Duecento anni fa, nella Madrid “Frangiflutto di tutte le Spagne” (Machado), nasceva il Prado.
NB Fortunatamente il museo sorse pochi anni dopo il ladroneggiante (a Venezia si fregò pure i Cavalli di San Marco) ciclone napoleonico che infuriò anche sulla Spagna. Ma ad ogni buon conto non è da escludere che nel museo madrileno non si sarebbero verificati troppi furti, per il semplice motivo che Giuseppe/Josè, creato re di Spagna dall’Empereur Napoleon (Conquereur del Paese iberico, nonché suo fratello), era sempre, come si usa dire, ‘più ciucco della giustizia’, tant’è che venne familiarmente chiamato “Pepe Botella”.
Pertanto, buon compleanno al Prado, una istituzione che (copyright sempre di Machado) in Spagna “vale la monarchia e la repubblica messe assieme”.
E se (perplessa considerazione turistico/viaggiatoria) tanta gente preferisce, ahiloro, la (ignorante) tintarella tropicale appetto al (colto) pallore di chi visita i capolavori del Prado (o altre istituzioni equipollenti), poco male. Oltretutto c’è solo da aspettare…. .
Accade infatti che…. mentre molti tiepidi e assolati isolotti esotici stanno scomparendo per via di quel balosso del tempo (atmosferico), il museo di tempo (nel senso di Cronos) ne dispone, è sempre lì che aspetta… .
(Oltretutto, se nel frattempo, Pepe Botella non è diventato astemio, poco ci manca….).
gpb
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