Forse non “meravigliosa”, come ‘diceva’ il titolo di un noto, antico (1946) film e, forse, nemmeno “bela” (come, decenni fa, cantava alla tivù un duo proveniente dalla sponda longobarda del lago Maggiore).
Ad ogni buon conto, oltre a (poter) esser considerata “meravigliosa”, quindi più che “bela”, la vita potrebbe financo esser ritenuta “strana”.

Dion, museo… ma che purcaciùn, quegli antichi ….
E provvedo immantinente a spiegare alla cortese aficiòn lettrice il perché della (eventuale) “stranezza” appioppata alla nostra esistenza (beninteso al netto del Coronavirus e, soprattutto, dell’attuale team ministeriale, peraltro democraticamente voluto dal poppolo).
Mattina, circa le 8, da poco svegliatomi e infilate vestaglia & babbucce, son lì, in cucina, ‘in grazia di dio’ (diceva il Gian Franco Pronzati) o se si preferisce (direbbe il Roberto Cossa) ‘tranquillo’ (e chi scrive aggiungerebbe, vabbè in un ‘italiano di Biella’, e pardòn madàm, se perbenista, “senza nessuno per le balle”).
Dopodichè, come la formica della barzelletta (quella con la cicala, è bellissima e a gentile richiesta posso contarla) di cui alla favola di La Fontaine, mi avvicino ai fornelli. E ‘giuntovi davanti’ (ai fornelli) mi accingo – stranamente riuscendovi – a far sortire il gas per scaldarmi un cafesinho.
Tutto bello (pertanto) e soprattutto, tutto ‘tranquillo’ (Roberto Cossa, già detto) eh?
E invece (te pareva) “tranquillo una beata fava”! E sherlockianamente mi spiego.
Sul pavimento della cucina si muove un’ombra, che progressivamente si ingrossa, fino a materializzarsi (da cui una certa paura, perché le ombre, almeno ‘certe’ ombre – quelle/a di chi sai tu – se proprio non ‘menano’, quantomeno, al notarle/a, ti caghi, appunto, addosso).
E infatti, appena apparsa, la suesposta ombra, non nasconde una certa udibilissima incazzatura materializzantesi in una dura (presente il Terrore della Revolution Française?), non meno che tremendissima sentenza: “Il gas non si accende così”!!!!!!!!!. (Dissolvenza: il tempo di correre in bagno, perché mica te la puoi “far sotto” in cucina….).
La “vita” sarà anche “bela”, ma, ritrovarsi a (lustro più lustro meno) quasi un secolo d’età…. senza (nemmeno) saper “come si accende il gas” … beh … signori della mia cortese aficiòn lettrice, mi rimetto alla Vs clemenza …. .
Ciao, mondo crudel (e tirò la catena….)…
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