AMARCORD VIAGGIATORIO DI UN ANTICO CURIOSO …

Francia, Arles, eleganza e tradizione … (in copertina: Francia, “Giovanno d’Arco”…)

Qualche decennio (tanti) in gita, tra terre e mari, isole comprese (v. prefazione 1° tomo).
NB Paesi ‘Visti’, neretto Paesi ‘Non Visti’, corsivo.

21° Tomo….  FRANCIA – GABON – GAMBIA – GEORGIA

FRANCIA
Quando si dice gli scherzi di Madrenatura. A causa delle silhouettes dei loro Paesi, gli Italiani chiamano l’Italia lo Stivale, mentre, per i Francesi, la Francia è l’Hexagone. Una nation, quest’ultima, che può vantare una superficie (compresa la napoleonica Corsica, rubata dai francesi, secondo i genovesi a loro, secondo una rivendicante canzone fascista, all’Italia) di 544 mila kmq, quasi il doppio del Belpaese (per l’esattezza1,8 volte) ed è abitata da 65 milioni di citoyens di provenienza variè (i Francesi furono tra i primi in Europa a figliare con un certo risparmio). Capitale della Republique è la Ville Lumière, più nota come Parigi (quasi 12 milioni e mezzo tra parisiens, pieds noirs e algerini doc non pieds noirs), forse la mèta turistica più gettonata nel mondo (ma solo perché a Londra non ci sono le Folies Bergère e il Lidò, tuttora terra promessa dei viaggi dei cral italici, come ai tempi del dopolavoro fascista per andare a vedere Josephine Baker).

Charlie Hebdo… aux armes…. citoyens …

Per i Francesi, i Tedeschi sono (spregiativamente) i Boches, mentre, da un po’, agli Italiani non è appioppato il beffardo soprannome Macaronì (sostituito dall’aneddoto del General De Gaulle  – quello che considerava ingovernabile un Paese come il suo, in quanto producente più di cento tipi di formaggi… –  che, alla domanda su cosa ne pensava dell’Italia, alzava le braccia e guardando verso il cielo sospirava “Ah, les Italiens…”). In Francia c’è stata pure una Revolution (che fece… perdere la testa a tanti), hanno inventato la roulette  e per loro fortuna si sono tenuti il Papato (Avignone) soltanto l’èspace d’une nuit (o poco più) …. Sempre a proposito di simpatie tra Latini, gli Spagnoli chiamano i Francesi gabachos (ça va sans dire, spregiativamente) e durante la resistenza all’invasore Napoleone, la guerrilla (lì nacque il nome) cuccava i groignards della Grande Armèe e li metteva a bagnomaria nelle botti (piene). De toute façon le migliori escargots sono quelle à la bourguignonne, nel Pallone è più brava l’Italie ma il Tour de France è più bello del Giro d’Italia. Aaahhh nel 1881 la France fregò la Tunisia all’Italia (anche per questo, una sessantina di anni dopo, il Belpaese fece la guerra, ‘lo dice’ una canzone fascista, “alla Francia ingrata…”, se non che la perdette… e vabbè…).    

GABON
Ci sta tutto in un’unica info (senza punto e capo…). Nell’Africa, sull’Atlantico, ‘sopra’ la Guinea Equatoriale, ‘sotto’ il Congo, repubblica, presidente Bongo (il primo che ride…), circa un milione e 800 mila abitanti in quasi 270 mila kmq, capitale Libreville (più di 700 mila), moneta il Franco Cfa, colonia francese fino al 1960, Indice di Sviluppo Umano 109° posto (mica male, si pensava peggio, ma c’è di buono che sono in pochi e c’è pure un po’ di petrolio), gruppi etnici troppi (da scrivere), religioni (cattolici 45%, protestanti 28%, musulmani 12%), Turismo poco (o quasi ….).

GAMBIA
Non ricorda come (mediante quali voli) ma ricorda il perché (curiosità e ricerca di mete per turisti, meglio se viaggiatori), fatto sta che lo scrivente finì (pure) in Gambia. Nei tempi in cui la capitale (il Gambia, popolazione totale 2 milioni, indipendente da Londra dal 1965, è grande più o meno quanto l’Abruzzo) si chiamava ancora Bathurst, mentre, ai nostri giorni, è ‘diventata’ Banjul (31.000 abitanti, il cui agglomerato urbano, però – informa il Calendario Atlante De Agostini – ne assomma poco meno di 800 mila).

David Livingstone, lui sì che se ne intendeva di Africa …

Mica facile trovare il Gambia, anche sulla carta geografica: trattasi infatti di una striscia orizzontale di territorio (british colony fino al 1965) lungo l’omonimo fiume, incuneata nel (ex francofono) Senegal. Gruppi etnici, dietro ai Mandingo (35%) alcuni, anzi, tanti, altri (tra cui i Wolof, lingua ufficiale con l’inglese). Messo male quanto a Indice di Sviluppo Umano (173° posto). Tante arachidi, un po’ di foresta nell’interno. Curiosa  (quantomeno per il nome) l’unità monetaria: il (o forse la) Dalasi (diviso/a in 100 Butut…)… .    

GEORGIA
Paese del Caucaso (sponda mar Nero) che i georgiani chiamano Sakartvelo (mentre i cognomi finiscono quasi tutti in “shvili”, mah). Un posto incasinato. In zona, infatti, oltre agli (ovvi…) georgiani, convivono (si fa per dire) armeni, turchi, azeri o azebaigiani, russi, curdi etc etc (senza contare, in ‘Georgia e dintorni’, le più o meno secessioniste Abkhazia e Ossezia). Repubblica presidenziale dal 1991 (in precedenza appartenente a quella Urss “appartenuta” a Stalin, georgiano di Gori) ‘grande’ 57.179 kmq, con 3.700.000 abitanti (di cui meno di un terzo nella capitale Tiflis). Religione, ortodossa; sviluppo umano, 70° posto; unità monetaria, il Lari (diviso in 100 Tetri); tra le entrate i ‘diritti di passaggio’ dell’oleodotto mar Caspio – Turchia. Bella (e … curiosa) la bandiera con 5 croci (tanti secoli fa vessillo di un regno Georgiano). Non male i vini (mica per niente Stalin tirava su certe ciucche…).