Robb de matt, cose da matti.
Cosa non ci tocca leggere.
Siamo qui che (salvo qualche aperipirla che a Milano va ad aperivibrionarsi solo perché aperiscemo), siamo qui, dicevo, che non ci lasciano uscire di casa, quasi quasi non ci lasciano (nemmeno) guardare fuori dalla finestra.
Roba che, a rischio dell’ergastolo, poche ore fa mi era financo venuta voglia – “Il pericolo è il mio mestiere” – di attraversare (nonostante prevedibilissimi posti di blocco presidiati dai ghisa del Comune di Milano) il cortile di casa.
Consulti i giornali e leggi, guardi i tiggì e vedi che, al massimo, 2 volte al giorno, ti è permesso andare (fa anche rima) dal tinello al cesso, beninteso di casa tua.
Per non parlare, poi, della beffa storica, laddove mi riferisco al dettaglio che siamo tornati  indietro a controlli, ‘dogane’, tipo quelli esistenti tra Regno del Piemonte, Ducato di Parma, Lombardo-Veneto e compagnia cantando….).
Epperò mai disperare.
Oltretutto ci viene in aiuto qualche ufficio straniero del turismo.
Perché, vabbè mettere le mani avanti (nel senso di fare un po’ di rèclame anticipata) ma proporre oggidì di partir e andare in X Y Z quando costì è persino proibito attraversare un ponte sul Po, beh…. .