10 AGOSTO, giovedì.

‘Fritada’ alias Porchetta “A la Ecuadoriana” (però sulle Ande), tipico menu ferragostano nel basso Capalbiese …..
Ro Ferrarese. Do un occhio alla stampa quotidiana in attesa dell’arrivo, dal Lagh Magiùr, della mia balda “tribù mista”. Composta, come già accennato, dalla mè sciura, più il nipote Xavier, più una bracchetta francese, al secolo Grasse, e da Tommy, epagneul-breton extremeño (quindi mio ‘corregionale’ per il curioso dettaglio che appartengo – non mi si chieda, però, come e perché – alla Asociaciòn dei Periodistas dell’Extremadura, senza contare, poi, che “scrivo come un cane…”, bella eh?).
Stampa quotidiana che però tra quella cartacea (che ha ancora una sua utilità in quanto utile per tirar su le cacche dei due sullodati quadrupedi, sennò nessuno compra più il giornale) e quella online, riservano solo amare e/o inutili notizie. Quanto a quest’ultime, le info inutili, apprendo ad esempio, dal “Resto del Carlino”, che Casini (toh, esiste ancora, vabbè intendo dire politicamente parlando, lo credevo scomparso dal Paleozoico della Seconda o Terza Repubblica) “loda il codice Ong” (meno male… sennò chissà cosa ne avrebbe detto il Caro Lìder nordcoreano …) e che, a Viareggio, un “Sindaco a tavola in bermuda lo cacciano dal ristorante”. Ma no problem, perché tra le news un filino più serie c’è quella (“lo dice” sempre il “Carlino”) del “Far West Italia”, laddove a Foggia (“Mattanza in Puglia”) i killer di una banda hanno fatto fuori un boss di un’altra banda nonché il lui cognato. Dopodichè, già che c’erano, hanno pure bucherellato fino a decesso due pover crist che, passando da quelle parti avrebbero anche potuto divenire testimoni (eppertanto ta-pum). Da cui il modesto quanto disinteressato consiglio di non rischiare passeggiate in tutto il Belpaese, isole comprese, datosi che, anche nel Veneto, “Ok Corral con resa dei conti tra Rom” (come il Sean Connery a Istanbul, solo che 007 mica sparava pallottole veraci).
È frattanto apparsa a Ro (Ferrarese) la mia “tribù mista” nel bel mezzo di una sorta di uragano (ohèi, politici, il tempo sta cambiando, ominciano a menarla con la storia della “desertificazione”, mica il caso di parlarne e tentare qualcosa?), uno sfaccimme di vento e acqua che, saprò poi, ha devastato le non lontane spiagge e lidi (laddove, alle prime nubi, i soliti vicini di ombrellone avranno per certo esclamato il canonico “L’estate à finita”….).
E parimenti finisco queste “Confessioni di un Roense” (ancorchè provvisorio) riservando le forze letterarie per imminenti imprese Gran Turismo (fugace gita al Lido di Spina ai Bagni del William scortato dal Paolo nonché un audace tour, coèquipier il Lìder Maximo di mondointasca.org, fino a Predappio, beninteso non in nostalgico pellegrinaggio ‘fasista’ – sono un sincero democratico anche senza abbeverarmi al Pensiero di Casini – bensì a trovare i Dolcini).
Di tutto quanto sopra, ça va sans dire, riferirò doverosamente (se c’è posto per quel che dice Casini, uno spazietto sia pur piccolissimo spero di meritarlo pur io….)….
per mondointasca.org
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