13 – 14 AGOSTO, domenica – lunedì.

Olinda (Brasile, Pernambuco) divertente artigianato….

Due giornate definibili “interlocutorie”, ma solo per la “tranquilla vicinanza”, da Ro, della bella Ferrara e della sponda destra del Po (si noti l’estrema concretezza contadinesca padana, da cui nomi e parole contenutissimi, non si sciupano, si risparmiano financo le pur gratuite lettere dell’alfabeto…  Po… Ro… ). Queste, le due mète turistico – culturali che il mio querido Xavier vorrà, o meglio, dovrà conoscere (preferisco un nipote meno abbronzato ma più intelligente grazie alla conoscenza di bei posti e/o città d’arte, piuttosto che un discendente pirla con la tintarella ma con scarse nozioni sul Duomo di Milano? Fate voi…).

Posti vicini, Ferrara e il Po, ai quali, è Ferragosto e siamo in campagna oltre che in vacanza, ci recheremo sommariamente agghindati, non certo “Nudi” (“alla mèta”) come invocò (da queste parti, e mi riferisco alle ’adiacenti Romagne) il cav. Benito Mussolini.
E per la precisione, al Po, da Ro, ci si va anche a piedi, mentre, se è un po’ lunghetta andare a Ferrara ‘pedibus calcantibus’ (15 km) puoi arrivarvi in una ventina di minuti d’auto. Solo che, in tal caso, quand’anche guidassi, con, al massimo, la seconda marcia innestata, ti cucchi una bella multa per eccesso di velocità (laddove non smetto di pensare, fermamente, che questi “massimi”, che in realtà sono “minimi” di velocità – quasi si spegne il motore – siano decisi a capocchia dai Comuni soltanto per il nobile fine di fare cassetta mediante contravvenzioni, che – con tutto il rispetto – mi permetterei di definire “furti legalizzati”, perché la sicurezza è un’altra cosa…).

Ferrara…. buon appetito….

Quanto ai due Sightseeing Tours da me previsti per il mio specialissimo cliente nonché Vip nipote, quello ecologico prevede una tratta in bici (ben 4 km fors’anche 4 e mezzo, però x 2 in quanto a/r) dal ponte tra Ro e Polesella a Guarda, sulla citata, bellissima Ciclabile della Riva Destra. Geniale non meno che turisticamente assai valida (tant’è che oltre ad alcuni cicloamatori indigeni noti anche stranieri adusi a praticare un Turismo intelligente):
Su quei panoramici argini voluti ad agricola protezione dalle oggidì elegantemente dette esondazioni (un tempo, straripamenti) si snoda una comoda striscia d’asfalto (solo bici tranne qualche lenta auto diretta ai pochi capanni con rete da pesca ‘a bilancia’) lunga ben 125 km, protesa da Stellata (occidente della provincia di Ferrara) a Gorino, e siamo già abbondantemente nel delta del Grande Fiume.

Lungo tanto itinerario, un Turismo che non t’aspetti. Da una fedele riproduzione (un tempo, in questa geografia del fiume se ne contavano una cinquantina….) di un “Mulino” (appunto…. “sul Po” e vai col Bacchelli…. epperò che palle, quanto a noiosa pesantezza …. forse lo supera solo la proustiana “Recherche” ….), sponda emiliana, noti un vero e proprio miniporto, sponda veneta, a Polesella, per l’attracco di vere e proprie navi da crociera risalenti il Po post partenza dalla laguna di Venezia. Dopodichè, sull’acqua, motoscafi e sciatori, qualche barca, chi pesca (ormai pesci così così, un tempo storioni sinonimo di caviale), e ci sono pure villaggi turistici con darsena (clientela italica pochina, tanta quella nordeuropa, silenzio, riposo, un paio di mezzilitri di quello buono e cappellacci di zucca).   

Geometrico traffico aereo…..

Questa, la parte finale del Po, prima della Delizia della Mesola (quanto furono Grandi, già detto, quegli Estensi….), eppoi il delta….
Quanto a Ferrara, potrei definire “duplice” la motivazione della visita compiuta da Xavier e dallo scrivente ispirata secondo i più deontologici livelli professionali. A una sommaria e abbastanza veloce visione dei più preclari monumenti (Castello, il “Diamanti”,  il Duomo e “Schifanoia”) ho pensato bene, stante la decisa aficiòn tennistica del ragazzo, di condurlo in pellegrinaggio al “Marfisa” (d’Este), storico, ma soprattutto mitico Club di Tennis forse unico al mondo (dove la trovi una porticata Club House tanto storica, roba risalente agli Estensi?). E oltre che un pochino di Storia (quella con la S maiuscola) Xavier apprende pure un po’ di letteratura (vabbè, in ‘sto caso a proposito di una vicenda tanto triste quanto stupida….). A causa delle Leggi razziali, nel 1938 Giorgio Bassani venne “espulso” dal “Marfisa” (e lui “si vendicò” col “Giardino dei Finzi Contini”….). Da Ferrara si torna a Ro.

x mondointasca.org