CAMINO DE SANTIAGO (abc, storia, itinerario, compostela, etc etc…)
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IL CAMINO DE SANTIAGO
LA VICENDA
Se si tiene conto dell’importanza del Camino de Santiago (Goethe scrisse che “L’Europa si formò con i pellegrinaggi a Compostela”) in un continente che nel medioevo costituiva gran parte del mondo conosciuto e per secoli propagò la sua cultura nel resto del pianeta, non è azzardato definire la Ruta Jacobea non solo una ‘autostrada della fede’ ma anche (se non soprattutto, la percorrono tanti non credenti) una valida componente della storia e del sapere universale.
Le vicende del pellegrinaggio che recentemente ha riacquistato grande popolarità (e detto poco piamente è diventato ‘di moda’, soprattutto, accade nel 2010, in occasione di un Anno Santo Compostelano, o Jubilar, o Xacobeo celebrato quando il 25 luglio, Santiago Apostol, coincide con la domenica) risalgono, tra storia, leggenda e personaggi che lo ispirarono, a due momenti dell’era cristiana. Con inizio nella Palestina delle predicazioni di Gesù.
Nato poco lontano da Nazareth, a Jaffa, figlio di Zebedeo e Salomè, Santiago (Giacomo), con Pietro, Andrea e il fratello Giovanni fu discepolo prediletto del Nazzareno e venne da lui definito Figlio del Tuono per il carattere risoluto e deciso. Un ardente temperamento che secoli dopo gli valse il soprannome di Matamoros (ammazza mori) simbolo ed emblema della Reconquista della Spagna invasa dai musulmani. Appreso da Gesù il Verbo di Dio, Santiago El Mayor fu, leggenda o no, ‘inviato’ –in greco antico ‘apostolo’- a predicarlo in Portogallo e in Galizia (nel nordovest della Spagna). E’ invece storicamente certo che Giacomo concluse in Palestina la movimentata esistenza decapitato da Erode Agrippa nel 42 d. C..
Un paio di anni dopo, ritenuto che tanta opera di evangelizzazione andava onorata, due suoi discepoli, Atanasio e Teodoro decisero di trasportarne i resti nei luoghi ove il primo martire degli apostoli aveva predicato. Dato che si parla di possibile leggenda, già si sa poco della navigazione fino alle coste ‘gallegas’/galiziane e ancor meno si conosce sulla sorte del sepolcro una volta approdato a Iria Flavia (l’attuale Padròn, famosa non solo per la produzione di piccoli peperoncini verdi, talvolta piccanti, ma anche per aver dato i natali al premio Nobel Camilo Josè Cela). D’altro canto la storia stava entrando nei Secoli Bui e la scomparsa dei resti di un sia pur importante apostolo del cristianesimo, oltretutto in un remoto angolo dell’Europa occidentale, dalle parti della romana Finis Terrae, Finisterre, non tardò a entrare nell’oblio. Fin quando, trascorsi quasi otto secoli, nell’813 (secondo altri l’820), un pastore di nome Pelayo riferì di aver visto sul monte Libradòn una stella indicante un tumulo. Venuto a conoscenza della vicenda, Teodomiro, vescovo di Iria Flavia, ordinò opportune ricerche e all’annuncio che era stata rinvenuta un’arca di marmo decise, per rivelazione divina, che si trattava della tomba di Santiago Apostol. Fine della (probabile) leggenda. E inizio della realtà storica del Camino, con Alfonso II ‘il Casto’, re delle Asturie, che ordina l’erezione di una chiesa sul luogo sacro, intorno al quale sorse un centro abitato chiamato Compostela, da Campus Stellae, l’astro che segnalò dove riverire il Figlio del Tuono. Il sovrano, poi, recandosi da Oviedo al santuario dell’apostolo, divenne il primo Peregrino (Romero era chiamato chi procedeva in Romerìa a Roma, Palmero a Gerusalemme) del Camino che si avvia a compiere 12 secoli di vita. Un’età portata assai bene, rinvigorita da una rinascita decretata dalla recente popolarità (più di 150.000 persone hanno percorso l’itinerario nel 2009) e dai riconoscimenti ricevuti (Bandiera del Consiglio di Europa nonché Primo Itinerario Culturale Europeo). Una seconda giovinezza dovuta anche ai nuovi e tanti modi di percorrerlo. Oltre alla maggioranza di tradizionalisti, e meno abbienti, che si recano a Santiago mercè l’umile e povero “cavallo di san Francesco”, e a pochi altri che, invece, un vero giumento (un tempo riservato a nobili e prelati) lo montano davvero (esiste infatti una proposta turistica del Camino a Caballo), molti sono i viaggiatori in bicicletta (meno in moto), in auto (secondo la formula Fly&Drive), in bus.
PRIMO PELLEGRINAGGIO
Quanto al primo pellegrinaggio, quello di Alfonso ‘il Casto’ non ebbe immediati imitatori, sia per le precarie comunicazioni del tempo, sia per le difficoltà di culto dei cristiani nella Spagna occupata dai musulmani (salvo il citato regno delle Asturie). Né, a proposito di pericoli, vanno dimenticate le scorrerie dei terribili Normanni sulle coste atlantiche. Ma a debellare l’Islam provvide Santiago, che il 23 maggio 844, a Clavijo, mediante la sola apparizione ai soldati del re Ramiro I vinse la battaglia che segnò l’inizio della Reconquista. E diede il via al Camino, perché la notizia di tanto portentoso miracolo entusiasmò e incamminò i fedeli verso la tomba del Matamoros sul percorso segnato dalla Via Lattea (titolo di un film di Luis Buñuel sul pellegrinaggio di Jean e Pierre – Michel Piccoli e Laurent Terzieff- a Compostela). Dopo re Alfonso, tra l’incalcolabile moltitudine di Peregrinos che nel corso dei secoli si recò al Campo della Stella non mancarono altre teste coronate, nobili, famosi personaggi della storia e financo santi.
Nel 1125 Matilde, figlia del re Enrico I d’Inghilterra, navigò fino a La Coruña e di lì proseguì a piedi (i pellegrinaggi a cavallo iniziarono nel XV secolo) verso Santiago. A metà del ‘200 i conti di Conti di Barcellona, signori della Catalogna, istituirono un servizio speciale di guide per gli ospiti che attraverso l’Aragona e la Navarra venivano accompagnati alla Cattedrale dedicata al Figlio del Tuono.
I Re Cattolici, Isabella di Castiglia e Fernando di Aragona, nel 1488 pellegrini a Santiago, vollero la costruzione di un edificio (Albergue, posto di accoglienza) per chi necessitava un tetto e una scodella di zuppa dopo tanta Peregrinaciòn.
Curioso, non meno che costoso e di lunga durata, fu il viaggio, meglio dire una spedizione, del principe ereditario e poi Granduca di Toscana, Cosimo de Medici. Partito da Firenze il 18 settembre 1668 con un seguito di 27, poi 39, amici e servitori (nobili, confessore e cappellano, staffieri, cuochi, interpreti) il signore arrivo solo il 3 marzo dell’anno seguente ad “abrazar la imagen del Apostol, colocada sobre el altar de la catedral”.
In … Camino….
E se un ricco o potente non poteva, per pigrizia o impedimento, recarsi a riverire l’Apostolo, si poteva ricorrere al “Camino per delega o procura”: nel 1312 il francese Yves Lebreton percorse la Ruta Jacobea in nome e per conto della contessa di Artois.
Tra i personaggi religiosi due sono i santi che si recarono a Compostela: uno, consacrato da più secoli è patrono d’Italia (“Francesco per sua divozione andò a santo Jacopo di Galizia”); l’altro, Giovanni Paolo II, che beato lo diverrà tra breve, fu meno di trent’anni fa il primo papa pellegrino compostelano.
E nei momenti di auge del Camino non mancarono gli ‘infedeli’ (visti dalla pare cristiana): nel XII secolo un ambasciatore dell’emiro Alì Ben Yusuf, ammirato da tanto fervore religioso, narra che “tra la moltitudine di pellegrini che vanno a Compostela e quelli che ne tornano resta poco spazio sulla strada”.
Oltre al grande merito, riconosciuto da Goethe, di aver contribuito all’interscambio culturale tra lingue e popoli, il Camino occupa un posto nella letteratura non solo religiosa con opere di notevole interesse, la prima delle quali costituisce un valido esempio dell’uscita dai Secoli Bui dell’uomo medioevale. Nel 1139 un chierico francese, Aymeric Picaud, giunse a Santiago con il Codex Calixtinus, una vera e propria Guida Turistica del Pellegrino, quasi certamente scritta da lui e contenuta nella quinta di cinque opere illustrate, il Liber Sancti Jacobi, dedicato alla vita e ai miracoli di Santiago. Nel Codice di Picaud, una sorta di Baedeker ante litteram, è riportato il viaggio lungo il Camino Francès, con dovizia di particolari, dettagli, toponimi, luoghi e genti, paesaggi e gastronomia, chiese e costumi, ospedali e siti pericolosi. Tra i relatori della Ruta Jacobea non mancarono i lirici: nel ‘400 un monaco di Strasburgo, il tedesco Herman Kuning von Vach raccontò il suo pellegrinaggio in versi.
NARRAZIONI
In semplice prosa ma ben più importante, fu invece, un paio di secoli dopo, la narrazione dal titolo curiosamente prolisso: “Viaggio in ponente a San Giacomo di Galitia e Finis Terrae, per Francia e Spagne, di Domenico Laffi Bolognese, principiando da Bologna mia patria fino al ritorno in essa”. Sacerdote, Laffi compì ben tre pellegrinaggi a Compostela, nel 1666, 1670 e 1673. Un’impresa, condotta con l’amico pittore Domenico Codici, che oltre a contenere ovvi valori religiosi potrebbe essere definita sportiva se si tiene conto che fu compiuta totalmente a piedi. Basta elencare l’itinerario: Bologna, Parma, Piacenza, Milano, Novara, Torino, Susa, Moncenisio, Avignone, Nimes, Carcassonne, Tolosa, Saint Jean Pied de Port, poi, in Navarra, da Roncisvalle a Santiago de Compostela. Non meno meritevole di Aymeric Picaud, che raccontò mirabilmente uno scorcio del Vecchio continente medioevale, Laffi si rivela un grande ‘inviato speciale’ descrivendo l’Europa nel XVII secolo con attente e precise informazioni e dettagli su posti e genti incontrati nei viaggi. E conferma che il Camino fu un grande laboratorio in cui, nel periodo di maggior auge, dal XII al XV secolo (seguì una decadenza durata due secoli e dovuta alla grande Peste e al Protestantesimo) sorsero e si svilupparono nuove forme di vita e comportamenti, vicende ed espedienti divenuti parte integrante del mondo moderno.
Dopo una lunga giornata di marcia lungo il Camino l’esausto pellegrino doveva pur riposare le stanche membra: ecco pertanto l’”invenzione” dell’albergo, l’odierna Hotellerie, nelle sue diverse forme (inizialmente i citati Albergues – punti di accoglienza, rifugi, ospizi – poi, con la maggior richiesta di comfort, gli alberghi veri e propri).
E contestuale agli alberghi fu l’istituzione degli ospedali per chi si ammalava – tanti, viste le condizioni di vita del tempo – lungo la Ruta Jacobea vessata dal caldo e dal gelo, dal vento e dalla pioggia. Per non parlare dell’edilizia (agli inizi del XII il vescovo Gelmirez trasformò Compostela in una città dotata di acqua e moderni edifici), poche case intorno a una chiesa divenivano centri abitati per ospitare chi gestiva le anime e più vilmente i traffici e i commerci favoriti dal viavai quotidiano.
L’eccessiva promiscuità e la totale assenza di misure igieniche resero necessaria la ricerca di soluzioni a tutela della salute. Fu poca cosa ma l’incenso che oggi alle 11 di ogni mattina viene disperso nella Cattedrale di Santiago dal Botafumeiro, enorme turibolo pendolante, a quei tempi costituì un sia pur precario tentativo ‘chimico’ per ridurre il lezzo provocato dai pellegrini bivaccanti giorno e notte nelle navate del tempio.
Poiché il ‘peregrino’ diretto a Compostela era facile preda di ladroni, rapinatori e bandoleros, dalle autorità civili ed ecclesiastiche fu creata una sorta di polizia destinata a proteggergli la vita. Mentre a evitargli la perdita del denaro pensò il nascente sistema bancario con le lettere di credito, anticipatrici di assegni e credit cards.
Visto poi che l’uomo, anche un pio camminante, ‘non è di ferro’ e il diavolo era onnipresente (non solo nella letteratura dedicata al Camino nel secolo scorso) lungo la Ruta de la Estrellas si sviluppò una nuova forma di prostituzione nella versione ‘alberghiera’. Pertanto non mancarono i ruffiani, tanto meno i truffatori (in ambo i sensi: chi raggirava i pellegrini e i furbi ‘bordoneros’ che camuffandosi da pellegrino o da prete campavano di elemosine) per non parlare degli osti che mischiavano l’acqua col vino e precorrendo gli attuali ristoratori disonesti poco piamente gonfiavano i conti.
Se si escludono diversità dovute al cambiamento di molti paesaggi (campi e boschi oggi occupati da poligoni industriali, peraltro, laddove possibile evitati dal Camino) e alle diaboliche, recenti invenzioni (motori, telefonini e cibercafè) il pellegrino moderno non è molto diverso da quello di antan. Almeno per quanto concerne l’abbigliamento. Si indossano la Capa, mantello, e il Sombrero, cappello tondo a larghe falde contro sole e pioggia (sovente decorato con il simbolo del Camino, la Concha, conchiglia della Vieira, capasanta italiana, Coquille Saint Jacques francese). Le Botas, scarponcini, devono essere state collaudate in precedenti allenamenti (necessari per chi prevede dai 15 ai 25 kilometri giornalieri, o più). E importanti, non solo per la tradizione, sono gli accessori: il Bordòn, bastone, alto e solido, nel passato utile per la difesa da uomini e bestie, oggi aiuta nel cammino, dà il ritmo e (secondo oleografia, scomodità a parte) si accompagna alla Calabaza, zucca secca adibita a borraccia. Molta attenzione va infine dedicata alla preparazione (contenuto e sistemazione) del fagotto o fardello, la Mochila, zaino, che deve assolutamente contenere un Botiquìn, pronto soccorso, in cui non mancherà un rimedio contro le Ampollas, le vesciche, vera e propria ‘piaga del pellegrino’ (parola spagnola che qualsiasi pellegrino avrà imparato alla fine del Camino).
Quanto alla data della partenza le stagioni più valide sono il primo autunno e la primavera inoltrata, meno piovosa ma più calda e affollata risulta l’estate, mentre l’inverno oltre al freddo comporta la chiusura di alcuni dei molti Albergues in cui si pernotta a costo irrisorio.
All’inizio del Camino chi non si limita a percorrerne solo qualche Tramo, tratto, si doterà della Credencial o Acreditaciòn (gratuita, nei municipi, chiese, Albergues e molti locali pubblici), una sorta di carta di identità su cui sono apposti i timbri comprovanti il passaggio nelle varie località. Giunto a Santiago, chi dimostrerà di aver percorso gli ultimi 100 kilometri a piedi o a cavallo e gli ultimi 200 in bicicletta, riceve la Compostela, documento attestante che è stato compiuto il Camino, ovviamente, per “Devotionis affectu,voti vel pietatis causa”.
ITINERARI
Ma quale itinerario percorrere per raggiungere Compostela? Nel corso dei secoli i Caminos furono molti (ad esempio, l’Inglès, quasi scomparso da quando nelle isole britanniche vige la Chiesa anglicana) e tuttora ne sono esistono alcuni, quello Portuguès dal sud, del Norte dalle coste del Mar Cantabrico. Ma il Camino vero e proprio, il più noto, è costituito dai 750 kilometri del Camino Francès, che inizia sui Pirenei nella navarra Roncisvalle e dopo il passaggio per Pamplona, percorsi una sessantina di kilometri, a Puente la Reina si congiunge al Camino Aragonès (iniziato all’incirca a metà dei Pirenei, al Passo di Somport). Dalla località famosa per il ponte, costruito per i pellegrini dalla Reina, regina, Doña Mayor, moglie di Sancho III di Navarra, il Camino prosegue in direzione ovest fino a Compostela.
Lasciata la Navarra e attraversata La Rioja (Logroño e Santo Domingo de la Calzada) la Ruta Jacobea entra nella Castilla y Leòn, sulla Meseta (l’altopiano della Spagna centrale con una altitudine media di 700 metri) percorrendo per più di 400 kilometri le province di Burgos, Palencia e Leòn. Entrato in Galizia a O Cebreiro al pellegrino non restano che 150 kilometri di Camino Gallego per arrivare a Santiago, riverire l’Apostolo, ricevere la Compostela e posare per la foto di rito –sullo sfondo la Cattedrale- nella immensa Plaza del Obradoiro.
Come già accennato, l’importanza culturale e turistica del Camino va oltre la componente mistica e religiosa, coinvolgendo l’arte, la natura, la gastronomia (quest’ultima nobilitata dai prodotti della terra nella Navarra, i vini de La Rioja, le carni e i formaggi nella Castilla y Leòn, i pesci e i sapidi frutti di mare della Galizia).
L’arte è rappresentata soprattutto dall’architettura, con edifici religiosi e civili costruiti nei quattro più importanti stili della storia europea.
Il Romanico merita la definizione spagnola di Estilo de la Peregrinaciòn, vantando la Ermita, eremo, di Santa Maria a Eunate e soprattutto la splendida chiesa di San Martìn a Fromista, San Benito, San Tirso e San Lorenzo a Sahagun (la “Cluny di Spagna”), la basilica di San Isidro (con i dipinti murali del Panteon Real) a Leòn e, gran finale, il magnifico Portico de la Gloria, di Mastro Mateo, nella cattedrale di Santiago de Compostela.
Per evidenziare l’importanza del Gotico lungo il Camino basta segnalare le cattedrali di Burgos e di Leòn, ottimi esempi di questo stile portato in Spagna dai francesi Cistercensi.
Il rinascimentale Plateresco è invece presente con gli ospedali, Albergues, oggi lussuosi Paradores, costruiti nel ‘500 a Leòn e a Santiago de Compostela (quest’ultimo situato sulla destra della Cattedrale nella monumentale Plaza del Obradoiro).
Esatto opposto dell’umile e semplice stile Romanico, il Barocco esprime con ridondante ricchezza di statue, policromie, colonne salomoniche, l’involuta cultura della Controriforma databile nel XVIII secolo. Interessanti esempi di questo stile, nato e sviluppatosi nella penisola iberica, il Retablo, pala d’altare, del monastero di Santa Maria la Real a Najera, il campanile della cattedrale di Santo Domingo de la Calzada e la facciata della cattedrale di Santiago.
Ultreya! Suseya! Più oltre, Più su! E’ il saluto, il grido di incoraggiamento che, in una lingua vecchia quanto i Camino, si scambiano i Peregrinos in marcia verso Santiago de Compostela (città Patrimonio dell’Umanità, definita da Valle-Inclàn “Rosa mistica de Pietra”). Due parole che nel 2010 si ascolteranno con molta frequenza, celebrandosi l’Anno Santo Jacobeo in onore del Apostol ‘Figlio del Tuono’.
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Info e contatti ….
Red de Albergues del Camino de Santiago [email protected]
Federaciòn de Asociacionews de Amigos del Camino [email protected]
P.S. Chi vuole saperne di più (e non intende arretrare nei secoli consultando la prima virtuale guida del Camino, l’ormai quasi millenario “Codex Calixtinus” o il “Liber Peregrinationis” di Aymeric Picaud, né il Viaggio in Ponente a San Giacomo di Galitia e Finisterrae”, del chierico bolognese Domenico Laffi) può leggere: Paolo Caucci, “Guida del Pellegrino di Santiago”, Jaca Book – Marco Bruckner, “Sette Passi sul Cammino di Santiago de Compostela”, Mediaevo – Paulo Coelho, “El Peregrino de Compostela”, Bompiani – Millàn Bravo Lozano, “Guia Pratica del Peregrino”, Everest (Leòn) – Shirley Mac Laine, “Il Cammino”, Sperling&Kupfer – Pierre Barret & Jean-Noel Gurgan, “Alla Conquista di Compostela”, Piemme – “El Camino de Santiago a Pie”, El Pais Aguilar – Film, 2012, Il Camino per Santiago, di Estevez, con Martin Sheen, Cecilia Roth.
GP Bonomi x Aqva (2008)
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Minidizionario
abc … del CAMINO DE SANTIAGO (“CAMINO FRANCES”)
A
Abbigliamento e oggetti tradizionali Indossati e portati dal pellegrino secondo tradizione e iconografia. Capa: mantello (corto, per non disturbare durante la marcia) con Esclavina o Pelerina (rinforzo superiore di panno impermeabile o cuoio) generalmente marrone. Bordòn: bastone ricurvo, alto, solido, aiuta nel cammino, dà il tempo, serve per cacciare i cani (un tempo difendeva dai malfattori) e vi si lega la borraccia. Calabaza, zucca, un tempo, seccata serviva da borraccia. Concha: conchiglia, della Vieira, in italiano capasanta, in francese Coquille Saint Jacques, appunto simbolo di Santiago e, nella segnaletica, del Camino. Sombrero (o Gorra, berretto): cappello, tondo, a larghe falde contro il sole e la pioggia, solitamente decorato con la Concha di Santiago. Mochila v. Zaino, deve contenere il v. Botiquìn..
Acreditaciòn Tessera o v. Credencial, ottenibile in albergues, rifugi, chiese, municipi, qualche locale pubblico, su cui vanno apposti i timbri attestanti il passaggio nelle località lungo il Camino. All’arrivo a Santiago, se consegnata in regola con i timbri, permette di ricevere la v. Compostela.
Albergues Una fitta rete di posti dove pernottare (una sola notte) a un costo minimo (da 5 euro in su) presentando la Credencial o Acreditaciòn. Vanno lasciati nella prima mattinata, restano chiusi fino alla tarda mattinata quando iniziano ad accogliere fino a esaurimento (con preferenza data a chi cammina appetto ai pellegrini in bicicletta, in auto e a cavallo). Contatto: Red de Albergues del Camino de Santiago [email protected]
Alfonso II El Casto Nei primi anni del IX secolo, nel luogo in cui fu rinvenuto il sepolcro di Santiago volle la costruzione di una chiesa destinata a divenire mèta finale del Camino.
Amigos del Camino La Federaciòn de Asociaciones de Amigos del Camino si occupa del volontariato negli Albergues del Camino: [email protected]
Ampollas Vesciche. Non è irrisorio inserire questa parola spagnola (affinché sia imparata) perché prima o poi molti di coloro che percorrono il Camino (beninteso a piedi) la pronunciano (per chiedere un rimedio) al farmacista (che sa già tutto).
Anno Santo (Jacobeo o Compostelano) Proclamato nel 1122 dal papa Calisto II (con privilegio concesso dal papa Alessandro III nel 1179 con la Bolla Regis Aeterna) si celebra quando il 25 luglio (Santiago Apostol) coincide con la domenica.
Aragonès v. Camino Aragonès.
Arzùa Ultima località di una certa importanza (‘capitale dei formaggi’ della Galizia) prima di Santiago (38 km), la Villanoua della “Guia” di v. Aymeric Picaud, Albergue e alcuni monumenti ‘Giacobei’.
Astorga Tra Leòn e O Cebreiro. La romana Asturica Augusta (sulla Via de la Plata), capitale della Maragateria, ebbe fino a 25 ospedali per i pellegrini (talchè si rese necessario creare il Veedor, l’ispettore controllante che i furbi non passassero da uno all’altro campando a lungo gratuitamente). Interessanti il Palacio Episcopal del Gaudì e la Catedral. Domenico Laffi scrisse: “Storga(Astorga), a mano manca vi è l’ospitale dove danno gran carità alli pellegrini di magnare bere e dormire”.
Atapuerca Prima di Burgos, poco distante dal Camino, vale la deviazione per l’importantissimo (da non perdere) Giacimento Preistorico (Patrimonio dell’Umanità) in cui sono stati recentemente reperiti resti umani che fanno retrodatare di centinaia di migliaia di anni la storia del Homo Sapiens.
Automobile Camino in automobile (o Fly & Drive). Per chi percorre il Camino in auto e intende coprire alcuni tratti a piedi: in molte località (piccolo/medie, soprattutto nella parte finale, il Camino Gallego) esiste un valido (e non costoso) servizio di taxi che riportano (e/o vanno a prendere) chi ha lasciato l’auto.
Aymeric Picaud Chierico francese che nel 1139 giunse a Santiago (ne fu quasi certamente l’autore) con il Codex Calistinus, una Guida turistica del pellegrino (la prima nella storia del Camino) contenuta nell’ultima di 5 opere illustrate (v. Liber Sancti Jacobi).
B
Bardenas Reales Nella Navarra, unico (mini, 42.500 ettari) deserto in Europa ( Riserva della Biosfera dell’Unesco) una quarantina di km a sud del v. Camino Aragonès, vale una visita (per chi percorre in auto il Camino) per gli inquietanti paesaggi lunari.
Barocco Stile (fine ‘600 e XVIII secolo) ‘sovraccaricato’, ridondante (statue, pale d’altare, colonne salomoniche) definibile ‘il contrario del semplice e umile romanico’, lungo il Camino si incontrano i migliori esempi a Santiago nella facciata della cattedrale e in alcuni edifici civili, e nel campanile della cattedrale di Santo Domingo de la Calzada.
Bordòn v. Abbigliamento.
Botafumeiro Nella cattedrale di Santiago, gigantesco incensiere, turibolo d’argento, dispensa incenso (secondo liturgia, ma un tempo serviva soprattutto per purificare l’aria ammorbata dai pellegrini che bivaccavano notte e giorno nelle navate). Notevole l’abilità degli 8 ‘Tiraboleiros’ (dal latino Turbulum) nel regolarne il maestoso moto pendolare. Durante l’Anno Santo è azionato in occasione della v. Misa/Messa del Peregrino (giornaliera a mezzogiorno); negli altri anni solo in occasione di festività religiose o su richiesta a pagamento.
Botiquìn Piccola farmacia, pronto soccorso portatile (cerotti, forbicine, bende, disinfettante, antidiarroico, crema antinfiammatoria v. Rodillas, pomata contro punture insetti, aspirina, ago e filo per le vesciche v. Ampollas).
Bruckner Marco Studioso e autore di pubblicazioni sul Camino v. Letteratura.
Burgos Magnifici la cattedrale gotica (1221) e il Monasterio de las Huelgas Reales (1187). Scrisse Domenico v. Laffi: “Burgos è città veramente bella e grande, è metropoli di Castiglia Vecchia ove i re una volta tenevano sedia: ella è posta in una bella e spaziosa pianura per mezzo della quale scorre un delitioso fiume”. Aveva ragione. Per chi non ‘fa’ solo il Camino, a sud est Covarrubias, Santo Domingo de Silos e Lerma valgono la deviazione.
C
Calabaza Zucca, essiccata serve da borraccia, uno degli stereotipi più classici e tradizionali del Camino (v. Abbigliamento).
Callisto II Papa, nel 1122 proclamò l’Anno Santo Compostelano o Jacobeo.
Camino a Caballo Consuetudine iniziata nel XV secolo, prima si percorreva soltanto a piedi. Esiste una proposta turistica del Camino Gallego a cavallo, con partenza da O Cebreiro.
Camino Aragonès Entra dalla Francia in Spagna, nell’Aragona al Passo di Somport, all’incirca a metà dei Pirenei, e dopo 164 km si congiunge al Camino Francès a Puente la Reina. Località interessanti, San Juan de la Peña e Sanguesa, il monastero di Leyre e Xavier (Castillo de Javier)..
Camino Francès Descritto in v. questo dizionario, è il Camino più noto e importante (da Roncisvalle a Santiago de Compostela), Bandiera del Consiglio d’Europa e Primo Itinerario Culturale Europeo.
Camino Gallego Gli ultimi 152 km del Camino, percorsi in Galizia da v. (O) Cebreiro a Santiago.
Camino Inglès Per i pellegrini inglesi (numerosi prima dello Scisma) e irlandesi, giungevano per via marittima a La Coruña (o altri porti del Mar Cantabrico) e proseguivano a piedi per Santiago.
Camino Catalàn In Catalogna l’itinerario va da Barcellona a Fraga (Aragòn, e di lì a Saragozza, poi a Pamplona) passando per Montserrat, Igualada, Cervera, Tàrrega, Lleida, Alcarràs. Chi proviene dal nord della Catalogna o dal sudest della Francia (passo de La Jonquera) va a Montserrat via Figueres (sul Camino anche il monastero di Sant Pere de Rodes e El Port de La Selva, sul mare), Girona, Olot, Manresa).
Camino Portuguès Da Porto (itinerario percorso dalla ‘pellegrina’ regina Isabel nel XIII secolo) a Barcelos, Ponte de Lima e Valença, 117 km, indi a Tuy (Galizia, Spagna), Porriño, Pontevedra, Caldas deRey, Padròn, Santiago (112 km).
Camino dal sud della Spagna Si può arrivare a Santiago congiungendosi al v. Camino Portuguès o percorrendo la v. Via de la Plata fino ad Astorga e lì immettendosi sul Camino Francès, o prima di Astogrga passando per Verìn).
Camino ‘per delega’ Definibile anche ‘su commissione’ o ‘per incarico’. Nel 1312 il francese Yves Lebreton compì il Camino a nome della contessa di Artois.
Campus Stellae v. Compostela.
Carriòn de los Condes Tra Burgos e Leòn, tappa del Camino nella Tierra de Campos, Plaza Mayor, convento de las Clarisas, un hotel ex monastero benedettino del XIV secolo che accoglieva i pellegrini.
Castilla y Leòn Regione, la più grande d’Europa, e Comunidad Autonoma, culla dell’unità della Spagna, ospita il Camino attraverso 3 sue province (Burgos, Palencia, Leòn). Tanta cultura, storia e tradizioni.
Castrillo de los Polvazares Poco dopo v. Astorga, in eccellente stato di conservazione (e ricostruzione, tanto da sembrare troppo ‘turistica’ ma non lo è) vale i pochi metri di deviazione perché esempio di una tipica località “maragata” (popolazione della zona, i ‘mulattieri’ di Spagna.
Catedral di Santiago Orario di apertura 7 del mattino – 9 di sera. Anche v. Botafumeiro e v.. Portico de la Gloria.
Caucci Paolo Professore universitario (Perugia), ‘massima autorità’, sommo conoscitore del Camino v. Letteratura.
Cebreiro, O Inizio del Camino Gallego, la parte finale, 153 km a Santiago, a 1300 mt slm, non lontano da una strada romana al Puerto de Pedrafita, uno dei primi Hospital per pellegrini lungo il Camino, chiesetta Santa Maria la Real, villaggio con “pallozas” (case anriche con muri di pietra e tetto di paglia). Dall’”inviato speciale” Domenico Laffi (1673): “El Cerbero. Quivi è una grande e Santa Reliquia d’un Ostia convertita in Carne Vera di Cristo Nostro Signore”.
Clavijo Località (a 19 km da Logroño) in cui Santiago Apostol (da allora chiamato Matamoros, Ammazza i Mori) il 23 maggio dell’844 sconfisse i Moros/Musulmani del sultano Abderraman II apparendo alle milizie del re Ramiro I delle Asturie (inizio della Reconquista).
Codex Calixtinus v. Aymeric Picaud.
Compostela Da Campus Stellae, il ‘campo della stella’ che al pastore v. Pelayo indicò sul monte v. Libradòn il sepolcro di Santiago.
Concha v. Abbigliamento e oggetti tradizionali.
Cosimo de Medici Granduca di Toscana nel 1668 compì un pellegrinaggio ‘deluxe’ (carrozze, servitori, amici per la compagnia, cuochi, interpreti, totale 39 persone) prendendosela comoda (impiegò un paio d’anni, con deviazioni in Portogallo e Irlanda).
Credencial v. Acreditaciòn.
Cruz de Hierro v Foncebadòn
D
Distanze (Saint Jean Pied de Port/Roncisvalle 26 km) — Distanza totale Roncisvalle/Santiago de Compostela 756 km –- Parziali: Roncisvalle/Pamplona 48 – Pamplona/Estella 44 – EstellaLogroño 49 – Logroño/Santo Domingo de la Calzada 49 – Santo Domingo de la Calzada/Burgos 75 – Burgos/Carriòn de los Condes 86 – Carriòn de los Condes/Sahagùn 39 – Sahagùn/Leòn 56 – Leòn/Astorga 49 – Astorga/Ponferrada 54 – Ponferrada/O Cebreiro 50 – O Cebreiro/Sarria 41 – Sarria/Palas de Rei 47 – Palas de Rei/Santiago 69.
E
Estella (in basco Lizarra) Tra Pamplona e Logroño importante località navarra (nel XV secolo Estella la Bella), molti monumenti (San Pedro de la Rua, Palacio dei Re di Navarra, San Miguel con gran ‘portada’ romanica, convento di Santo Domingo).
Eunate In basco “100 Porte”, a v. Obanos, sul Camino Aragonès a 2 km dal Camino Francès, isolata nei campi, magnifica Ermita romanica ottagonale, costruita dai Templari (XII secolo) su disegno del Tempio di Gerusalemme.
F
Figlio del Tuono Così Gesù Cristo definì Santiago per il suo carattere ardente, risoluto e deciso.
Finisterre La Finis Terrae, fine del mondo, a 89 km da Santiago. Alcuni proseguono il Camino fino a questo promontorio dal quale gli antichi vedevano scomparire misteriosamente il sole nell’orizzonte dell’oceano Atlantico.
Fly & Drive Camino in v. Automobile.
Foncebadòn (Cruz de Hierro) Tra Astorga e Ponferrada, a 7, 6 km verso Manjarìn, a 1482 mslm (punto più altro del Camino) l’antica consuetudine di gettare per scaramanzia un sasso alla base di una alta croce ha creato una sorta di montagnola pietrosa (ma adesso i moderni pellegrini globalizzati buttano di tutto).
Francès, Camino Il più noto, citato e percorso, oggetto di questo breve dizionario (v. Distanze, totale, parziali e Itinerario).
Francesco, San Pellegrino a Santiago tra il 1213 e il 1215.
Francigena, Porta e Via Giunti a Santiago, entrati per la Puerta del Camino (la medioevale Porta Francigena) e percorse Rua das Casas Reais, Rua das Animas, Plaza de Cervantes (la Via Francigena, descritta da Aymeric, conducente “I pellegrini francesi alla cattedrale”) e si giunge alla Azabacheria. Da non confondere con la Via Francigena da Canterbury a Roma.
Fromista Tra Burgos e Leòn, con la chiesa di San Martìn vanta uno dei più validi ed ammirevoli esempi del romanico lungo il Camino.
Furelos Tra v. Palas de Rei e v. Arzùa, il Camino passa su un bel ponte medioevale a 4 arcate (Ponte Velha).
G
Galizia Regione atlantica e Comunidad Autonoma nel nordovest della Spagna (capitale v. Santiago de Compostela), ospita la parte finale del v. Camino Gallego, aeroporti a Santiago, Vigo e A Coruña.
Gallego Galiziano (nella lingua galiziana, ufficialmente riconosciuta in Spagna, Galego).
Gelmirez “Storico” vescovo di Santiago, agli inizi del XII secolo trasformò la città (nel momento di massima popolarità del Camino) dotandola di nuovi edifici e di acquedotto.
Giacomo (Santiago) Il Maggiore, nacque a Jaffa figlio di Zebedeo e Salomè, discepolo e apostolo di Gesù Cristo, predicò in Spagna, fu decapitato nel 42 D.C. da Erode Agrippa (il ritrovamento della sua tomba in Galizia, all’inizio del IX secolo, diede inizio al pellegrinaggio lungo il Camno).
Giovanni Paolo II Primo “papa pellegrino“ nella storia del Camino (1982).
Goethe Scrisse che “L’Europa si formò lungo il Camino de Santiago”.
Gotico Lo stile che segna l’uscita dai Secoli Bui, portato sul Camino dai Cistercensi francesi, splendide le cattedrali di v. Leòn e v. Burgos, altri esempi a v. Villalcazar de Sirga e v. San Juan de Ortega.
I
Informazioni Sul Camino www.xacobeo.es e www.turgalicia.es. A Santiago, Oficina/Ufficio del Turismo in Rua do Vilar 30 www.santiagoturismo.com .
Iria Flavia v. Padròn.
Itinerario Del Camino Francès, v. Distanze.
L
Laffi Domenico Chierico bolognese, compì tre pellegrinaggi a Santiago (1666, 1670, 1673) lasciando (v. Letteratura sul Camino) un’eccellente diario di viaggio (del secondo pellegrinaggio) ricco di dati (utili anche per il moderno pellegrino), riferimenti e descrizioni (alcune riportate in questo dizionario).
Labacolla Fiumiciattolo (che dà il nome al villaggio e all’aeroporto di Santiago) un tempo noto come Lavamentula (in latino parti intime maschili, stesso significato in francese) in cui pellegrini si lavavano appunto gli attributi per presentarsi ‘mondati’ non solo spiritualmente all’ormai vicino sepolcro dell’Apostolo (resta solo da superare il v. Monte del/do Gozo).
Leòn Romana (sede della Legio VII Gemina), capitale dell’omonimo regno, nell’alto Medioevo la città del Camino con più chiese (visitare la cattedrale gotica e laromanica San Isidoro), conventi e Hospitales (quello di San Marcos, edificio rinascimentale dal 1513, oggi Parador).
Letteratura (sul Camino) Aymeric Picaud, “Codex Calixtinus” e “Liber Peregrinationis” – Domenico Laffi, “Viaggio in Ponente a San Giacomo di Galitia e Finis Terrae per Francia e Spagne” – Paolo Caucci, “Guida del Pellegrino di Santiago”, Jaca Book – Paolo Caucci, “Las Preregrinaciones Italianas a Santiago”, Porto Editores (Santiago) – Marco Bruckner, “Sette Passi sul Cammino di Santiago de Compostela”, Mediaevo – Paulo Coelho, “El Peregrino de Compostela”, Bompiani – Millàn Bravo Lozano, “Guia Pratica del Peregrino”, Everest (Leòn) – Shirley Mac Laine, “Il Cammino”, Sperling & Kupfer – Pierre Barret & Jean-Noel Gurgan, “Alla Conquista di Compostela”, Piemme – “El Camino de Santiago a Pie”, El Pais Aguilar (Madrid).
Liber Sancti Jacobi Collezione di cinque opere dedicate alla vita e ai miracoli di Santiago El Mayor.
Libradòn Monte, indicato dalla Stella, sul quale, nell’anno 813 il pastore Pelayo scoprì il sepolcro di Santiago Apostol.
Logroño Capitale de v. La Rioja, meno importante, per quanto riguarda il Camino, delle ‘riojane’ v. Nàjera e v. Santo Domingo de la Calzada.
Lugo Capoluogo di provincia della Galizia, in pratica sul Camino Francès (a 18 km da Palas de Rei), vanta più di 2 km di Mura Romane perfettamente integre (Patrimonio dell’Umanità).
M
Maestro Mateo v. Portico de la Gloria.
Mare Oceano Atlantico Località marittime e balneari (turismo, spiagge, panorami) più vicine a Santiago, circa 35 km a sud ovest (Noia, Vilagarcia, l’isola de La Toja).
Matamoros “Ammazza Mori”, così fu chiamato Santiago Apostol dopo aver fatto vincere ai cristiani (apparendo miracolosamente) la battaglia di v. Clavijo.
Medulas, Las Per chi ama ‘divagare’ lungo il Camino. A 26 km da v. Ponferrada (strada per Orense) in un paesaggio dominato dall’ocra della terra e dal verde della vegetazione, miniere di oro e ferro, un magnifico esempio dell’ingegneria romana, Patrimonio dell’Umanità.
Misas/Messe del Peregrino A Roncisvalle, quotidiana alle 20 della sera. A Santiago durante l’Anno Santo Compostelano, quotidiana a mezzogiorno (ed è operato il v. Botafumeiro).
Mochila v. Zaino.
Monte del/do Gozo Si vede finalmente Santiago, manca soltanto poco più di 4 km e Domenico v. Laffi scrisse “Giungendo in cima d’una montagnola, che si chiama Monte del Gaudio, ove scoprissimo il tanto sospirato, e bramato San Giacomo, distante una lega in circa, subito scopertolo ci metessimo in ginocchio e per grande allegria ci caddero dagli occhi le lagrime…”.
Mudèjar Il caratteristico stile (uso di disegni e geometrie policrome, essendo proibite dalla religione musulmana le effigi e i ritratti) degli artigiani arabi rimasti sotto il dominio cristiano durante la Reconquista.
N
Nàjera Nella v. Rioja (ne fu la capitale), sul Camino, bel Monasterio de Santa Maria la Real (gotico e barocco) con Panteon re di Navarra. a San Millàn de la Cogolla
Navarra Comunidad Autonoma (bilingue, spagnolo e basco), capitale Pamplona, la prima delle 4 attraversate dal Camino (da Roncisvalle a Viana).
O
Obanos Punto di incontro (controverso, v. Puente la Reina) del Camino Aragonès con quello Francès. Poco distante, ancora sul Camino Aragonès, v. Lunate.
P
Padròn Una ventina di km a sud di Santiago, la Iria Flavia romana, fu sede episcopale (in seguito spostata a Santiago) vi approdò la barca di pietra con i resti di Santiago Apostolo,città natale del Nobel Camino Josè Cela. Grande culto Jacobeo.
Palas de Rei Tra v. Portomarìn e v. Arzùa, la Palacium Regis della Guia di v. Aymeric, sulla via romana Lucus Augusti – Asturica Augusta (Lugo – Astorga), nel suo territorio più di 20 chiese romaniche (una delle più belle a Vilar de Donas).
Palmero v. Pellegrino
Pamplona In basco Iruña, capitale della Navarra, celebre per i Sanfermines (6/14 luglio) la Feria descritta da Hemingway (tre secoli prima Domenico Laffi scriveva: “Fanno andare tutti li pellegrini all’uscio di cucina e li da per ciascuno una scodella di brodo”.). A 42 km a sud, Olite, palazzo castello (XV secolo) dei re di Navarra (Parador).
Paradores Alberghi di una catena statale spagnola, tra quelli lungo il Camino si segnalano (per importanza storica e artistico monumentale) i Paradores di Leòn e di Santiago de Compostela.
Pelayo v. Libradòn
Pellegrino/Peregrino Era chiamato chi si recava a Santiago, mentre un tempo chi andava a Roma era detto Romero (pellegrinaggio, Romerìa) e il pellegrino diretto a Gerusalemme era un Palmero.
Plateresco Uno stile rinascimentale tipicamente spagnolo per l’arricchimento di disegni e filigrane apportato dagli artigiani ‘mudèjar’ (musulmani rimasti nella Spagna cristiana), magnifici esempi sul Camino gli Hostales (e Paradores) de los Reyes Catolicos a Santiago e di San Marcos a Leòn.
Plaza del Obradoiro A Santiago, mèta finale del Camino, splendida piazza quadrangolare, sui lati lunghi la Catedral e il Palacio de Rajoy Ayuntamiento, su quelli corti il Collegio San Jeronimo e il Parador Hostal de los Reyes Catolicos. Foto di rito dei pellegrini, sullo sfondo la cattedrale.
Ponferrada Tra Astorga e Cebreiro, Pons Ferrata (per il territorio con miniere di ferro v. Medulas) medioevale, capitale del Bierzo, bel castello dei Templari.
Portico della Gloria Ingresso nella Catedral di Santiago, del v. Maestro Mateo, 1188, una autentica meraviglia, capolavoro del romanico in Spagna.
Portomarìn Lungo il Camino Gallego, sul Miño (scrisse Domenico Laffi “vi passa per mezzo un gran fiume abbondante di pesci e d’anguille e di buonissima e bellissima trota di cui ci procurammo una lauta cena…”), storica località lungo il Camino, chiesa fortezza di San Nicolas, chiesa romanica di San Pedro.
Pronto Soccorso v. Zaino.
Puente Fitero Tra Burgos e Carriòn de los Condes, Ermita de San Nicolàs, monastero Templare (XIII secolo), Albergue dei volontari italiani dei Cavalieri di San Giacomo, Perugia (in segno di benvenuto lavano i piedi al pellegrino, v. Bruckner).
Puente la Reina In basco Gares, tra v. Pamplona e v. Estella, punto di incontro (contestato da v. Obanos) dei Caminos Francès e Aragonès, chiese del Crucifijo, di Santaigo, Puente sul fiume Arga voluto nel XI dalla regina Munia per facilitare
R
Ramiro I Re delle Asturie, vincendo i Moros (844) nella battaglia di Clavijo grazie al decisivo aiuto di Santiago (che apparve alle truppe cristiane fece esplodere il coraggio) rese più sicuro e percorribile il Camino insidiato dai musulmani.
Rinascimentale Stile architettonico nato in Italia nel XV secolo, lungo il Camino (Hostales di v. Santiago e v. Leòn) diviene prevalentemente v. Plateresco.
Rioja, La Una delle 4 regioni o Comunidades Autonomas attraversate dal Camino (v. Santo Domingo de la Calzada, v. Nàjera) nota per la grande produzione di vino (in zone collinari, definibile una Chiantishire spagnola), capitale v. Logroño. Monasteri a v. San Millàn de la Cogolla.
Rodilla Ginocchio. Parola spagnola da imparare (con v. Ampollas) non essendo pochi i camminatori del Camino che ne lamentano qualche disfunzione (es. infiammazioni).
Romanico “El estilo de la peregrinaciòn” lo stile del Camino, tanti i magnifici esempi lungo l’itinerario da Roncisvalle a Santiago (v. Eunate, v. Fromista, v. Sahagùn, v. Leòn, v. Santiago).
Romero/Romeria v. Pellegrino
Roncisvalle Luogo storico per eccellenza perché teatro (nel 778) delle famose gesta di Rolando (Carolingi contro Baschi) e soprattutto inizio del Camino Francès (secondo alcuni ‘arretrabile’ a v. Saint Jean Pied de Port), con chiesa del 1400 (v. Messa del pellegrino), albergue e quant’altro necessario per chi inizia il lungo itinerario Jacobeo.
Ruta de las Estrellas Via delle Stelle, una delle denominazioni del Camino, v. Via Lattea.
Ruta Jacobea o Xacobea Strada di Giacomo, Santiago, una delle tante denominazioni del Camino.
S
Sahagùn Tra Burgos e Leòn, importante tappa del Camino, la ‘Cluny spagnola’, magnifici esempi del romanico con presenza v. Mudèjar) a San Tirso, San Lorenzo, inoltre monastero di San Gemito e alla Peregrina. Adesso ricca campagna a frumento, ai tempi di Domenico Laffi: “Vedessimo le muraglie coperte di tante cavallette che era compassione al vederle”.
Saint Jean Pied de Port In Francia, sui Pirenei, a 26 km da Roncisvalle, punto di passaggio (e di partenza) del Camino Francès.
Samos Si arriva imboccando a v. Triacastela la biforcazione di sinistra per Sarria. Storico (uno dei più antichi di Spagna, iscrizione visigotica) e imponente monastero benedettino de los Santos Juliàn e Basilica in stile rinascimentale e barocco.
San Juan de Ortega Storica (Isabella la Cattolica pellegrina nel 1477) e mistica tappa del Camino 26 km prima di Burgos tra i campi dei Montes de Oca, magnifico santuario/chiesa, una targa ricorda il passaggio di Domenico Laffi.
San Millàn de la Cogolla Nella v. Rioja a 14 km da Azofra (sul Camino, tra Nàjera e Santo Domingo de la Calzada) Monasterios de Suso (X secolo) e de Yuso (XVIII secolo) ‘culla del castigliano/spagnolo’ (qui apparvero i primi scritti in questa lingua).
Santiago v. Giacomo.
Santiago de Compostela v. Compostela v. Campus Stellae. Mèta finale del Camino, capitale ‘spirituale’ della Spagna e della Comunidad della Galizia (ma in provincia de La Coruña), circa 100.000 abitanti, Patrimonio dell’Umanità, “Rosa mistica de piedra” (Ramòn Del Valle-Inclàn).
Santo Domingo de la Calzada Tra Logroño e Burgos, una delle più importanti tappe del Camino (“La Compostela riojana”, de La Rioja), nella cattedrale (stili misti, campanile barocco) vivono tuttora in una nicchia/gabbia le due galline nel ricordo del famoso (ricordato dalla poesiola spagnola “Santo Domingo de la Calzada donde cantò la gallina despuès de asada”, arrostita) miracolo compiuto da Santo Domingo. Accurato come sempre il resoconto di Domenico v. Laffi: “Andamo al duomo; giunti dentro vedessimo il Gallo e la Gallina che sono chiusi dentro una gabbia di ferro a mano manca, dimandassimo delle penne al Sacrestano quale ce ne diede e le habbiamo partate alla patria per diuotione”.
Sarria Si ricongiunge il Camino biforcato a v. Triacastela e passa di fianco al convento de la Magdalena e alla romanica chiesa del Salvador.
Shirley Mac Laine Nota attrice cinematografica non solo ha percorso il Camino ma ha pure scritto un interessante libro sull’esperienza vissuta v. Letteratura.
Sombrero v. Abbigliamento.
Storia del Camino 42 d.c. l’apostolo Santiago è decapitato in Palestina – 44 due suoi discepoli ne portano in Galizia le spoglie – 813 scoperta del sepolcro e costruzione di una basilica, inizio pellegrinaggi – 844 battaglia di Clavijo – 997 distruzione a opera dei musulmani – 1100 il vescovo Gelmirez dà impulso a Santiago – 1122 proclamazione Anno Santo Jacobeo – 12° e 13° secolo grande popolarità del Camino – 1188 si apre il Portico de la Gloria – 15° secolo inizia decadenza del Camino – 1588 nascosti i resti di Santiago (per tema dei corsari inglesi di Drake) scompariranno per riapparire 3 secoli dopo – 17° secolo parziale ripresa del Camno – 1668 e 1670 pellegrinaggi di Cosimo de Medici e del bolognese padre Laffi – 19° secolo nuova decadenza del Camino – 1878 nascosti nella cattedrale, riscoperta dei resti di Santiago – Seconda metà 20° secolo ripresa popolarità del Camino Francès.
Suseya Più su! Incoraggiamento che i pellegrini medioevali si scambiavano lungo il Camino.
T
Triacastela Nella Plaza do Concello il v. Camino Gallego si biforca per v. Sarria (chi segue sulla sinistra va a v. Samos). Nome derivante da tre castelli di restano solo le rovine.
U
Ultreya Più oltre! Incoraggiamento che i pellegrini medioevali si scambiavano lungo il Camino.
V
Via o Ruta de la Plata Strada costruita durante l’impero romano (tuttora percorribile), collega il sud della Spagna (Siviglia) con il nord (le Asturie) e incrocia il Camino a v. Astorga.
Via Lattea Osservando il cielo di notte, l’itinerario del Camino verso ovest sembra segnato dalla Via Lattea (titolo di un film di Buñuel sul pellegrinaggio di Jean e Pierre, Michel Piccoli e Laurent Terzieff, a Compostela).
Vieira Capasanta, v. Abbigliamento e oggetti tradizionali.
Villafranca del Bierzo Località storica del Camino (romani, franchi, monaci di Cluny). Iglesia di Santiago, Colegiata, Castello de los Marqueses de Villafranca. Parador moderno con vista panoramica. Domenico Laffi scrisse: “ Fanno gran carità alli pellegrini e in particolare a quelli che portano il ferraiolo che essi chiamano cappa”.
Villalcazar de Sirga A 6 km da v. Carriòn de los Condes, piccolo ma storico punto del Camino, chiesa fortezza Santa Maria la Blanca XIII secolo, nel municipio pellegrini accolti gratuitamente, per mangiare, tipicamente ‘Jacobeo’ il Mesòn de los Templarios (o un altro Mesòn dello stesso proprietario).
Z
Zaino In spagnolo Mochila, fagotto o fardello, di un tempo. Oltre agli indumenti (ovvia Giacca a Vento impermeabile, in spagnolo Chubasquero e Sacco a Pelo o Saco de Dormir) deve contenere il v. Botiquìn o Pronto Soccorso e altri oggetti necessari lungo il Camino (tra i quali, ad esempio: Linterna – pila elettrica; Abrelatas – apriscatole; Sacacorchos – cavatappi; Pinzas – mollette per biancheria; Imperdibles – spille di sicurezza; Papel Higienco -.Carta igienica; Tapones de Oidos – tappi per le orecchie; Funda de Almohada – federa di cuscino; Ginocchiere o Cavigliere – Rodilleras o Tobilleras).
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