Una gita nella “Comunidad” del nord della Spagna, per conoscerne le origini, la storia, i paesaggi, le città, la gente, le usanze e – naturalmente – la cucina. In altre parole, per capire realmente “cosa sono” le Asturie
Un bel giorno leggo una email e scopro che devo andare nelle Asturie, precettato dalla locale Camara de Commercio, su segnalazione (e garanzia che del suo Paese qualcosa so, ringrazio) di Patricia Villarejo, una balda señora valenciana che con il suo non meno baldo sposo, Mauro D’Onofrio, cura e facilita i contatti commerciali e il business tra l’Italia e la penisola iberica.
Arrivo nel Principato (unica tra le 17 Comunidades Autonomas – o regioni, e qualcuna è anche solo provincia, come appunto le Asturie
– a possedere uno status cotanto nobiliare) ed eccomi messo a lavorare, beninteso dopo un paio di eccellenti pappate (sulla cui disamina mi ritrovo un pochino polemico, tanto da esclamare: Basta con la Gastronomia, Evviva la Cucina, argomento trattato in un precedente scritto pubblicato in questa sbarazzina rubrica).
In ogni Paese, luoghi “noti” e “meno noti”
Oggetto della riunione di lavoro post prandiale? Come progettare (in primis mediante la gastronomia, ma da buon bastian contrario non sono d’accordo) programmare, promuovere il turismo. Parlano in tanti dopodiché viene il mio turno. E cosa dico? Dico che per mandare la gente a vedere, visitare un posto devi prima spiegare, informare, far sapere alla gente stessa cos’è, dov’è, com’è, quel posto (sennò è come dire a uno vai a X o conosci Y che in matematica si chiamano incognite).
Ecco, però, che se si parla di Spagna nel senso di conoscenza della sua geografia, cultura, ancorché a precario livello, da parte del cosiddetto “italiano medio” (ma per far numero occorrerebbe pure quello “medio basso”) esiste una sperequazione tra posti (regioni, città, località) troppo noti (vedi Andalusia, Costa Brava, Barcellona,
Costa del Sol, Madrid) e posti (Comunidades, territori) quasi – se non del tutto – sconosciuti. Né, per la dura legge del “Ubi Maior Minor Cessat” (o quella della Domanda e dell’Offerta) nonché per i maggiori budget dei Big, gli uffici del turismo addetti alla promozione possono aiutare più di tanto questi Carneadi del panorama turistico spagnolo.
E sì che le Asturie…

mini Dizionario gastronomico Italiano – Spagnolo – Italiano (‘edizioni… Castilla y Leòn’ …) inviabile a (cortese) richiesta….
Carneadi nel senso di Nessuno, sconosciuti. Una prova? Fermate il primo passante che capita su un marciapiede di Milano o Roma e chiedetegli cos’è, dov’è l’Extremadura o La Rioja: cosa pensate che vi risponda? E se si parla di Asturie si aggiunga soltanto che pure loro (alla faccia della “asturianità” di Alonso, Formula Uno, del bel Felipe e della di lui sposa Letizia appunto Principes delle Asturias, e del prestigioso Premio conferito a Magris e Montanelli) costituiscono un “Oggetto Misterioso”, appartengono a tante terre sconosciute della geografia spagnola. E siccome se vuoi vendere un prodotto, una merce – prima e più semplice regoletta del commercio
– devi prima farlo conoscere eppoi passi alla vendita, ecco che le Asturie “vanno fatte conoscere”. Impresa che compio mediante le righe seguenti (e identico tentativo di “far conoscere” sarà prossimamente dedicato ad altre Comunidades e regioni che ritengo poco note o sconosciute al potenziale utente di viaggi in Spagna residente nel Belpaese.
La “Svizzera” di Spagna
Prima domanda: ma dove sono le Asturie? Risposta: sono situate nel nord ovest della Spagna e confinano a nord con il Mar Cantabrico (Oceano Atlantico) a ovest con la Galizia, a est con la Cantabria e a sud con la Castilla y Leòn. E quanto a gente ed estensione? Vi abitano circa 1.100.000 abitanti su una superficie di circa 10.600 chilometri quadrati (come l’Abruzzo). E cosa si vede? Allora: la differente morfologia della regione (350 chilometri di coste marine, una verde pianura e le montagne della Cordillera Cantabrica che raggiungono i 2.500 metri) garantisce una estrema varietà di paesaggi. Siamo nella cosiddetta “Spagna svizzera” e la vegetazione – in un clima mai troppo freddo – offre palme e conifere tra bucolici paesaggi di mandrie (gran parte del latte spagnolo proviene dalle Asturie) in un riposante mare di verde (notevoli i pascoli sotto i Picos de Europa, Parco Nazionale).
A sua volta il pescoso Mar Cantabrico offre panorami di belle spiagge sabbiose interrotte da rocce e faraglioni, lungo coste frastagliate ospitanti interessanti località e porti variopinti (Gijòn, Avilès, Luarca, Cudillero, Ribadesella, Llanes).
Una Spagna senza “Moros”? Le Asturie!
La storia del Principato spiega poi la differenza delle Asturie dalle altre regioni, soprattutto dal punto di vista culturale e delle tradizioni. Le Asturie furono l’unico lembo della penisola iberica non occupato dai musulmani (“solo le Asturie sono la Spagna, il resto è tutto terra conquistata”, vantano i suoi abitanti) e qui ebbe
inizio la Reconquista della Spagna. Arte e architettura? Monumenti unici, il Preromanico di Santa Maria del Naranco (Patrimonio dell’Umanità) il Gotico della Cattedrale e il Rinascimento dell’Hospicio di Oviedo. Nei centri minori e nella campagna si ammirano le Casonas – robuste costruzioni coloniche – e le residenze degli Indianos (gli emigrati che al ritorno si concedevano comode e talvolta vistose dimore con i risparmi accumulati con il duro lavoro in America).
Cucina e movimento. Perfetto connubio
E per chi va in vacanza per non stare mai fermo? Beh, lo sport all’aria libera spazia dalla pesca (trota, salmone) all’alpinismo, dal trekking alle discese in canoa (famosa quella sul fiume Sella) e girando si ammirano pure gli autoctoni, robusti cavalli Asturcones. E per chiudere, la Cucina Asturiana (bando alla parola gastronomia!). Saporita perché semplice, terra fertile e mare pescoso: la Fabada (pentola di maiale variè con fagioli); le Habes (fagioli) con Almejas (vongole); il Pixìn (coda di rospo); il forte Queso (formaggio Cabrales). Eppoi, “vino di mele” al posto del vino d’uva, la Sidra (curioso il modo di versarla e di berla) che coi suoi
6° concede anche buone possibilità di inciuchirsi.
E quanto al Folclore? Le origine celtiche del Principato spiegano le tradizioni. Un esempio? La cornamusa (gaita), uno strumento musicale che un visitatore mai si aspetterebbe di udire in Spagna. E adesso il gentile lettore sa qualcosa di più sulle Asturie?
Il resto (le altre Comunidades-Regioni poco o per niente conosciute) alle prossime puntate.
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