27° Tomo. RICORDO – SCIPIO

Groucho Marx
“RICORDO BENE IL MIO PRIMO RAPPORTO SESSUALE. HO ANCORA LA FATTURA”.
Grandissima battuta di (v. Umorismo) Groucho Marx.
“RIGHT OR WRONG, MY COUNTRY”
Antico motto inglese, impossibile da spiegarsi a un latino (e tantomeno a un anarchico: “La patria è dove si sta bene”).
“RIGORE QUANDO ARBITRO FISCHIARE”.
Grandissima (non meno che chiara) verità annunciata dall’allenatore romeno Mircea Lucescu.
RINASCIMENTO
“Non c’era bisogno che un signore franco – borgognone ci trasformasse in un Paese unitario” (lo storico Franco Cardini in un programma di Rai Storia, commentando il grande momento storico dell’Italia dei Ducati e delle Signorie).
“R.I.P.”
Requiescat In Pax. (Solito) condono tombale del (solito) nuovo ministro (dopodichè smentite e rimenate à gogò). Condoglianze.
“RIPETETE UNA BUGIA CENTO, MILLE, UN MILIONE DI VOLTE E DIVENTERA’ UNA VERITA’”
Lo disse (e forse aveva pure ragione… né è così certo che la bugia debba essere ripetuta fino a cento volte…) Joseph Goebbels, ministro della Propaganda del Terzo Reich, che con tutti gli ‘slogan’ e altre ‘trovate’ luciferine da lui coniate, potrebbe essere definito l’inventore della pubblicità.
RITMI
Giornalieri, dell’organismo: sono i ritmi ‘circadiani’ (Circa e Diem). Più scemamente, “Hanno il ritmo nel sangue”, dicono i giornalisti footballistici, da poco atterrati, mentre, appena usciti dall’aeroporto, vedono lungostrada i ragazzini atteggiare passi di danza.
“RITORNANDO DOVE GIA’ FUMMO …..”
Solita “battuta d’annunziana” (copyright che, ad ogni buon conto, ogni volta che ne inventava uno gli fruttava un bel mucchietto di danèe). Durante il ‘regime’, poi, oltre ai copyright il Vate faceva casini e subito dopo passava un prefetto a pagare i danni. P.S. Salvo errore, il “Ritornando” si riferiva alla Libia (laddove, pensa tu, non avevano ancora trovato il petrolio).
RIVOLTA
Con riferimento a Libertè Egalitè etc etc etc … Domanda (“E’ una rivolta?”) di Luigi XVI a François Alexandre Frédéric de La Rochefoucauld-Liancourt, che gli rispose: “No sire è una rivoluzione”.
ROBIN HOOD.
Trattandosi di un signore “Che rubava ai ricchi per dare ai poveri” sembra ovvio che non sia mai esistito (è infatti un personaggio della leggenda storica inglese). E tanto per capirci anche Fra Diavolo col cacchio che “dava ai poveri” (al massimo una mancetta a chi lo nascondeva….).
ROMA
“Città di Satana” …. “Nuova Babilonia” …. (antan ….storica accusa e protesta di molti ….. “protestanti”…). E non è vero che (secondo più moderni protestanti) sia “Ladrona” (i danèe le arrivano per legge, ‘loro stanno lì’ …. e senza fare un cacchio).
“ROMA DOMA”
V. “Portoghesi” e “Arbitro Pera”.

Non si vive di solo pane….
ROMAGNA… GRAN MAGNE’ REGALI TOILETTES LUGHESI
Toilette, nome dato (fa più scìc) ai cessi che sarebbero poi il bagno, detto anche gabinetto, quando non (nel british UK) ‘powder room’ (pensa tu). Fu così che, a Lugo di Romagna, dopo aver istituzionalmente assistito all’inaugurazione di una statua a Francesco Baracca (21/6/1936), una principessa (sangue blu) e il suo seguito (di cui invece ignorasi il gruppo sanguigno) decisero di sfamarsi andando a desinare da “Chilone”, burbero personaggio oltre che titolare di un’ottima, omonima trattoria. E come fan tutti (anche i Savoia) prima di sedersi a tavola, la princesse chiese “dov’era la toilette” e vi ci si infilò. Dopodichè, uscita (dal cesso) pensò bene di lamentarsi con il titolare stante la (eufemismo) “non perfezione” della latrina. E forse forse la principessa non aveva poi tutti i torti (cos’è mai la vita: sia pur una tantum, ti capita di averla pensata come un Savoia). Accade infatti che, recatosi da “Chilone” anni dopo, anche il qui scrivente, a fronte di un’accettabile sala da pranzo in cui si mangiava alla grande, trovò la toilette non proprio perfetta (in primis, per dirla col poeta, per colpa del cesso “alla turca”).
Qui giunti (tornando alla sabauda lamentela della augusta discendente di “Sciaboletta”, al secolo re Vittorio Emanuele III) allo schietto (in quanto rumagnòl), oste lughese non restò che domandare: “Sgnora Principessa vo’ a si vnuda par magne’ o par caghe’ ?“. P.S. Anni dopo questa principesca domanda, al termine della mia suesposta visita pappatoria, come avrei potuto congedarmi da “Chilone” senza baciargli la mano?
ROMANI…..
Sentita a San Siro da un tifoso interista. Finale di un Inter – Roma conclusosi con un macro furto della partita operato dalla squadra capitolina mediante ovvia connivenza arbitale (vedi “Arbitro Pera”), da cui l’ovvio sfogo dell’aficionado nerazzurro: “Va a dà via el cu i rumàn, a furia de purtà la civiltà nel mondo non gliene è rimasta più a loro…”.
ROSE
Un fiore miracoloso in quanto ci fanno pure l’acqua (Acqua di Rose…. ja ja ja…). E i Bulgari con quest’Acqua di Rose ci fanno pure i soldi. Chapeau! Rosa è poi quel maledetto nome latinamente appioppatoci per imparare le declinazioni… Rosa Rosae Rosae … (ma vaff…).
‘RUSE DE GUERRE’
In francese. Stratagemma ideato in tempo di guerra per indurre il nemico a commettere errori. (Niente a che vedere con il lombardo “Rusàa”, litigare, guerreggiare verbalmente).
“SABATO FASCISTA”
(Che poi –il sabato semilavorativo- l’avevano già inventato gli inglesi da quel tempo) … Quantomeno contribuì non poco (vedi quindi “Il numero è potenza”) ad aumentare la popolazione del Regno d’Italia. Il “Sabato fascista” contemplava infatti maschie adunate parabelliche di Figli della Lupa, Balilla e Avanguardisti (idem ma con altri nomi per le femminucce) dopodiché, finalmente liberi, a casa, da quei rompicoglioni dei figli, i genitori avevano ampio tempo per metterne in cantiere altri …
SABENA
Acronimo di “Société Anonyme Belge d’Exploitation de la Navigation Aérienne”, fallita compagnia aerea del Belgio, riveduto (evidentemente dagli insoddisfatti dei servizi a bordo) in: “Such A Bloody Experience Never Again” (mai più un’esperienza così tragica….).
“S’AGAPO’”
In greco ti amo (dopodiché in un romanzetto rosa greco, tipo quelli scritti antan dalla celeberrima Liala, si potrebbe anche leggere “ke egò”, anch’io). Più vogliosi di sesso ellenico appetto a quei kartoffeln dei tedeschi, i soldati italiani occupanti la Grecia durante la seconda Guerra Mondiale furono romanticamente chiamati “L’Armata S’agapò” (ma era anche il caso che stessero un filino attenti: nella vicina Jugoslavia, ad esempio, i soldati in grigioverde venivano attirati in camporella da ragazze ‘resistenti’ dopodiché apparivano i partigiani che procedevano a tagliar le balle al malcapitato, se non andava pure peggio)…..
SALAMELECCHI
Niente paura, è solo una popolaresca traduzione, dall’arabo, di “Salàm Aleikum” (la pace sia su voi) a cui va risposto “Aleik Salàm” (e subito c’è qualcuno che vien fuori a dire che in ebraico si dice “Shalom” ma non si chiede perché due popoli che parlano lingue dello stesso ceppo dopo secoli di convivenza adesso, da alcuni decenni, si menano di brutto).
SAN MARINO
‘Paese’ (non nel senso di piccolo agglomerato urbano, bensì vero e proprio Stato) “quasi” in guerra contro l’Italia quando i sammarinesi annunciarono di voler aprire un casinò, ma l’Italia disse “No!” dopodichè mise posti di blocco alla frontiera e a quel punto San Marino si arrese: niente guerra, ma anche niente casinò). Adesso regna la pace (San Marino si limita a far danèe solo coi francobolli, al Belpaese piacendo). Ahhh secondo i rumagnol del deep south sembra che i confinanti sammarinesi siano “cattivi” (se non perfidi), vai a sapere.
“SAN MARTIN, O PIIUMA SAN MARTIN O I FAN FAIT SAN MARTIN A NU”.
‘Si dice che l’abbia detto’ re Vittorio Emanuele II prima della battaglia di San Martino (24/6/1859), in dialetto piemontese (l’italiano era la seconda lingua…). Spiegazione: a San Martino scadevano i contratti d’affitto in campagna, scaduti i quali si doveva sloggiare (e sloggiando finirono tutti sotto un altro boss torinese …. a fare gli operai alla Fiat….).
SANSCRITO
Antichissima lingua dell’India. Chi la sa è bravo (è difatti abbastanza difficilino da capire … ma anche quando parla l’on. De Mita….)… .
“SANT’AMBROGIO DA MILANO”
Una vicenda che mise in difficoltà i linguisti fascisti quando si trattò di apportare variazioni alla lingua italiana, tipo il più latino Voi al posto del Lei e il più popolare Culo al posto del troppo scientifico Ano. Ma se era già bruttino trasformare Galileo Galilei in Galileo Galivoi, figuriamoci l’idea di ‘sodomizzare’ il santo con quel ‘dami l’ano’ invero imbarazzante ….
SANTI
Il lamentoso refrain degli sfigati, o di chi crede di esserlo, recita: “Non avere santi in paradiso” (in spagnolo si dice “No tengo el santo de cara”). Meglio comunque lasciarli stare, i santi (e continuare a scherzare coi fanti .… molto meno incazzosi , vedi la vicenda di don Bosco in Calendario Radicale ….).

Cultura a Sao Tomè e Principe
SAO TOME’ E PRINCIPE
Nell’oceano Atlantico (golfo di Guinea), fu colonia portoghese (ma dove non andarono quei baloss di navigatori lusitani?), repubblica indipendente (dal 1975) composta da due isole, per tot. 1001 kmq e meno di 200 mila abitanti (“Piccolo è bello”) capitale Sao Tomè. Unità monetaria, il Dobra. Dalla terra: banane, cacao, palma di cocco e olio. Se invece si parla di turismo: belle spiagge, bel tempo secondo stagione, gente accogliente, alberghi ok). NB A Milano attivo consolato.
SAPORI
Da quanto hanno inventato l’affettatrice e il bidet, il prosciutto non sa più di prosciutto e ….
SAS
Acronimo della compagnia aerea Scandinavian Airlines System, se non che, stante la accertata disinibizione sessuale delle ragassole del nord Europa (negli anni ’60 e ’70, poi, si andava nel nord cantando “Volare” e “Ciao Bambina” e si scopava a vista) per chi non andava in giro soltanto per business SAS vuole anche dire “Sex After Service”.
“SCHERZA COI FANTI MA LASCIA STARE I SANTI….”
Ma non quelli di Marina (nel senso dei Fanti, quelli italiani ma soprattutto i “più notissimi” Marines del John Wayne) c’è poco da scherzare (quelli menano…). v. Santi.
“SCIABOLETTA”
Vittorio Emanuele III re d’Italia (beninteso: per grazia di dio e volontà della nazione) detto, appunto, “Sciaboletta” imperocchè, stante la statura (1 e 53), lo si dotò di un’arma bianca un filino più corta onde evitare il fastidioso rumore di una normale sciabola strascicata durante le parate. E per poterlo chiamare “Il Re Soldato”, a causa della suesposta vetta da Lui raggiunta si dovette abbassare la statura minima (ex 1 e 60) richiesta per ‘andare sotto le armi’ (o come dicevasi antan ‘a fare la naja’). V. Scipio e v. Silvio.
SCIOPERO (CONSIGLI ‘TURISTICI’)
Negli aeroporti italiani evitare di volare quando alla tivù trasmettono partite di Calcio degli ‘Assurri’. Nella capitale, poi, non frequentare Fiumicino due ore prima, due ore dopo e durante le partite trasmesse alla tivù (e lo son tutte, allenamenti compresi, sul canale della società) della Roma, in pratica l’”unica” squadra locale, essendo, quelli della Lazio, pochissimi, eppoi, pure fascisti). D’altro canto non si “capisce sindacalmente” perché ai controllori del traffico aereo, a quelli del check in, agli addetti ai bagagli etc etc etc non possa essere concesso di amare il Gioco del Pallone. E se poi c’è Totti si passa ai Misteri del Culto, riconosciuto dall’incorporato Vaticano). Quanto agli scioperi nel resto del mondo, il turista si doti di una Ebu (Enciclopedia Blasfemica Universale): tirare moccoli nella lingua dell’”aeroporto scioperante” non serve a niente ma allevia, seppur di poco, l’incazzatura.
SCIOVINISMO
Esaltato e fazioso fanatismo per il proprio Paese, più aulicamente, e appunto, sciovinisticamente, detto patria (quella che – insegnavano al qui scrivente durante la naja – “si serve ‘anche’ facendo la guardia a un bidone di benzina”… e vabbè). Parola derivante da un personaggio teatrale: l’esaltato e fanatico, Nicolas Chauvin, soldato napoleonico.
SCIPIO
È lui il legittimo (‘lo dice’ il copyright) proprietario del noto elmo (decantato nel mameliano “Fratelli d’Italia”) e non Silvio: ma non il Berlusca, bensì, più semplicemente, Silvio Piola, di Robbio Lomellina, grandissimo centravanti della Nazionale italica nonché del Novara (1949 -1954). Solo che, incuranti del dettaglio che “Dell’Elmo di Scipio s’è cinta la Testa….” fosse da poco divenuto inno nazionale del Belpaese, a Novara i locali tifosi, abbacinati dai gol di Piola non smettevano (v. sciovinismo) di cantare “Dell’elmo di Silvio….”.
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