AMARCORD VIAGGIATORIO DI UN ANTICO CURIOSO …

Messico, La Noche de los Muertos (in copertina, Frida Kahlo, ‘Viva la Vida’)
Qualche decennio (tanti) in gita, tra terre e mari, isole comprese (v. prefazione 1° tomo).
NB Paesi ‘Visti’, neretto – Paesi ‘Non Visti’, corsivo.
31° Tomo…. MARSHALL – MAURITANIA – MAURITIUS – MESSICO
MARSHALL
A proposito di questo arcipelago, basta una parola e tutti si appassioneranno alla geografia: Bikini. Trattasi di uno degli atolli delle Marshall (Micronesia, oceano Pacifico) che – dopo aver ‘ospitato’ gli scoppi di alcuni esperimenti nucleari – diede il nome al costume da bagno che più sexy, ed economico (impossibile usare meno stoffa), non si può. Repubblica dal 1990, con una superficie di 181,5 kmq, quasi 53 mila abitanti di cui 28 mila nella capitale Majuro, moneta il dollaro Usa, lingue ufficiali inglese e marshallese. Campano (benino) con la palma da cocco e le licenze di pesca, nonché con l’affitto di una Base Usa (Kwajalein) e altri aiuti dagli States.
MAURITANIA
Nell’Africa nordoccidentale, ex colonia francese, indipendente dal 1960, tanto vasto (più di un milione di kmq) quanto poco abitato (3,720.000), di cui meno di un terzo nella capitale Nouakchott. Unità Monetaria l’Ouguiya, divisibile in 5 Khoum (!), 157° posto nell’Indice di Sviluppo Umano, musulmani sunniti, lingua ufficiale l’arabo (indi il francese, il Poular, il Soninke e il Wolof), gruppi etnici i Mauri (81,5%) eppoi tanti altri. Mica bello: nonostante l’abolizione della schiavitù (1980) si parla di migliaia di schiavi nelle zone rurali …. .
MAURITIUS
Tra Africa e Asia sulle rotte commerciali nell’oceano Indiano, Stella Clavisque Maris Indici. Scoperta (inizio ‘500) dai Portoghesi, prima di essere occupata da Francesi, eppoi dagli Inglesi (indipendenza, 1968), fu emporio olandese (da cui il nome in onore di Maurizio Nassau – Orange). Un milione e 300 mila abitanti (120 mila nella capitale Port Louis), in maggioranza indiani (quindi quasi il 50% induisti) su una superficie si poco più di 2 mila kmq. Lingua, inglese (non ufficiali, creolo – francese e hindi), unità monetaria la Rupia di Mauritius, Indice di Sviluppo Umano, 64° posto (non male). Buona produzione di zucchero, tanta vaniglia. Interessante (molto) destinazione turistica (più di altre più gettonate) per tante motivazioni: cultura, storia, natura e mare (ma attenti alle stagioni, monsoni etc …).
MESSICO

El muerto en bicicleta….
Quasi impossibile (tentare di) descrivere, ‘condensare’ il Messico in poche righe. Non tanto per i numeri: quasi 2 milioni di kmq (6 volte e mezza il Belpaese), 120 milioni di abitanti (di cui ben 21 nell’agglomerato di Città del Messico), unità monetaria il peso ; 77° posto (non male) nell’Indice di Sviluppo umano). Quasi impossibile, la descrizione, per la varietà delle tante componenti le vicende del Paese (geografia, fisica e politica; storia; cultura; genti; musica; economia; folklore; tradizioni). Dal ‘500 colonia spagnola (Hernàn Cortès e gli Aztechi, o se si preferisce, Mexicas, a Tenochtitlan); poi l’indipendenza (1821) indi Benito Juarez e Massimiliano d’Absburgo (fucilato a Queretaro, 1867, dicunt che prima della scarica fatale chiese che gli fosse suonata La Paloma); poi, lungo l’infinito confine gli States gli…. screzi con i soldati Yankees (vestenti una divisa verde, quindi Green Go Home …da cui Gringos); la Revoluciòn (il cattivo Porfirio, i valientes Pancho Villa, Venustiano Carranza, Emiliano Zapata…); e nel XX secolo tanta cultura, Orozco, Siqueiros, Diego Rivera e Frida Kahlo a Coyoacàn; (e aggiungerei pure la meravigliosa canciòn messicana, dai semper alègher Mariachis al grande Agustìn Lara, El Flaco de Oro. Il tutto, claro està, bagnato col Tequila. Ma dove (andare)? Ciudad de Mexico, Queretaro (già dette), Guanajuato, Morelia, Baja California, Cuernavaca (très chic), Aguascalientes (grande tradizione taurina), Puebla, Aca nel senso di Acapulco (ça va sans dire), Guadalajara, Toluca, Monterrey, Chihuahua (poi treno al Pacifico), Canyon del Cobre (in treno da Los Mochis), Oaxaca de Juarez (last but not least, anzi … e chi ci va assaggi la leccornia locale, i Chapulines, deliziose cavallette tostate affogabili nel Mezcal, il Tequila di Oaxaca).
N.B Sempre dalle parti del Messico, ma molto difficile da raggiungere, laggiù nel Pacifico, la Isla de la Pasiòn o Clipperton (antan messicana poi occupata dai francesi) fu teatro di una fosca vicenda ricordata in un patetico film con Pedro Armendariz: nel 1914 (anni di revoluciòn, quanti casini sulla terraferma) la guarnigione (soldati, donne, bambini) fu dimenticata (!), disperazione, fame, cannibalismo, pochissimi sopravvissuti quando finalmente apparve una nave da guerra Usa. Meglio dimenticare la Isla de la Pasiòn e tornare alle allegre musiche dei Mariachis. Non senza un consiglio: andare in Messico a fine ottobre per vivere la Noche de los Muertos (chi scrive ha vissuto un’esperienza indimenticabile, e imparato tantissimo…) nei cimiteri di Tzintzuntlan e Arocutìn, a pochi km da Patzcuaro (Michoacàn). Què viva Mexico! (non solo nel senso del celeberrimo – ahinoi incompiuto – film di Ėjzenštejn). E mai dimenticare gli umili non meno che saporiti Chapulines di Oaxaca (foto ricordo a fianco) perchè non si vive solo di caviale ….
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