
“Addio Lugano bella….” (in copertina: Sogno di – almeno – mezza Lombardia ….).
…. ATTENZIONE/ACHTUNG, ITALICI VACANZIERI NONCHE’ SEMPLICI AUTOMOBILISTI (AY AY AY SE SVAGATI) CONDUCENTI MEZZI MECCANICI NELLA AMENA CONFEDERAZIONE SVIZZERA: IN CAMPANA! IMPEROCCHE’ (PER CHI NON E’ SVIZZERAMENTE PATENTATO) LA PENA L’E’ DURA!!!!!
…. DA CUI UN DISPERATO, NON MENO CHE ACCORATO, APPELLO AI POTENTI DELLA ADIACENTE CONFEDERAZIONE, A EQUIPARARE GLI SVIZZERI AL RESTO DEL MONDO …. O QUANTOMENO (NEL NOME DEL GRANDE CARLO CATTANEO) EQUIPARARE I CONFINANTI, E FIDI, LUMBARD AGLI SVIZZERI…).
Doveroso proemio…
1) L’episodio è realmente accaduto (per la precisione alla sciura del qui narrante) in quel di Lugano, civettuola (ma anche ‘cara’, dopo l’episodio che mi accingo a narrare) località lacustre della Svizzera, cosiddetta italiana, ma, per loro fortuna, solo per via della lingua ivi parlata. Che poi sarebbe il meraviglioso idioma ahinoi scomparso nel nost Milàn financo dalle parti di Porta Cicca (tutta colpa della romanesca Raitivù, baby, unificante idiomi e culture locali). Tutto sto ambaradam dovuto alla Storia, in quanto gli Sguizzeri a sud del Gottardo si ritrovarono a lungo dapprima ‘sotto’ i Visconti eppoi gli ex romagnoli Sforza. Prova ne sia che, culturalmente parlando, un alto numero di nativi tifa Inter, ivi comprese le forze dell’ordine, tra cui alcuni ‘fratelli nerazzurri’ interroganti la mè criminal sciura… .
2) Tutto l’ambaradam che vado a commentare si riferisce a molto ciciarà intercorso tra lo scrivente e gli interroganti la mè sciura durante il di lei interrogatorio. Una indagine forse un filino lunghetta (tra tante domande non certo inquisitorie, ma, forse, un pochino inutili, le è stato, ad esempio chiesto – quasi discendesse da Al Capone o Dillinger – come si chiamava la sua mamma).

Sceglieva lui l’entità delle multe …
Colloquio, il mio, comunque utile, avendo avuto oltretutto modo di ringraziare le Forze dell’Ordine ticinesi per avere ospitato, a Castagnola (vabbè, quasi due secoli fa) il grande Carlo Cattaneo, autoesiliatosi in quanto avente sulle balle quei (l’ha detto il Giuan Brera) “pidocchiosi dei Savoia”. E, geograficamente parlando, trovandosi Lugano, sia pur minimamente, “a sud di Porlezza”, laddove situasi la tomba di famiglia del nonno materno di chi scrive, mi sono financo permesso di dare dei meridional terùn ai gentili interroganti …. .
3) Se pertanto quanto dettomi dai citati policemen aficionados nerazzurri (ma proprio per questo di loro mi fido, tutti han fatto correttamente il loro dovere, salvo uno in quanto criptojuventino) non corrispondesse al vero (sulla vicenda della patente svizzera concessa ‘a vita’, senza ulteriori verifiche, visite, balzelli e quant’altro), beh, non sono io a dover chieder venia al querido lettore, bensì sono los policias locali che farebbero meglio ad andare a informarsi sulle loro Leggi Automobilistiche.
Per farla breve. La mè sciura guida in quel di Lugano, la fermano e “favorisca patente e libretto”, solo che il ‘doc’ era scaduto, da cui multa (che non è blasfemo definire della madonna, più o meno 1300 ch francs, spese e contributi inclusi, ma fortunatamente, vista la latitudine, esclusi ulteriori pizzi e sottobanco).

Guglielmo Tell eroe, tipo Garibaldi, ma svizzero (quello della freccia e della mela….).
Dopodichè, a titolo di cronaca (e non essendosi in quel frattempo miracolosamente estesa la data di scadenza della coniugale patente) l’auto sarebbe pure rimasta bloccata alla kommandantur se la mia (almeno stavolta) innocente presenza non avesse provveduto alla guida della medesima per un ritorno che ha dovuto registrare il nostro casato meno ricco (cazz…spita, tanti danèe per una dimenticanza …).
Tutto ok, dunque? E no, perché durante il sullodato soggiorno nel comando luganese di polizia uno dei presenti mi informa cortesemente che, nella Confederazione Elvetica, la patente te la danno una volta e tutto finisce lì. Nel senso che (sempre che il ‘doc’ non ti venga ritirato per gravi crimini da te compiuti, tipo ciucche eccessive, assassinii, rapine, peggio ancora se con fuga in auto tipo Dillinger, etc etc) una volta che la patente ce l’hai te la tieni, vale per tutto il resto della tua vita e nessuno ti rompe più le balle, inventandoti date di scadenza, visite, sovrattasse auto, dottori, rinnovi, imposte, bolli e quant’altro.

Guidatrice automobilista italiana ahilei non accortasi di avere la patente scaduta …
Evviva ordunque la povera (perchè, mica ce li ha, tanti mari e ameni colli, vucumprà, Sacre corone….) Svizzera!
Solo che a ‘sto punto spunta una domandina ancorchè facile facile: ma perché loro (gli svizzeri) le loro patenti (svizzere) mica le fanno scadere (vedi sopra) mentre gli italici sì?
Da cui non è difficile evincersi che in quella (peraltro assai democratica) confederazione bastonano pover pirla (tipo la mia Signora) viventi in Paesi meno pratici (o forse soltanto più rapaci, da cui l’invenzione di periodici balzelli). Gente (i pirla italici) che la patente ce l’ha ma l’ha ottenuta “a rate scadenti” (pertanto non come gli svizzeri, più accorti alla faccia di quel che disse di loro Orson Welles nel “Terzo Uomo”…). Dopodichè se quei pirla di italici (v. mè sciura) dimenticano quella rigorosa data di scadenza che in Svizzera non appare, ma solo perchè non è prevista, beh, se la prendano con Carlo A…. (il babbo del Vittorio Emanuele II, di cui meglio non scrivere il nome intero stante la sfiga che menava….).
Viva dunque Guglielmo Tell e Lugano nerazzurra!
P.S. Quanto a un giudizio sulla forse eccessiva (qualche poco abbiente magutt alligna anche in Svizzera) congruità della suesposta multa, sarebbe simpatico se, invece di interpellare la spettabile Onu (che se la fa sempre sotto quando deve dire la sua) si richiedesse un parere al Cesare Beccaria, noto giurista.
Lui, che oltretutto se ne intende di “Delitti e delle Pene”, dopodichè, in quanto meneghinissimo suocero del Manzoni, si esprimerebbe pure in quell’idioma milanès progenitore dell’elvetico ticinès.
per mondointasca.org
Ciao sempre giovane amico. Prossimo 11 Settembre vieni con me per la Diada? Visca Catalunya
letto solo adesso…. 20 dicembre (nessuno è perfetto)…. vabbè e sorry per la Catalunya MA (fosse solo per il Jamòn extremeño in Spagna amo i terùn …. esattamente l’opposto e ripeto, esattamente, appetto ai nostri … se vuoi, vieni a fare un giro con me in andalusia e vedi che civiltà (mentre, se non fai il bravo, ti mando a Palemmmmo…. solo che i ns terùn son ‘colpa’ dei miei fratelli spagnoli del XVII secolo …. colpa loro …. che all’estero han compiuto malefatte (appunto creato i terùn….) mentre in casa son rimasti civilissimi …. ma ti spiegherò tutto a challancey (ti ho lasciato i saluti dalla wilma…) ciao gpb
Odio, forse è troppo, ma non amo comunque gli svizzeri tranne rarissime eccezioni. E quando sono giusto sono adorabili
Forse perché hanno scelto di vivere in iItalia e da italiani
Bacioni a te e sciura con patente andata
Laura Mulassano
Un piacere sapere che il Vej Piemont resiste indomito…. che bello salutarti…. gp