(dal dizionario “Paesi & Genti del mondo” di prossima pubblicazione) 

Fosse solo per apparire più geometrici di quei macaronì (degli italiani), quei baloss dei Français per mostrare graficamente il loro Paese invece di uno Stivale hanno scelto un Esagone. Fatto sta che la Francia è grande (ancor prima di De Gaulle) quasi 504 mila kmq (quindi 1,8 volte il Belpaese), conta più di 65 milioni di abitanti, di cui tutti bien sur di essere er mejo … du monde (ça va sans dire, entier), ivi (se non, surtout, soprattutto) compresi quei 12,4 di viveurs viventi nella grande Parigi (la capitale, quella del Lidò , del Moulin Rouge e dei films cochon). Ad ogni buon conto, in Francia si parla quasi ovunque in francese, salvo: 1) A Paris (tragico argò). 2) Nelle Vascongadas (terra basca, ma vacci tu a capire l’euskera). 3) Sur la Cote d’Azur, laddove prevale l’italiano, ma non in quanto terra ex ligure barattata da un Savoia con il Veneto (che però – grazie a Giuseppe II – stava bene com’era…) bensì per la massiccia presenza di italici cumenda e sciurette (capaci, sì e no, di dire bon jour, ma va bene così, ancorchè qualche giorno alla Berlitz…). Motivo locale assai (beaucoup) diffuso: La Marsellaise (storica quella cantata in Casablanca, con i tedeschi incazzati). Infine:1° P.S. “Qualche volta”, i francesi fanno bene le crepes (ma meglio non dirglielo sennò tornano a menarla con la Grandeur). 2° P.S. Per chi non vuol piangere (a dirotto): evitare le canzoni di Charles Trenet (senti La Mer … e parti per la montagna…).