Galop Finale…. 20 – 24 Agosto…..

Romagna solatia, nelle terre dei Guidi e Malatesta… (in copertina: ‘Zuccherini’ al Forno di Sant’Alberto…)
Sta compiendosi la seconda settimana del mio Buen Retiro a Ro Ferrarese, storico ospite c/o la “Beicamina” avita residenza campagnola del Nicola, nel ‘700 convento descritto dal Bacchelli nel Mulino del Po, quel tremendamente palloso libro che, con l‘Ulysse di Joyce, e la ancor meno allegra Metamorfosi di Kafka, tutti giurano di aver letto (probabile) ma (più certamente) nessuno è arrivato alla fine. Da cui si evince che la mia tradizionale, estiva presenza a Ro, riva destra del Po, nulla ha a che vedere con il Genius Loci locale, il divino Vittorio Sgarbi. Il divo del Jet Set Tivù che, a una innata e indiscutibile intelligenza (essere) abbina l’altrettanto fantastica capacità (apparire) di sapersi vendere bene. Forse più brava la sorella del Vittorio, Elisabetta, meno blablabla, ma qui mi fermo e non trancio giudizi datosi che i miei rapporti con la locale Farmacia Sgarbi si sono limitati a un lontano acquisto di Alka Seltzer post ciucca.
Due settimane estive sulle rive del Po sarebbero tantine, se non fosse che, oltre alla felice posizione strategica di Ro (Ferrara, il Delta, il Polesine, Rovigo, Verona, eppoi non sono così lontane Venezia, Bologna e la palladiana Vicenza) nel territorio gli appeals sono tanti e mica da poco. Cito le rive del Grande Fiume (epperò un filino, anzi, parecchio a secco, cacchio, non piove più) e alcune località e paesi che (come antan si diceva turisticamente) “valgono una visita” (nè manca qualche struttura alberghiera locale, a contatto con la natura, quindi presenza straniera, eppoi tutte quelle residenze campagnole degli Estensi, le magnifiche Delizie).
Mentre tra le attrazioni strettamente roensi (lodo ancorchè a costo di essere accusato di ubriachezza molesta da qualche perbenistadi complemento) oltre alla già lodata sgarbiana farmacia cito due bar siti sulla trafficata SS Rovigo – Ferrara, laddove l’alto livello degli Spritz ammanniti si abbina alla venustà delle ammannenti (una dose viepiù generosa di Campari se accompagni la richiesta con quell’atteggiamento ammirato non meno che smarrito del vecchio tombeur des femmes appetto a una bela burdèla ….).
Ma ogni Buen Retiro, si sa, per risultare tale devo essere convenientemente nobilitato da buone frequentazioni, meglio ancora se esperte del territorio (quindi escludo i deliziosi compagni di vacanza, il ramo romano della stirpe del Nicola, persone assolutamente per bene nonostante il loro tifo per la Roma…). Confido pertanto in alcuni Geni Loci (quindi ferraresi). Uno, al secolo l’Umberto, è figo mica da poco ma hai un bel da usarlo come specchietto delle allodole: bastano pochi istanti e le femmine indigene, ormai sgamate, si buttano sullo specchietto e ignorano il matusa che lo accompagna (che a quel punto decide di ridurre la frenetica attività mondano/sessuale, sperata a Ro, ad alcune fotografie del panoramico, e stagionato il giusto, lato B della A. sempre allegra e quindi sorridente bela tosa).
Da cui si evince che, se si parla di cultura, alla fine della fiera non ti resta che andare in giro col Marco. Quello sa tutto, e mentre passa dalla descrizione dell’assedio di Sebastopoli alle battaglie fluviali tra Venezia e Ferrara per il dominio del Po, ti infila in un bar accolto a sorrisi dalla solita bella ammannente gli Spritz (foto ricordo a Cologna)
Ma Panta Rei (se ben ricordo), tutto scorre, nel senso che al termine delle due suesposte settimane roensi mi trasferisco al Lido di Spina (peraltro già fatto visitare pochi gg prima al mio diletto nipote Xavier). Laddove devo (o quantomeno ce provo) rendere più ridanciani e sereni gli ozi del mio amico P. Imperocchè, provate voi a trascorrere le meritate (anche a Milano vige per P. una sorta di legge marziale…) ferie con mogliera, laddove quest’ultima, ogni volta che ti dice “tesoro” ti impone una corvèe che nemmeno Marmittone nel Corriere dei Piccoli …. “Tesoro” – pausa- “vai a pulire il frigo” … “Tesoro” – pausa – “chiudi la porta del bagno” …. due marroni che, se non arriva un amico a farti evadere, ti ritrovi con la paura di esserti preso l’orchite….…..
Ecco pertanto scattare l’Opa (Operazione P. Arciplagiato), previe info (dai soliti Servizi ) su orari e abitudini balneari della Sciura di P. ai Bagni X, laddove l’Intelligence precisa che per andare a inquinare l’Adriatico mediante semicupio indossa pure! (per la Serie “Non c’è limite al peggio”) un (si spera abbondante, comunque non Bikini) costume ‘Due Pezzi’ (da cui fuga terrorizzata – con abbandono di paletta & secchiello – da parte di innocenti bimbi esteti).
E fu così che il qui scrivente e P., felicemente evaso dai “Tesoro” della SS (al secolo) Sciura Sirenetta raggiunsero in grazia di dio le dolci colline romagnole “cui tennero Guidi & Malatesta” (vabbè, bella l’ode all’amata Romagna, ma – il Pascoli non me ne voglia – forse più lacrimante del lecito, senza parlare, poi, della Cavallina Storna a cui manca solo qualche migliaio di mosche cocchiere che le mangiano la groppa e vai con la sfiga totale). Una gran bella (Strozzapreti allo Scalogno e Formaggio di fossa, inclusi) gitaì, quella appenninica (ma perchè? …. ça va sans dire: P. è mio Buffalo Bill personale, nel senso di Scout e interprete di quella sorta di idioma Sioux parlato nelle Romagne).
Aaaahhh….(dimenticavo…. la gita rumagnola con P.) … Torriana, il Poggio, il magnifico Borgo, i “Malardot” e la gran vista su Rèmmin/Rimini e San Marino….
il tutto alla prossima puntata ….
per mondointasca.org
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