Ennesima dimostrazione che i proverbi e tutto quell’ambaradam di frasi e luoghi comuni altro non sono che solenni vaccate… .
Ad esempio, “Agosto, moglie mia non ti conosco“… .
Sei lì, in spiaggia, in grazia di dio, sotto l’ombrellone, e ti sfilano sotto il naso paradisiache girls: ben modellati culetti di chiara provenienza svizzero-francese (probabilmente provenienti dal cantone di Vaud, che – come universalmente arcinoto – quanto a mademoiselles con belle chiappe vale 10 volte quello di Ginevra…); generosamente procaci tette made in Poland (Paese notoriamente privo di altitudini
 ma con tanti bei rilievi sulla poitrine delle sue Waleska, così tanta roba che è sempre meglio dotarsi di un gesso per lasciarci il segno e tornarvi dopo un necessario sonno ristoratore); e ben modellate (non si vive solo di tette & culi … c’è anche tutto il resto…, buttale via le cosce…) ragassole di sana razza frisona (nel senso di Olanda, anche se – come ben noto – nella vicina Antwerp ci sono tante belghe che… inscì avèghen…).
E tu sei lì, spiaggiato, a trascorrere il Ferragosto, godendotela, nonchè rifacendoti la vista.
Fin quando non ti devasta l’ukase della mogliera: che ti spedisce fino all’auto, sita nel (lontano, non meno che bollente) parcheggio, mission impossible: recuperare la dimenticata Settimana Enigmistica… .
“Agosto…. e bla bla bla…” … dai, su,
concordate; tutte solenni cazzate (fa pure rima…)….