detto latino – che risultare deficienti.

Tra vecchie “Ferriere” e “Caminos Rojos” nella natura

Hotel Ansotegi Rusticae a Extebarria
Lasciata definitivamente la capitale navarra, si entra nei Paesi Baschi (di cui alle tre province di: Guipuzcoa, capitale San Sebastiàn (in basco Donostia); Vizcaya, (Bilbao-Bilbo) e Alava (Araba) capitale Vitoria (Gasteiz).
N.B.: pregasi non chiedere lumi e spiegazioni sulle origini dell’Euskera, la lingua basca; anche chi ne sa qualcosa tenta solo interpretazioni).
Per la dantesca legge del contrappasso (quantomeno in una sua interpretazione libera e spavalda) nel giro di un solo giorno si cambia habitat di guida, dai tratturi dei Pirenei francesi alle belle autostrade basche (vabbè, a pagamento). Tra mari (a dieci minuti d’auto) e monti (sovrastano il nostro ricettacolo) si dorme a Extebarria in una ex ferriera (attività documentata dal XIV secolo, in seguito fu anche mulino) oggi meglio nota come Hotel Ansotegi (altra scoperta di Rusticae, solo 15 camere, tipico Caserìo basco, di fianco la Casa Palacio del … “Padrone delle Ferriere”!
Solito buon gusto, arredamento nel solco della tradizione, pareti di pietra a vista, travi di legno doc come si usava una volta. E a ciò si aggiunge una buona cena (melanzane ripiene, sgombro arrosto, dessert di Cuajada-cagliata, una buona bottiglia di giusto vino, il tutto per 15 euro a cranio: vedere per credere).
Si lascia Extebarria ricordando il delizioso Camino Rojo, una piacevole passeggiata relax su una striscia di cemento tinta di rosso, lungo un tratto di fiume – con resti di mulini e antichi ponti – che va dall’Ansotegi alla citata località: alberi, quiete, acqua che scorre bucolicamente.

Costa Basca: panorami da scoprire

Paesaggio marino verso Lekeitio
A questo punto della gita ispanica lo scrivente e il suo coèquipier vivono una giornata che più basca (o per maggior precisione, biscaglina-vizcayna, siamo nella provincia di Bilbao) non si può. Complice un tempo a dir poco perfetto, si contemplano le belle località rivierasche di Deva (o Deba che in basco dir si voglia), poi Motrico-Mutriku(e da adesso in avanti non disturbo il lettore con confondente bilinguismo e proseguo esclusivamente in spagnolo-castellano) indi Ondarroa, per giungere al bellissimo panorama di Lekeitio, elegante, accogliente porto naturale chiuso da un’isola alberata dominante una spiaggia ancor più profonda per il gioco delle maree, chiesa-fortezza al termine di un Paseo di ristoranti e bar de tapas (anzi no, nel nord si chiamano “pinchos”, provare quelli del Bar Marina: divini). Davvero un bel posto della costa basca, forse un po’ troppo ignorata, ponga rimedio chi legge, il mixage di Spagna Verde marittima e “sottostanti” terre continentali (quelle del Camino de Santiago) di Navarra, Castilla y Leòn e Rioja (facilmente visitabili in pochi giorni) merita un viaggio.

Ricordando Guernica

Guernica, la vecchia quercia delle Libertà
Si visita per vedere e godere quel che si è visto e si visita per vedere e meditare.
Ciò deve accadere mentre ammiriamo la Casa de Juntas di Guernica.
Al di là del tragico bombardamento durante la Guerra Civile, la costruzione (1826) e il prato circostante (con la famosa quercia ormai morta, un’altra cresce viva e vegeta poco distante ) forniscono una struggente dimostrazione della voglia, del bisogno fisico di libertà delle genti della Biscaglia. Libertà trascritta nei “Fueros” (Leggi) risalenti al Medio Evo e soppressi dal 1876 al 1979.
Si sorvola sullo stop compiuto dai due “Inviati Speciali” a Bilbao, che il “volano” Museo Guggenheim ha reso ormai arcinota.
La gita nord-ispanica sta per concludersi a Valladolid. L’ultima tappa sarà descritta nella prossima puntata (non perderla perché si parlerà della fantastica novità di Atapuerca).

 

———————————————————————————————————————-

KEY GUIDE TCI – SPAGNA (RECENSIONE)

da www.mondointasca.org del 13/1/2006

Bardenas Reales, Navarra

Bardenas Reales, Navarra

GPB ….. una Guida per i viaggi della nuova generazione ….

Spagna

Spagna
KEYGuide, Touring Club Italiano, 2005
Euro 25
La curiosità consistente nel fatto che anche l’edizione italiana di questa Guida è stata stampata in Cina non fa soltanto meditare sulla famosa vicenda della Globalizzazione, ma denota anche una certa diversità del suo contenuto e dimostra gli anni luce trascorsi dal mitico Baedecker alle moderne pubblicazioni turistiche di oggidì.
Ma per rilevare sostanziali e importanti differenze non occorre risalire alla citata Bibbia del Turismo di germanica origine. Basta ricordare le nostrane canoniche Guide (in gran parte dello stesso Touring oppure edite da editori minori ma attenti al segmento di mercato) appositamente scritte per il mercato “viaggiatorio” nazionale e quindi attente a come viaggiava il turista medio del Belpaese.
Panta rei, tutto scorre, ed eccoci pertanto alla già accennata Globalizzazione, e se ad essa non può sfuggire la stampa di una Guida turistica (a tante migliaia di chilometri da dove viene letta) tanto meno può sfuggire il contenuto della Guida stessa: il Turismo, o per meglio dire il modo di fare Turismo, viaggiare.
Per capire come e quanto il Turismo è cambiato, non è il caso di partire dagli albori del fenomeno turistico e dettagliare una storia peraltro non emozionante, dai Grand Tour dei nobili inglesi e centroeuropei del ‘700, alle prime partenze di gruppo dei viaggiatori british nell’era vittoriana (proiettati fino in India o in Egitto quando non escursionisti sulle Alpi Svizzere o fondatori di colonie turistiche sulla Costa Azzurra e sulla Riviera di Ponente). Basta risalire alla nostrana realtà turistica di pochi decenni fa, quando a viaggiare erano in pochi e le loro motivazioni possedevano una base prevalentemente culturale, si cercava l’approfondimento, la conoscenza del dettaglio.
Cambiato il Turismo sono ovviamente cambiate le Guide che conducono quello che adesso si chiama – ed è – il turista mentre un tempo si chiamava – ed era – un viaggiatore.
Ecco allora questa KeyGuide Spagna (Touring Club Italiano) ben allineata e quindi pienamente rispondente alle esigenze di chi oggi viaggia secondo schemi e punti di riferimento ben definiti, accetta e prende nota dei dettagli ma mira soprattutto al sodo. Vabbene la cultura, la storia, la gastronomia (l’uomo è ciò che mangia… eppertanto, se si viaggia…) il Buon Vivere (leggi un posto ameno, diverso, dove riposare, ben descritto e segnalato), ma est modus. Nel senso che una volta una (soprattutto nostrana) Guida turistica entrava nei dettagli (talvolta onestamente pedissequi e pignoli) sull’interno di una chiesa, sulla sala di un palazzo (quel quadro, quell’orologio), sulle specialità di un ristorante o sulla vista da un certo albergo. Adesso i piaceri turistici si sono molto diversificati, viaggia la massa, si vede, si ragiona, si visita per sommi capi e certi dettagli vanno a farsi benedire.
Anche perché molto spazio di una Guida va dedicato ad aspetti nuovi del Turismo (in effetti non tutto cambia in peggio, ed ecco la Guida descrivere centri e posti minori quando un tempo si privilegiavano le grandi città, i loro monumenti e musei) vedi lo shopping. Se un tempo l’acquisto, il souvenir, costituiva un dettaglio, un corollario del viaggio (si comprava quel che capitava, se si trovava un momento libero, ma non si prevedeva del tempo a disposizione per questa necessità) oggidì una moderna Guida Turistica deve soddisfare pienamente gli adoratori dello shopping mediante consigli, segnalazioni, indirizzi. E in questo ambito la KeyGuide vi riesce perfettamente, con dati completi e dettagliati.
Un tempo, al viaggiatore (in effetti un filino snob e non certo abituato a far le corna al proprio sarto o gioielliere o calzolaio) quando mai sarebbero interessati gli indirizzi (e dettagli) di: alimentari e bevande, arredamento e casalinghi, gioielli, calzature, centri commerciali (regolarmente e approfonditamente elencati nella Key)?
La Guida è pertanto moderna (quanto alla grafica, pulita e chiara), polivalente (come detto, soddisfa tutte le esigenze (quando mai una vecchia Guida avrebbe segnalato a –testuale – Gay e Lesbiche dove passare la noche a Barcellona, o a una signorina senza beauty case dove farsi la ceretta?).
Se poi si vuole romanescamente andare a cercare il capello, si potrebbe sorridere (vedi la presentazione Da non perdere) sui Pirenei più alti e asciutti in Spagna che in Francia (solo sulle Alpi – vedi le recenti polemiche geologico politiche – i Francesi vogliono tenersi per loro tutta la vetta del Monte Bianco); o sulla morcilla (tradotta budino nero, con tanti saluti al vecchio sanguinaccio…); o sulle allegre fiestas (ed ecco citate le celebrazioni della Semana Santa, forse sarebbe stato meglio attendere quindici giorni e segnalare la sibaritica Feria….).
Ma questa, direbbe Kipling, è un’altra storia.