bit argentina ridTre aprile, 2017, ore 16, sono appena tornato a casa dalla Bit e dopo essermi fritto un bel uovo al tegamino butto giù qualche riga su quel che ho visto. Visto, qualcosa, vabbè, ma purtroppo né mangiato né bevuto, nel senso di niente di niente (sennò mica sarei ricorso al casalingo uovo al burro…). E non voglio nemmeno credere che i cari, tradizionali posti di sbafatura non siano stati da me avvistati: ho pettinato in su e in giù, in lungo e in largo il salone degli espositori italiani ma di roba mangereccia, nisba (a meno che pure i coniugi Dolcini – antan grandi ammannitori di sapori nel megastand Romagna/Emilia – si siano pure loro ‘ridimensionati’ in minispazi mimetizzati difficili da cuccare, idem per gli amici delle Marche latori di ciauscolo e financo di pesciolini fritti, spariti anche loro, o chissà dove si sono nascosti). Dopodichè, qui giunti, mi si dia pure del materialista scroccone nonché del povero scriba sbafatore, ma io, fosse solo per l’età, e vi aggiungo anche un filino di  romanticismo, alle tradizioni ci tengo. Che belli, pertanto, “quei (bei) tempi”, dei tajadèl, del Sangiovese …vuoi mettere???

O tempora, o mores, dunque, io so solo che, per dirla col poeta, se qualche anno fa avessi raccontato che, appena entrato in casa, reduce dalla Bit, ero corso a farmi un uovo al tegamino, beh, l’interlocutore mi avrebbe quantomeno dato del pirla. Il fatto è che la fame è una brutta consigliera e di visitare una Fiera del Turismo a stomaco vuoto dopo la scarpinata sudata per arrivarci (dalla stazione del metrò/Lotto una sorta di minimaratona) non lo augurerei nemmeno al più sfegatato dei tifosi della Juventus.     

Valentina, (gran) bella hostess dell'Aeroflot (foto del mè amìs Piero Oliosi)

Valentina, (gran) bella hostess dell’Aeroflot (foto del mè amìs Piero Oliosi)

Vabbè, sono i tempi nuovi, baby, quanto a me so soltanto che l’anno prossimo alla Bit (laddove quando facevo pure le pierre per una mia lontana bottega viaggiatoria, portai pure il VP, Vinaio Personale, con generosa dotazione di Bonarda) porterò la schiscetta.

P.S. Quanto al resto della Bit, se è vero che è stata confermata in extremis la sua sopravvivenza, beh, chapeau. Gente, in giro (ancorchè affamata e assetata, salvo quelli, non appartenenti alla casta degli scribi, a fare lunghe code ai bar dei panini) ne ho vista abbastanza. Affollato lo stand Usa, tanta gente anche alla Tunisia, buono il ‘bianco‘ alla Slovenia (ma chiarisco subito che il mio plauso al loro turismo non dipende certo da un sorso di Malvasia….), nutrita la presenza dell’India e brava, non meno che efficiente, la signora ecuadoriana (foto di copertina) che mi ha dedicato un pò del suo tempo discutendo sul suo Paese, a me particolarmente caro.

P.S. Notata ay ay ay, nel senso di sentita l’assenza di quelli che antan costituivano i partecipanti storici della Bit, leggasi gli stand del Turismo francese e di quello spagnolo…. Anche perché …”Franzia o Spagna, purchè se magna….”. O no?

per mondointasca.org