Ha chiuso bottega (e, leggo sui giornali, ma quanta gente ha lasciato in giro? ohèi la peppa! l”operazione ritorno’ dei ‘dispersi in viaggio’ sembra un controesodo biblico), questa mitica, o quantomeno storica, istituzione turistica, roba che, ai miei tempi (parlo del FuTurismo ….), se uno avesse detto che la WL avrebbe “tirato giù la clèr” lo avrebbero portato dritto al Neurodeliri.
C’è, però, da precisare (vicenda che però gli addetti alle cronache turistiche del “Corriere della Sera” non hanno spiegato) che la WL non era più, soltanto, un normale tour operator (tipo quelli specializzati in ‘outgoing’ – facenti viaggiare – e in ‘incoming’ – accoglienti il viaggiatore).
La WL era ormai diventata un bestiùn che, da normale (e già enorme) tour operator, si era trasformata in tutto, ma proprio tutto, ciò che attiene il mundillo del tempo libero, tipo alberghi, compagnie aeree, ristorazione e chi più ne ha più ne metta (mancava solo che facesse merendine per turisti in escursione e pornoguide per giovani voyeurs in gita ad Amsterdam a veder le donne in vetrina…..).
Solo che, ormai, financo i duri e puri del ‘solo’ (viaggi e basta) business del Turismo fanno fatica a campare.
I motivi? Mah. Ad ogni buon conto, commento da sempre, almeno nel Belpaese non c’è posto per il ‘travel consultant’, per il semplice motivo che la cosiddetta gente evita le info di chi sa (ma criminosamente vuole essere pagato, sia pur poco), per capirci, quel personaggio in english detto ‘travel consultant’, e ai suoi consigli preferisce quelli dell’amichetta che, la domenica, uscendo da messa, ‘gli dice (beninteso “a gratis”) in che albergo andare’… .
A ‘sto punto, e ciò premesso, lo zompo/crack della WL non mi sembra, poi, così strano…
Scrivi un commento