Ryanair non solo manterrà Bergamo come base operativa ma volerà anche da Malpensa ….
A dimostrazione che la compagnia aerea inventata dall’omonimo signore irlandese sta andando alla grande (e sta a vedere che tra breve non diventi anche intercontinentale, leggasi America e/o Asia…). Scherzi della vita, ma a ben pensare sarebbe anche il caso di meditare più fondo sulle capacità e sull’onestà di una classe politica e di una classe imprenditoriale di un “certo Paese”. In un (non ricco) posto isolato del pianeta (tale è l’Irlanda) spunta un giovane che si dà da fare nel trasporto aereo con ‘ascendente turismo’ e crea un colosso che porta in giro milioni di persone rivoluzionando il mondo dei viaggi. In un “altro Paese” (pieno di blablabla e di sedicenti managers) una compagnia aerea (che si fa pure chiamare ‘di bandiera’) nonostante sia ‘based’ al centro del ‘mondo turistico’ (‘quel Paese’ è stato per decenni in testa alla classifica degli arrivi di visitatori e viaggiatori) ha continuato regolarmente a perdere soldi (altrettanto regolarmente ‘ripianati’ da Pantalone) in continuo sfinimento per lo stato debitorio. E tra tanti tragici “puf” (debiti) di “quella compagnia (di bandiera)” gli unici a fare sempre soldi sono stati i presidenti (dai lacchè pure definiti ‘managers’) che si sono succeduti – forse non capaci, visti i risultati -, gente ‘messa lì’ dalla politica, una mano lava l’altra – gargarizzando prebende mensili da favola e “buonuscite” da sceicchi. Fin quando altri sceicchi (quelli veri, con i soldi, mica ricchi solo di blablabla) non han comprato “quella compagnia” e una ‘regolata’ (vabbè, han dovuto ‘metter su’ il ‘solito presidente’, ma – si spera – solo per far scena) sembra che stiano cominciando a darla (esuberi). E brava (concretezza e meno blablabla) la balda Ryanair….
(foto, Eugene Smith, della Magnum, ‘Spanish Village’, Deleitosa, Extremadura, 1950)
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